Matera 2019

2018 NUOVE CATEGORIE

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L’Amministrazione comunale di Venosa informa che, nell’ambito dell’evento “Venosa Capitale della Cultura per un giorno” nei giorni 13 e 14 aprile 2109 si svolgeranno le manifestazioni previste dal progetto “Shadow Festival. Il viaggio di MarPi”, coprodotto dal Comune di Venosa con Fondazione Matera Basilicata 2019 per Capitale per un giorno.
Le numerose iniziative seguiranno il seguente programma:


13 Aprile

Ore 10.00
Fontana Angioina
Cerimonia Inaugurale Saluti delle Istituzioni
con Banda “Senza Problemi” Istituto P. Trinitari
“LA BELLEZZA DELLE NOSTRE RADICI E DELLA NOSTRA TERRA”
Percorso Didattico Educativo tra Tecnologia, Ambiente e Arte
a cura dell’ I.I.S.S. “E. Battaglini” - Venosa

ore 11.00
Auditorium S. Domenico
“LA CULTURA DELLA NOSTRA TERRA”
a cura dell’ I. C. Carlo Gesualdo da Venosa
classi Tempo Prolungato I B/I H con UNITRE “Università delle Tre Età” - Venosa
e Centro Interuniversitario di Ricerca in Dialettologia UNIBAS
“E IL PASSATO SI FA VEDERE”
a cura dell’ I. C. Carlo Gesualdo da Venosa
“GIORNALE SCUOLA IN RETE”
a cura dell’ I.C. Carlo Gesualdo da Venosa con C.S.E. Filo di Arianna

ore 17.00
Auditorium S. Domenico
“VENUSIA DUO”
a cura dell‘ Ateneo Musica Basilicata
V. Lioy (Violoncello) B. Panzarella (Pianoforte)

ore 17.30
Castello “Pirro del Balzo” Lectio Magistralis
“LA BELLEZZA, LEGGE SEGRETA DELLA VITA”
di e con Prof. Umberto Galimberti
interverrà Prof. Ernesto Miranda

ore 19.30
Abbazia SS. Trinità
“LA MAGNIFICA AVVENTURA DELL’ARTE”
di e con Vittorio Sgarbi con Maurizio di Maio -
Controtenore “Apulia Cello Ensamble”

ore 21.00
Incompiuta
“IL VIAGGIO DI MarPi”
Luci, suoni e danza per il racconto
di una bellezza millenaria
prodotto da Etra

 

14 Aprile

ore 10.00
Fontana Angioina
“LA BELLEZZA DELLE NOSTRE RADICI E DELLA NOSTRA TERRA”
Percorso Didattico Educativo tra Tecnologia, Ambiente e Arte
a cura dell’ I.I.S.S. “E. Battaglini” - Venosa

ore 17.30
Castello “Pirro del Balzo” Lectio Magistralis
“PENSARE ALTRIMENTI NEL TEMPO DELLA GLOBALIZZAZIONE”
di e con Prof. Diego Fusaro
interverrà Prof. Ernesto Miranda e Dott.ssa M. Dicorato

ore 19.30
Auditorium San Domenico
“LA CANZONE NAPOLETAN... PRIMA DELLA CANZONE NAPOLETANA”
Nuovo quartetto barocco mediterraneo
interverrà Prof. Ernesto Miranda e Dott.ssa M. Dicorato

ore 21.00
Chiostro S. Domenico
“FATTO A VENOSA”
Alchimia tra artigianato e cultura
a cura dell’ I.P.S.I.A. MODA - I.I.S.S. “Q.Orazio Flacco” - Venosa
con Form@ction School, Venusia Ballet
visual Moreno Atelier

 

 Avv. Carmela Sinisi

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Basilicata 2019 per Capitale per un giorno del prossimo 20 Aprile, che si colloca nell’ambito delle celebrazioni di Matera Capitale Europea della Cultura 2019. Una kermesse di arte contemporanea, danza, poesia e musica per valorizzare il centro storico del piccolo borgo rotondellese, noto come Balcone dello Jonio, proprio per il belvedere da cui si può volgere lo sguardo verso l’infinito paesaggio dal mare fino alle colline pugliesi. A partire dalle 16:30 presso Palazzo Ricciardulli il pomeriggio si aprirà con i saluti del Sindaco Vito Agresti e del segretario generale della Fondazione Matera Basilicata 2019, il dott. Giovanni Oliva, per proseguire con un Focus su Arte, Committenza ed Economia e una Tavola Rotonda a cura di Ellequadro documenti con la partecipazione di Tiziana Leopizzi, Paola Boschieri, Augusto Minoja, Italia Manolio, che porta a Rotondella l’evento internazionale di ARTOUR-O il MusT (Museo temporaneo). ARTOUR-O ha lasciato il segno in molte città e nazioni, tra cui Montecarlo, Barcellona e la Cina e in questa occasione approda in Basilicata. Verranno presentati gli UnRoll, realizzati da oltre 20 artisti contemporanei e collocati in giro per il paese. Da lì partirà la passeggiata che vede il punto di incontro in Piazza della Repubblica con un momento di Danza con la coreografia “Il soffio del vento” di Roberta Lillo, che racconta una delle caratteristiche principali di Rotondella, per poi continuare con “il senso della vita e l’amore”, un omaggio al poeta rotondellese Antonio Valicenti, recentemente scomparso, versi interpretati da Antonella Tarantino e Davide Accettura. Un pomeriggio ricco dove si potrà sperimentare la circolarità del paese partendo e ritornando nello stesso punto senza voltare mai, e lungo il percorso si incontrerà la Torre dei Sanseverino, dove si inaugurerà la mostra di Valeria Catania, Chirurgia Plastica. Artista che ha all’attivo esposizioni importanti, a partire dalla 54esima Biennale di Venezia, a cura di Vittorio Sgarbi, Padiglione Italia a Torino. Si è voluta porre l’attenzione non solo sulle tematiche relative all’ambiente e al riciclo, ma Catania trasforma il Pet e attraverso un particolare utilizzo della luce, realizza sculture straordinarie fruibili anche ai non vedenti, infatti, sarà possibile toccare dall’interno una delle opere esposte. Si prosegue tornando al punto di partenza di piazza della Repubblica, per poi salire sulla terrazza di Palazzo Ricciardulli per “Musica al tramonto”: il concerto di Giua, cantautrice ligure, che presenta il suo ultimo lavoro “Piovesse sempre così”, testimonianza di un racconto vero sulla ricerca del senso della vita, dell’amore, dell’amicizia con una voce che si amalgamerà con i colori del tramonto lucano. Un vero e proprio giorno da capitale della cultura per il Comune e i cittadini di Rotondella che saranno i veri protagonisti della giornata, poiché sapranno coinvolgere al meglio tutti coloro che condivideranno questa straordinaria esperienza. Un percorso di valorizzazione innanzi tutto di spazi e luoghi che appartengono alla quotidianità ed esprimono quella rotondità che accoglie, che ospita, che suscita mistero e stupore. Per la riuscita della manifestazione si ringraziano tutti i volontari che collaboreranno oltre l’Amministrazione Comunale, l’assessore Mimmo Cavallo, la coordinatrice del progetto Rosanna Persiani.

Ufficio Stampa
Rosanna Persiani
+39 3384577407

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L’ARTISTA KAORI KATO
IN BASILICATA
PER UN WORKSHOP SULLE SCULTURE DI CARTA DA GIOCARE

PROGETTO M.E.M.O.RI.
ovvero Museo Euro Mediterraneo dell’Oggetto Rifiutato

Giovedì 7 Marzo / ore 10.00 -18.00
Presso il MUSMA (Museo della Scultura Contemporanea – Matera)

Sabato 9 Marzo / ore 16.00 - 19.00
Presso il MOON (Museo Officina Oggetti Narranti)
Via Macchia S. Luca 68/i - Potenza

 

Dal 6 all’11 marzo sarà in Basilicata Kaori Kato, un’artista giapponese conosciuta per le sue installazioni di carta realizzate interrogando il linguaggio formale e concettuale della carta e mescolandolo ai fenomeni fisici e naturali.
Si tratta di una sperimentatrice in chiave contemporanea della tradizionale tecnica giapponese di lavorazione della carta.
Giovedì 7 Marzo l’artista esporrà al MUSMA di Matera l’installazione Drawing Machine, condividendo le procedure per l’uso dell’opera, una particolare macchina da disegno realizzata dall'artista e capace di creare disegni e operazioni su carta con l’energia del vento..
Sabato 9 Marzo, dalle ore 16.00 alle ore 19.00 La luna al guinzaglio organizza al MOON di Potenza un workshop gratuito e aperto, in cui sarà realizzato un gioco attraverso origami, pieghe e fold-out book.
Nell’ambito del workshop sarà possibile fruire la Drawing Machine.
La sperimentazione rappresenta un’ulteriore tappa di avvicinamento alla realizzazione del M.E.M.O.RI. (Museo Euro Mediterraneo dell'Oggetto Ri-fiutato), un progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 coprodotto da a cura de La luna al guinzaglio e in coproduzione con la Fondazione Matera Basilicata 2019.

“La presenza di Kaori Kato in Basilicata, dichiara Rossana Cafarelli, referente de La luna al guinzaglio, contribuisce ad approfondire la conoscenza sulla materia e sulle sue possibili applicazioni in termini di arte partecipata, a partire dall’uso della carta. Si tratterà di un incontro che contribuirà ad arricchire la realizzazione del Memori”.

L'iniziativa è realizzata in collaborazione con l'Eu-Jpan Fest, con il sostegno della BCC Basilicata e grazie all’ospitalità del MUSMA.

M.E.M.O.RI. ovvero Museo Euro-Mediterraneo dell'Oggetto RI-fiutato è un progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 coprodotto dal collettivo La luna al guinzaglio e dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 in partenariato con:
Cemea del Mezzogiorno
Festival della Scienza
Centro Zaffiria
Tribeka Training Lab
Giuliano Santangelo Digital Wolf
il Salone dei Rifiutati

 

Project Leader:
La luna al guinzaglio
sede operativa: via Macchia San Luca, 68/i
85100 Potenza (PZ) - Italy
t. +39 347 9315416
t. +39 340 7998443
mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.lalunaalguinzaglio.it
www.memori.pro

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Ad aprire l’iniziativa “Sotto lo stesso manto”, azione scenica di Mariano Bauduin

MATERA_ All’inaugurazione di Matera2019 decine di persone sfilavano per le vie della città lucana indossando l’emergency blanket, il telo con cui vengono coperti i migranti al loro arrivo dopo le lunghe traversate in mare, evocando in un’enorme macchia dorata le tragedie del Mediterraneo. Iniziativa promossa da Silent Academy, progetto nato per portare a Matera2019 il talento dei migranti, il prossimo 20 marzo le stesse persone daranno il via alla Festa del Terzo Settore all’epoca della disintermediazione: saranno infatti presenti i rappresentanti delle più importanti realtà del non profit in Italia, tra cui Claudia Fiaschi, portavoce del Forum del Terzo Settore, e Giuseppe Bruno, Confcooperative Basilicata. I maestri migranti, lo
stilista Eloi Sessou e alcune modelle presenteranno anche al Premio Nobel per la Pace Betty Williams gli abiti realizzati nei laboratori che saranno indossati durante la performance.
La festa si aprirà alle ore 19 in Piazza Duomo, con l'azione scenica di Mariano Bauduin "Sotto lo stesso manto". Tante le storie "vere" raccontate nel corso della rappresentazione, immortalate in una simbolica tela: da Absa, diciottenne senegalese che vuole diventare una stilista e frequenta l’istituto di moda materano a Jenny, giovane donna nigeriana vittima di tratta, ospite del progetto di accoglienza del Sicomoro. E, ancora, Maria Domenica, non vedente che ha conosciuto l'amore della sua vita nella Residenza per anziani della cooperativa… “E’ la festa del terzo settore – spiega Michele Plati, presidente della cooperativa sociale Il Sicomoro - per raccontare storie di donne e di uomini che ce l’hanno fatta, nonostante le avversità. Nell'epoca della disintermediazione, oggi, da Matera un'icona dimenticata ci ricorda l'urgenza di persone e realtà che costruiscano percorsi di cittadinanza per gli
ultimi”. “Con Silent Academy – afferma Paolo Verri, direttore generale della Fondazione Matera Basilicata 2019 – apriamo il nostro sguardo anche al terzo settore, e, in particolare, alla valorizzazione del talento dei migranti, troppo spesso giudicati, troppo spesso accusati, quasi sempre visti più come problema che come opportunità. La straordinaria esperienza guidata da Il Sicomoro, uno dei 27 Project leader del programma culturale di Matera 2019, ci dice invece che è possibile percorrere un’altra strada in cui la creatività diventa mestiere e occasione straordinaria per favorire il dialogo e l’integrazione”. L’evento è il primo degli esiti artistici dei laboratori artigianali della Silent Academy, progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, prodotto dalla cooperativa sociale il Sicomoro insieme alla Fondazione Matera-Basilicata 2019 dietro la direzione artistica di Renato Quaglia Alle 18.30 nelle sale del museo MATA, nel complesso della Cattedrale, presentazione dell’icona del Terzo settore e saluti istituzionali.

 

SCHEDA EVENTO

MARIANO BAUDUIN firma per la Silent Academy un moderno “Poema sinfonico”, una composizione che accoglie diversi generi musicali portandoli ad armonia. 23 minuti, un unico brano, quasi un
centone armonico, affidato all'Orchestra di fiati di Grottole e percussioni etniche, oltre che una compagine di coro a voce naturale e due solisti. Il principio guida della composizione è la ricerca di armonia tra diversi brani, che vanno da una chiara forma di tammurriata per la Madonna, a una riorchestrazione della “Missa Luba”, concepita in una forma più afro-americana che tribale. Ci saranno inoltre due orchestrazioni strumentali di brani popolari su forme di Bossa Nova, un madrigale a 3 voci sui testi di Salomone Particolare, Madonna del Gonfalone
Ambito Italia Meridionale, XVII sec. | 356 cm x 239 cm “Nigra sum sed formosa”, un mottetto musicato dai compositori cinquecenteschi e seicenteschi come celebrazione della “Madre nera”. Conclude il tutto una forma di ninna nanna, su contaminazioni settecentesche colte.

LA MADONNA DEL GONFALONE - Sullo sfondo la grande tela seicentesca a cui è ispirato l’evento: la Madonna del Gonfalone, una madonna del manto speciale, icona materana dell’omonima confraternita. Sotto il manto in questo dipinto trovano spazio da un lato i confratelli, dall’altro i “raccomandati”: i poveri, gli ultimi, che la confraternita aiuta
e “raccomanda” alla Madre. Le confraternite, antesignane dell’impegno civico che oggi descrive il terzo settore, attraverso quest'icona ci ricordano che i poveri non si salvano da soli. L'icona diventa così simbolo del terzo settore impegnato a costruire percorsi per l'autonomia delle persone che altrimenti resterebbero ai margini della società, rendendo così effettiva la loro cittadinanza sotto quel mantello simbolo della Città di Matera.

IL RESTAURO - L'azione scenica del 20 marzo darà ufficialmente il via al restauro della tela, finanziato dalla cooperativa sociale il Sicomoro.

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L’Associazione Teatro dei Sassi, in co produzione con la Fondazione Matera – Basilicata 2019, presenta: “Atlante delle emozioni delle città I. La Secretissima camera de lo Core”, progetto di Matera Capitale Europea della Cultura per il 2019 

Si aprirà sabato 23 marzo, presso la biblioteca “Tommaso Stigliani” di Matera in Piazza Vittorio Veneto, “La secretissima camera de lo Core”, un labirinto espositivo interattivo che propone una modalità inedita di visita delle città a partire dal coinvolgimento diretto di oltre trecento abitanti, le cui mappe emozionali contenenti segreti e memorie legati ai propri luoghi del cuore, hanno ispirato la creazione delle opere originali esposte - visive, letterarie e video -, realizzate da più di quaranta artisti, anche lucani. Le giornate del 23 e 24 marzo vedranno anche la partecipazione straordinaria della coreografa Heike Hennig.

A curare le diverse fasi del progetto sono stati lo scrittore Alessandro Baricco con la sua Scuola Holden, l’artista Stefano Faravelli, la coreografa Heike Hennig, il costruttore di marchingegni teatrali Paolo Baroni e il regista Luca Acito.

La Secretissima camera de lo core è un lavoro corale su emozioni, anima dei luoghi e memoria. Mappe emozionali da usare, muovere, toccare, vedere. Opere immaginifiche da trattare con i guanti.

La Secretissima camera de lo Core sarà visitabile fino al 31 Luglio, dal Lunedì al Giovedì, in due turni al giorno: uno la mattina alle ore 11 e uno il pomeriggio alle ore 16. A ogni turno potrà entrare un massimo di 20 persone.

Per accedere alla mostra è necessario il Passaporto per Matera 2019 e la prenotazione, da effettuare attraverso la Piattaforma ufficiale www.materaevents.it o presso gli Infopoint di Matera 2019.

Il Direttore artistico, Massimo Lanzetta, dichiara: “Sono davvero soddisfatto, insieme a tutto il Teatro dei Sassi, dei risultati ottenuti durante questi due anni di preparazione e non vedo l'ora di rendere finalmente visibile alla città e ai visitatori di tutto il mondo questa Secretissima camera de lo core, un percorso labirintico in cui Matera si lascia guardare, toccare ed ascoltare giocosamente e senza vergogna. La soddisfazione nasce anche dall'aver saputo scegliere le competenze artistiche giuste: Alessandro Baricco, Stefano Faravelli, Paolo Baroni, Heike Hennig, Luca Acito e tutti i loro collaboratori hanno saputo tradurre le storie raccontate dai materani in opere artistiche emozionanti. Mi auguro che prestissimo il progetto l'Atlante delle emozioni delle città, di cui Matera è città pilota, possa riproporre il suo format in molte altre città del mondo.”

“Con Atlante delle emozioni delle città parte il secondo dei progetti di Matera 2019 coprodotti con la scena creativa locale - sottolinea il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Paolo Verri. Il progetto propone una modalità inedita per raccontare la città attraverso le emozioni di mappatori d’eccezione, perfettamente in linea con il tipo di esperienza che Matera 2019 vuole suggerire attraverso il concetto di cittadinanza temporanea, ossia una fruizione della città che crea relazioni con le persone, oltre che con i luoghi”.

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Standing ovation alla prima dello spettacolo "Humana vergogna" proposto ieri nella casa circondariale di Matera. Emozionante, divertente, commovente. Sono solo alcune delle belle parole usate dal pubblico ieri sera alla fine dello spettacolo che ha voluto raccontare la storia di un riscatto attraverso il linguaggio performativo e teatrale per dimostrare che spesso è proprio capovolgendo il lato della vergogna e della vulnerabilità che sblocchiamo il nostro potenziale.

Prossime repliche (tutte sold out da un mese) stasera fino al 9 marzo 2019 alle ore 19 nella Casa circondariale di Matera. La performance Humana Vergogna e l’ultima tappa del progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 “La poetica della vergogna”, co-prodotto da Fondazione Matera-Basilicata 2019 e #reteteatro41, network di quattro compagnie teatrali lucane (Compagnia teatrale Petra, Gommalacca Teatro, IAC e Compagnia teatrale l’Albero).

“Humana vergogna” è una riflessione sulla parola “vergogna” che comincia da un’analisi intima per essere poi condivisa, attraverso le parole e i corpi, in un atto di antagonismo e simbiosi allo stesso tempo.

E’ una performance che nasce all’interno di un ampio progetto di ricerca e creazione, “La poetica della vergogna”, che vede insieme le comunità artistiche, scientifiche e gruppi di cittadini tra Italia, Macedonia, Kosovo e Giappone e i detenuti della Casa Circondariale di Matera, attraverso laboratori, seminari, incontri e residenze artistiche. E’ l’ultima fase di un progetto che, con la direzione artistica di Antonella Iallorenzi e il coordinamento di Franco Ungaro, si è arricchito di contributi artistici e umani attraverso le tante azioni svolte nel corso del 2018 insieme ai partner AMA Accademia Mediterranea dell’Attore (Lecce), Artopia (Macedonia), Qendra Multimedia (Kosovo), Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa, Digital Wolf (Potenza) e Compagnia teatrale Petra (Satriano di Lucania), con il sostegno di EU Japan Fest e la collaborazione con Zebra Associazione Culturale.

"Abbiamo registrato - afferma Ariane Bieou, manager culturale della Fondazione Matera Basilicata 2019 - una fortissima emozione. Per l'ambizione creativa non facile e egregiamente riuscita. Per la potenza con la leggerezza e la gravità e con il divertimento. Per tutte le difficoltà superate con tenacia Per un processo di cocreazione che non finisce mai di stupire e rilancia la sfida. Per la confluenza di energie raccolte in ogni angolo di Europa e restituite con forza e convinzione al pubblico. Per il sudore degli artisti. Per il pubblico che percepisce con il cuore e sa rendere omaggio. Per i carcerati che ci hanno aperto la loro casa. Una Humana vergogna di cui andare molto fieri. Rete teatro41 nel suo "grande piccolo" ci ha aperto al futuro".

Soddisfazione è stata espressa al termine della performance anche dal presidente della Fondazione, Salvatore Adduce: "Devo fare i miei complimenti a tutti coloro che hanno progettato e realizzato questa esperienza. Sicuramente, dopo aver visto Humana vergogna ogni spettatore esce umanamente arricchito. E' la grande bellezza di Open Future. Gli applausi finali del pubblico in piedi testimonia che dobbiamo continuare su questa strada".

word 16x16Cartella stampa Humana Vergogna

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#reteteatro41, Fondazione Matera-Basilicata 2019
coreografie Silvia Gribaudi
HUMANA VERGOGNA

 

Si terrà dall’1 al 9 marzo 2019 nella Casa circondariale di Matera la performance HUMANA VERGOGNA, l’ultima tappa del progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019“La poetica della vergogna”, co-prodotto da Fondazione Matera-Basilicata 2019 e #reteteatro41, network di quattro compagnie teatrali lucane (Compagnia teatrale Petra, Gommalacca Teatro, IAC e Compagnia teatrale l’Albero).
E’ possibile prenotarsi entro il 10 Febbraio direttamente sul sito del calendario ufficiale di Matera 2019 www.materaevents.it  o presso l’Infopoint di Matera 2019 in via Lucana 125/127 a Matera. La prenotazione anticipata è necessaria per consentire i consueti controlli di sicurezza obbligatori per accedere in maniera eccezionale all’interno di un carcere.
“Humana vergogna” è una riflessione sulla parola “vergogna” che comincia da un’analisi intima per essere poi condivisa, attraverso le parole e i corpi, in un atto di antagonismo e simbiosi allo stesso tempo. E’ una performance che nasce all’interno di un ampio progetto di ricerca e creazione, “La poetica della vergogna”, che ha coinvolto i detenuti della Casa Circondariale di Matera, le comunità artistiche, scientifiche e gruppi di cittadini tra Italia, Macedonia, Kosovo e Giappone attraverso laboratori, seminari, incontri e residenze artistiche. E’ l’ultima fase di un progetto che, con la direzione artistica di Antonella Iallorenzi e il coordinamento di Franco Ungaro, si è arricchito di contributi artistici e umani attraverso le tante azioni svolte nel corso del 2018 insieme ai partner Artopia (FYROM), Accademia Mediterranea dell’Attore di Lecce (AMA), Qendra Multimedia (Kosovo), Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa, Digital Wolf e Compagnia teatrale Petra, con il sostegno di EU Japan Fest e la collaborazione con Zebra Associazione Culturale.
L’invenzione e la drammaturgia della performance sono di Silvia Gribaudi e Matteo Maffesanti con la consulenza drammaturgica di Jeton Neziraj e coreografica di Sharon Fridman, le musiche di Renato Rinaldi e la direzione tecnica e delle luci di Angelo Piccinni. Andrà in scena il cast internazionale composto dai performers Mattia Giordano, Antonella Iallorenzi, Mariagrazia Nacci, Simona Spirovska ed Ema Tashiro.
Alla fase di produzione, durante una residenza artistica a Satriano di Lucania a gennaio e febbraio, seguirà il debutto nella Casa circondariale di Matera dall’1 al 9 marzo, ogni giorno alle 19.00 per un numero massimo di 60 persone a replica. E’ possibile prenotare sul sito del calendario ufficiale di Matera 2019 www.materaevents.it o presso l’Infopoint di Matera 2019 in via Lucana 125/127 a Matera fino al 10 febbraio indicando nome, cognome, data e luogo di nascita, indirizzo email e numero di telefono. E’ indispensabile essere in possesso del Passaporto per Matera 2019, acquistabile attraverso il circuito TicketOne o presso l’Infopoint di Matera 2019, per aver accesso a questo e a tutti gli eventi del programma ufficiale.

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il Circolo dei lettori, via Bogino, 9
Mercoledì 6 febbraio, ore 18

Presentazione di
Cammini d’autore per Matera 2019
Nell’ambito del progetto
Ka art. Per una cartografia corale della Basilicata

Progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019
co-prodotto dall’Associazione ArtePollino
e Fondazione Matera-Basilicata 2019
Partner Fondazione Circolo dei lettori

Intervengono
gli scrittori Elvira Dones e Antonio Pascale
e Marco Cazzato, illustratore

Saluti istituzionali
Giulio Biino, presidente Fondazione Circolo dei lettori,
Franco Fiore, vice presidente del Parco Nazionale del Pollino,
Gaetano Lofrano, presidente associazione ArtePollino,
e Paolo Verri, direttore generale Fondazione Matera-Basilicata 2019

A seguire, degustazione di prodotti tipici lucani

Visioni del paesaggio, voci e ritratti umani. Mercoledì 6 febbraio, ore 18 al Circolo dei lettori, la presentazione di Cammini d’autore per Matera 2019, nell’ambito di Ka art. Per una cartografia corale della Basilicata, co-prodotto dall’associazione ArtePollino e Fondazione Matera-Basilicata 2019 in partnership con la Fondazione Circolo dei lettori. Un incontro per conoscere alcuni protagonisti del progetto e scoprire, attraverso i loro racconti, un territorio di incredibile valore naturalistico, custode di storie nascoste che meritano di essere conosciute.

Partecipano gli scrittori Elvira Dones e Antonio Pascale, e l’illustratore Marco Cazzato, saluti istituzionali di Giulio Biino, presidente della Fondazione Circolo dei lettori, Franco Fiore, vice presidente del Parco Nazionale del Pollino, Gaetano Lofrano, presidente associazione ArtePollino e Paolo Verri, direttore generale Fondazione Matera-Basilicata 2019.

 

Cammini d’autore, frutto di una felice collaborazione, è pensato per favorire la valorizzazione del territorio del Parco nazionale del Pollino, vera perla naturalistica ricca di storia, attraverso le narrazioni che custodisce. Nasce infatti dall’idea di esplorare l’area naturale, di intrecciare voci e racconti, di raccogliere le testimonianze di chi lo abita, per una mappatura letteraria, scientifica e artistica dell’area protetta più estesa d’Italia. Protagonisti dei Cammini Elvira Dones, scrittrice cosmopolita di origini albanesi, Marco Cazzato, illustratore, Antonio Pascale, scrittore, Amedeo Balbi, astrofisico, e Enrico Brizzi, scrittore appassionato di montagna.

Ma che cosa sono i Cammini d’autore?
Si tratta di tre viaggi per raccontare il Pollino da altrettanti differenti punti di vista. Quello della scrittrice Elvira Dones e dell’illustratore Marco Cazzato, già avvenuto, è stata una ricognizione non solo naturalistica, ma soprattutto alla scoperta delle comunità che abitano il parco naturale. Quello di Antonio Pascale, scrittore, e Amedeo Balbi, astrofisico, solo immaginato e ancora da compiersi, è invece pensato al fine di realizzare la mappa stellare del Pollino. Il cammino aperto a tutti, tra maggio e giugno 2019, con lo scrittore Enrico Brizzi. Ogni progetto ha la sua restituzione pubblica, in una mostra e due reading a Matera e Latronico, in provincia di Potenza.

Elvira Dones e Marco Cazzato
Elvira Dones, di cui si ricorda il meraviglioso Vergine giurata (Feltrinelli), è la scrittrice di origine albanese che, insieme a Marco Cazzato, artista vincitore del Best Illustrations European Newspaper Award nel 2014, ha già preso parte a Cammini d’autore nell’ottobre del 2018, con un particolare percorso, intitolato Ritratti di Umanità. In coppia, i due autori hanno visitato i piccoli comuni del Parco per conoscere da vicino soprattutto le comunità Arbëreshe, per esplorare luoghi e volti sconosciuti, ma capaci di toccare la loro sensibilità e accendere la curiosità. Per Elvira Dones la scoperta della presenza di un’anima albanese nei paesi Arbëreshë del Pollino è stata una doppia emozione: «Leggere Matera, la Basilicata, il Parco del Pollino da scrittrice ritrovandosi a casa», ha commentato. Particolarmente significativo il suo incontro con alcune donne delle comunità di San Costantino Albanese, di Chiaromonte e di Latronico, che hanno accolto la coppia di autori nelle proprie case e nei luoghi di lavoro, per raccontarsi. Si è trattato di incontri molto intensi, dai quali sono emerse storie di persone che con determinazione e coraggio, hanno provato, e provano, a resistere e ad emanciparsi in mezzo alle difficoltà. Ritratti di Umanità diventerà una mostra di Marco Cazzato a Matera e un racconto orale a Matera e Latronico, tra 29 giugno e il 1° luglio.

 

 

Antonio Pascale e Amedeo Balbi
Lo scrittore Antonio Pascale, in vista del suo viaggio in compagnia dell’astrofisico Amedeo Balbi, offre, durante la presentazione del progetto al Circolo dei lettori, un assaggio della propria riflessione sull’uomo e sulla natura, ma anche intorno alla necessità di guardare più in alto e mirare le stelle, almeno ogni tanto. Proprio il firmamento, infatti, e in particolar modo il cielo visto dal Pollino, sarà oggetto di studio da parte della coppia che infine racconterà le proprie scoperte in una conferenza spettacolo il 30 giugno.

Enrico Brizzi
L’esperienza con la quale i Cammini d’autore ricominciano nel 2019 è un’escursione in cinque tappe, Camminare è innamorarsi, dal Pollino a Matera, aperta a tutti i camminatori, guidata dallo scrittore Enrico Brizzi, dal 30 maggio al 2 giugno. Un’occasione per addentrarsi in un territorio superstite ai cambiamenti, nel quale si possono svolgere grandi confronti tra l’uomo e la natura, tra l’uomo e se stesso.

Inoltre, in occasione di Matera 2019, da Torino si parte in viaggio per la Basilicata, in occasione degli eventi della Capitale europea della cultura e per assistere alla restituzione del progetto coprodotto da Associazione ArtePollino e Fondazione Matera Basilicata 2019 in partenariato con la Fondazione Circolo dei lettori. Dal 28 giugno al 2 luglio, non solo nella città dei Sassi ma anche alla scoperta delle comunità del Pollino oggetto d’indagine di Cammini d’autore e per assistere ai due reading e alla mostra che chiudono l’esperienza.

Cammini d’autore per Matera 2019, nell’ambito del progetto Ka art. Per una cartografia corale della Basilicata è un progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, co-prodotto dall’associazione ArtePollino e Fondazione Matera-Basilicata 2019. Partner Fondazione Circolo dei lettori. Con il sostegno di Ministero per i beni e le attività culturali, FSC Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, Regione Basilicata. Con il patrocinio di Comune di Matera. Main partner TIM. Gold Partner Intesa San Paolo.

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Campo aggiuntivo 5:

40 partecipanti invitati
8 temi
10 giornate (80 ore) di lavoro full time
28 fra docenze e testimonianze
6 sedi diverse
45 metri di “muri nomadi” elaborati insieme per un vocabolario condiviso
oltre 10.000 km percorsi dai partecipanti

Nella gestione di una iniziativa complessa come la Capitale Europea della Cultura, le risorse umane rivestono un ruolo chiave. A tale proposito, abbiamo elaborato un programma di capacity building che consente di intraprendere iniziative innovative e al contempo doti le strutture culturali già esistenti di un pool di collaboratori per il futuro.
Il Build up è un programma di capacity building (potenziamento delle competenze) a livello sistemico destinato agli operatori socio-culturali: orientamento alla collaborazione, superamento della logica assistenziale, capacità di networking internazionale, ricerca di nuovi modelli di sostenibilità e di imprenditività, attenzione alla rilevanza sociale costituiscono il dna progettuale degli operatori del settore culturale e creativo.

BUILD UP DESTINATO A MAKERS E LINKERS

Chi sono i Makers e Linkers: 40 profili  (50% junior) selezionati tramite avviso pubblico con particolare attenzione rivolta ai giovani under 30 per investire nella loro crescita e creare un vivaio di figure che potrà spendere le loro competenze a Matera e nel Sud anche dopo il 2019.
I Makers e Linkers vengono per oltre il 50% dalle regioni dell'Obiettivo Convergenza dell’UE, ovvero Puglia, Calabria, Campania, Sicilia. Sono risorse con un profondo legame con la Basilicata e con il Sud Italia, capaci di combinare cura e attenzione nei confronti del contesto locale e competenze gestionali e internazionali consolidate.
Il Build up destinato a Makers e Linkers ha permesso loro di acquisire un linguaggio comune legato alla filosofia di Matera 2019 e allo sviluppo e attuazione dei progetti.

 

 

Obiettivi del percorso:

  • creare un albo di professionisti esperti di management e produzione culturale (i Makers) e di esperti di coinvolgimento del pubblico (i Linkers), dal quale sia Matera 2019 sia i soggetti attuatori dei progetti del programma culturale possono attingere in caso di necessità;
  • dotare i professionisti selezionati di un tool kit per essere pronti ad affrontare le sfide che un progetto complesso come la Capitale Europea della Cultura comporta. Un training su misura, con il senso di mettere i discenti in contatto con realtà importanti e di scala europea, per far loro comprendere, anche a mezzo di esercitazioni e workshop guidati, la dimensione e la complessità dei processi in atto;
  • parlare la stessa lingua: l'intero percorso è stato accompagnato dalla costruzione di un vocabolario condiviso, costruito al termine di ogni appuntamento, per la realizzazione di una nomenclatura comune, una semantica nuova (e costruita insieme) per affrontare un progetto complesso. Il vocabolario collettivo diventerà uno strumento molto potente che può alimentare ed essere alimentato da tutti i discorsi futuri attorno a Matera 2019, soprattutto quelli relativi alle cose concrete che si realizzeranno;
  • mettere in relazione contemporaneamente due dimensioni: Matera con l’Europa, e Matera con il Sud Italia. Abbiamo messo in rete le realtà e le esperienze culturali da cui i partecipanti provengono con il progetto Matera 2019 e con la dimensione europea, fatta di progetti, programmi, altre realtà culturali e altri modi di affrontare gli stessi problemi. Il progetto Matera 2019, così visionario, risulta essere una occasione unica per l’intero Mezzogiorno per (ri)portare “a casa” in modo stabile competenze acquisite in giro per il mondo. Un patrimonio umano di conoscenze che non è lecito sprecare;
  • costruire un gruppo coeso di persone, professionisti in grado di lavorare in squadra, di interfacciare esperienze e competenze, di apportare valore aggiunto al programma Matera 2019.

 

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Build up - Workshop & Camp

Durante il percorso di capacity building Build up, i project leader hanno partecipato ad un processo di crescita collettiva delle competenze e delle conoscenze del sistema e dell’ecosistema culturale di Matera e della Basilicata in vista del fatidico 2019. Un percorso di capacity building con l’obiettivo di arrivare ad una progettazione esecutiva approfondita dai confronti e dal lavoro fatto insieme. Una serie di workshop e un camp collettivo: una sorta di clausura di lavoro nella quale hanno condiviso anche i pasti ed i momenti di svago e relax.


1° workshop 26-27 giugno 2017
2° workshop 10-11 luglio 2017
3° workshop 17-18 luglio 2017
Il camp
4° workshop 25 e 26 settembre 2017

Disegnare e realizzare insieme 27 degli oltre 50 progetti del dossier vincente. Questo è stato l'obiettivo principale della fase di co-creazione che ha visto la scena creativa locale, selezionata tramite il bando dei project leader, lavorare insieme a Matera 2019.

Dopo un percorso di capacity building su dimensione europea, dimensione artistica, management, produzione di output per un pubblico e sostenibilità delle produzioni, questi soggetti hanno presentato una progettazione esecutiva approfondita dai confronti e dal lavoro fatto insieme.

Con un nuovo bando abbiamo selezionato i progetti esecutivi migliori nei quali investire le risorse di Matera 2019 per un lavoro di realizzazione che durerà tutto il 2018 e dovrà essere pronto per essere inserito nelle programmazione del 2019.

 

 

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Resoconto di Marina Gemma, volontario digitale del webteam Matera 2019


Le altre fasi della co-creazione:

1° workshop 26-27 giugno 2017
2° workshop 10-11 luglio 2017
3° workshop 17-18 luglio 2017
Il camp
4° workshop 25 e 26 settembre 2017

Il 25 e il 26 settembre 2017 presso la Fondazione Sassi a Matera si è tenuto il quarto workshop per i nostri trentuno project leader.
Si sta concludendo quella fase definita di “co- creazione”,  in cui i project leader acquisiscono conoscenze e si confrontano per migliorare la qualità dei loro progetti e al contempo la Manager Culturale Ariane Bieou, coadiuvata da Agostino Riitano, Ida Leone e altri collaboratori, ha la possibilità di coordinare e monitorare lo stato dei lavori, valutandone criticità e potenzialità.
Dobbiamo immaginare il corso dei lavori su due livelli:

  • verticale: ogni project leader porta avanti il proprio progetto;
  • orizzontale: i project leader seguono direttive e spunti dati dalla manager culturale sulla base delle criticità e dei temi che accomunano i singoli.

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Resoconto di Tiziana Medici e Paolo Fedele, volontari digitali del webteam Matera 2019


Le altre fasi della co-creazione:

1° workshop 26-27 giugno 2017
2° workshop 10-11 luglio 2017
3° workshop 17-18 luglio 2017
Il camp
4° workshop 25 e 26 settembre 2017

La strada che porta a Rifreddo, al valico di Rifreddo, quota 1.174 metri è un percorso di avvicinamento alla concentrazione. Immaginate un posto meraviglioso, immerso nel silenzio più totale, non propriamente isolato, ma quasi. Immaginate 31 Project Leader che rappresentano la quasi totalità della scena artistico - culturale, musicale e di produzione della Basilicata, immaginate che i direttori di orchestra siano la manager culturale della Fondazione Ariane Bieou, l‘ esperto in politiche culturali Agostino Riitano, la responsabile del programma Build Up Ida Leone. Chiudete porte, finestre e possibili vie di fuga per ben quattro giorni! Mescolate il tutto con incursioni esterne autorizzate di soli esperti, facilitatori ed energizer, e il risultato è il Project Leader Camp.

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Resoconto di Fabio Rizzi, volontario digitale del webteam Matera 2019


Le altre fasi della co-creazione:

1° workshop 26-27 giugno 2017
2° workshop 10-11 luglio 2017
3° workshop 17-18 luglio 2017
Il camp
4° workshop 25 e 26 settembre 2017

Anche questo appuntamento di co-creazione con i 31 project leader selezionati per realizzare, insieme alla Fondazione, 20 progetti del programma culturale del 2019, è stato seguito da uno dei volontari digitali del web team di Matera 2019. Eccovi il resoconto di Fabio Rizzi.

Il 17 ed il 18 luglio scorsi si è svolto il terzo workshop di co-creazione dei progetti di Matera 2019; tali incontri ricadono in un vero e proprio percorso formativo (definito in campo culturale build up) a cui sono soggetti i 31 project leaders, ovvero le reti di associazioni locali giuridicamente riconosciute, selezionate in un bando lanciato dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019.

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Resoconto di Mimino Ricciardi, volontario digitale del webteam Matera 2019


Le altre fasi della co-creazione:

1° workshop 26-27 giugno 2017
2° workshop 10-11 luglio 2017
3° workshop 17-18 luglio 2017
Il camp
4° workshop 25 e 26 settembre 2017

Ogni appuntamento dedicato al processo di co-creazione verrà seguito da un volontario del web team di Matera 2019, per partecipare da vicino ai lavori di produzione del programma culturale di Matera 2019 e farne un resoconto disponibile a tutti. Questa settimana è stato il turno di Mimino Ricciardi.
Buona lettura ;)

La Fondazione Sassi ha ospitato il secondo workshop di co-creazione con i 31 Project Leaders, incaricati di realizzare svariati progetti del dossier OpenFuture. Una due giorni incentrata sulla dimensione artistica, il 10 e 11 luglio, nella quale i partecipanti hanno avuto la possibilità di perfezionare i progetti valutati.

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Le altre fasi della co-creazione:

1° workshop 26-27 giugno 2017
2° workshop 10-11 luglio 2017
3° workshop 17-18 luglio 2017
Il camp
4° workshop 25 e 26 settembre 2017

62 partecipanti il primo giorno, 31 il giorno successivo, 20 blocchetti di post it consumati, 10 metri di foglio A2 stesi, 10 pennarelli seccati, svariati litri di acqua bevuti per combattere il caldo africano: sono questi i numeri del primo workshop di co-creazione che ha avuto per protagonisti i 31 Project Leader, selezionati dopo un bando pubblico dalla Fondazione Matera – Basilicata 2019, per disegnare e realizzare 20 degli oltre 50 progetti del dossier vincente.

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La meta del viaggio è stata Tunisi. Probabilmente la città è in questo momento un punto di riferimento per le arti performative della zona nord africana.
A differenza di altre aree del paese Tunisi vive un intenso ed interessante fermento artistico. Sono davvero numerose le esperienze che prendono vita, e molte sono in contatto continuo con gli scenari internazionali.

Ci è capitato di incontrare una compagnia di teatro di figura che lavora con pupazzi di gommapiuma e che porta i suoi lavori in molti festival internazionali.

Ma forse la realtà che sembra concentrare le più innovative esperienze artistiche, in particolare modo di teatro e danza, è L’Art Rue, una organizzazione che ha sede nella Medina (centro storico) di Tunisi.

Da molti anni obbiettivo dichiarato è quello di far abitare le arti performative all’interno di un luogo difficile. In questa chiave si inseriscono i progetti di collaborazione che l’organizzazione ha messo in piedi e il festival Dream City, vera e propria bomba artistica in un contesto diversamente dimenticato.

Tra le realtà che sono ospiti de L’Art Rue c’è anche l’associazione Corps Citoyen, un collettivo di artisti di origini Tunisine e Italiane.

Corps Citoyen lavora sulla mise en space di spettacoli costruiti con ragazzi che vivono nella medina.

Conoscevamo il collettivo artistico da qualche tempo e nella ideazione del nostro progetto per Matera 2019, quando ci siamo interrogati sul modo per coinvolgere una dimensione europea, in maniera molto naturale abbiamo immaginato un’Europa non chiusa nei confini geografici ma allargata alle persone che si sognano europee.

Abbiamo proposto a Corps Citoyen di entrare nel partenariato, per lavorare insieme sui ragazzi, coloro i quali probabilmente saranno i cittadini europei di domani.

gosee tunis

Durante il goo&see abbiamo assistito ad uno spettacolo itinerante con ha come tema le frontiere che dividono il mare mediterraneo. Un matrimonio tra le due sponde, a celebrare la fine sperata delle mura che le separano, la nascita di una narrazione nuova, che vede uomini e donne liberi di viaggiare come di restare.

Durante i giorni di permanenza abbiamo avuto modo di confrontarci sui rispettivi linguaggi artistici, sulle similitudini e sulle differenze. Il confronto è stato molto interessante, ci ha aperto nuove prospettive e nuove visioni sul mediterraneo e sul fenomeno della migrazione.

Nostro intento era anche quello di arrivare in Libia per coinvolgere una organizzazione che sta provando a fare teatro remando in modo caparbio contro corrente. Non è stato possibile poiché in questo momento c’è un nuovo inasprimento del conflitto interno, ma non demordiamo, proveremo a coinvolgerli comunque, per premiare quel coraggio da cui ci sentiamo contagiati anche un po’ noi.

Al termine del viaggio portiamo a casa un bel po’ di stimoli; è tempo di riorganizzarli e di rendere solido il nostro progetto.

IAC Centro Arti Integrate

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Ci sono due modi per vedere Berlino dall'alto: il primo è salire sulla torre della televisione, nel cuore di Berlino, con un ristorante panoramico che girando permette la visuale su tutta la città. Si accede con un ascensore che in 40 secondi fa oltre 200 metri. Un viaggio brevissimo durante il quale non puoi vedere l'ascesa ma in pochi secondi sei sul tetto d'europa. è una sensazione mozzafiato, si accede ad un punto panoramico che ruota a 360° dove c'è un ristorante i cui prezzi sono proibitivi e dove puoi restare per poco tempo. 

Il secondo modo di vedere la città è salendo a bordo di una recente attrazione: nei pressi del ceck point Charlye una mongolfiera ancorata a terra sale fino a 150 metri di altezza con a bordo  un piccolo gruppo di persone. La salita in questo caso è molto più lenta e si ha la sensazione graduale del distacco dal terreno e della lenta scoperta; in altre parole una presa di coscienza consapevole di quello che ti circonda.

Il nostro secondo go&see ci ha provocato questa riflessione: come riuscire nella scommessa di far diventare i nostri progetti, le nostre produzioni artistiche di rilievo europeo? Beh! Ci sono almeno due strade: sfruttare l'ascesa rapida ed arrivarci in poco tempo e sentire il brivido di tutto e all'improvviso, oppure procedere un po' più gradualmente prendendo coscienza di quella salita che è ricca di particolari e che piano piano si fa  meraviglia. 

Berlino fa un po' questo effetto, l'effetto che dovrebbe fare tutta l'europa: fa nascere tante domande. E' una città mitologica bifronte, da una parte seduce con la miriade di possibilità che offre; dall'altra scoraggia e spaventa per l'estrema quantità di cose e per lo sconforto che provoca in tutte quelle anime artistiche che arrivate qui si perdono nel mare dei "creativi".

Forse anche questo è il senso della proposta materana, di una capitale europea della cultura ricca di altro tipo di contraddizioni ma sicuramente ricca anche di possibilità nuove.

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Il primo giorno di go&see a Berlino abbiamo avuto la fortuna di incontrare di Rimini Protokoll, per presentare e raccontare a Stefan Kaegi e al resto del team il progetto di Matera 2019, "Matera Città Aperta", di cui siamo Project Leader.

Ci siamo confrontati sui progetti di ognuno e provato a immaginare connessioni per progetti comuni.

Il lavoro da fare sarà moltissimo, ma abbiamo ricevuto i complimenti per l’idea di messa in scena dello spettacolo e abbiamo registrato un interesse da parte di Stefan.

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Il secondo giorno abbiamo incontrato Lea Barletti e Werner Waas, duo teatrale italotedesco.

Tante suggestioni, tanti punti in comune, una bella scoperta.

L’incontro è stato possibile grazie anche ad Andrea Porcheddu che ci ha suggerito il loro nome e ci ha messo in contatto per parlare del nostro progetto e per farci raccontare i progetti che loro realizzano da tempo a Berlino.

In particolare abbiamo trovato un’affinità di lavoro sul tema dei migranti e dei nuovi fenomeni di confronto e integrazione pluriculturale.

Iniziamo a costruire le basi per il bellissimo percorso di Matera Città Aperta.

Nel nostro viaggio a Berlino non poteva mancare una visita sui luoghi simbolici della storia di costruzione del Muro di Berlino. Per il nostro progetto è stato fondamentale lo studio di tutti i fenomeni sociali e culturali che sono scaturiti da quell’episodio così importante.

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Siamo stati all'interno del Mauer Museum, il Museo del Muro, presso il Checkpoint Charlie, punto nodale della Storia Mondiale.

Concludiamo il nostro go&see con un bagaglio ricco di impressioni che ci daranno la possibilità di approfondire maggiormente il tema del limite e di tutte le interconnessioni sociali e culturali che si sviluppano in situazioni liminali o liminoidi.

IAC Centro Arti Integrate

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Plovdiv: la periferia d’Europa

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Poche volte capita di sentire il calore della terra natia e di sentirti a casa in un terra che non è la tua. A Plovdiv è successo.
Plovdiv, l’antica Filippoli e antica capitale della Bulgaria (come più volte ci ha tenuto a precisare la nostra guida Nikola), è un grosso centro cittadino nella zona sud della nazione, città di contatto tra Bulgaria, Grecia e Turchia. Seconda città bulgara per popolazione, è permeata di un senso di malinconia, quella malinconia tipica che traspare dalle architetture e dai volti della gente che ha sofferto e patito, che vede la luce dopo un lungo periodo di buio.

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L’est Europa ha conosciuto anni difficili, a causa l’occupazione ottomana e dell’occupazione russa; per causa di quegli stessi russi che hanno respinto i Turchi fino ad Istanbul, regalando alle popolazioni balcaniche una parvenza di libertà. Ce lo ricorda Alyosha, il gigante custode della città, una imponente statua di granito che guarda Plovdiv dalla cima di una collina a pochi chilometri dal centro cittadino.

È una città estremamente affascinante, che ha attraversato la storia e che porta testimonianza di tutti i popoli che l’hanno abitata. Una città grande ma che resta semplice e pura, culturalmente viva e artisticamente molto interessante. Ma resta apparentemente isolata come lo è un quartiere di periferia: la periferia d’Europa.

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Siamo andati in Bulgaria per creare un ponte tra due terre così lontane eppure così vicine tra loro che si rispecchiano entrambe nel concetto di periferia isolata e fiera.

Il nostro primo contatto l’abbiamo avuto con i nostri rispettivi colleghi Bulgari, Tanko Karsarov e sua moglie Miroslava Katsarova. La loro Associazione culturale si occupa di organizzare uno dei più importanti Jazz Festivals Bulgari, per l’appunto il Plovdiv Jazz Fest, che si è inserito di diritto nell’ambito delle manifestazioni “adottate” dalla Fondazione Plovdiv 2019. Un festival che sposa perfettamente lo slogan della città e della Fondazione, “together”, una visione rivolta ad una produttiva integrazione di passato e presente, di gente e di culture, che elimini i confini e le diversità, in nome di una mutua, pacifica tolleranza che vede il primato dello sviluppo culturale, anche attraverso i mezzi delle tecnologie, sempre più imprescindibili nel tempo presente.

E’ proprio questa la sensazione che ci ha accompagnato durante la nostra permanenza, dalla condivisione del pranzo presso il ristorante Hemingway in compagnia dei vari artisti, per finire con le scatenate jam sessions presso il Bee bop cafè al termine dei concerti.

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Un festival pieno e variegato che ha alternato a grandi musicisti d’oltreoceano (Jason Moran e Joshua Redman tra tutti), altrettanto grandi artisti locali (Antony Donchev, Hristo Yotsov, Arnau Garrofe), segno della frizzante energia e vitalità che permea la città e che, naturalmente, non manca di estendersi anche oltre i confini cittadini. L’enorme palla rosso fuoco, simbolo e logo del festival, che ha campeggiato immancabile alle spalle dei vari musicisti saliti a calcare il palco del bellissimo centro culturale “Boris Hristov”, recuperato alla città, bene simboleggia la forza, l’energia e la determinazione di Plovdiv nel voler mettere a frutto questa grandissima opportunità.

Proprio al fine di porre le basi di una collaborazione fattiva, attraverso l’aiuto di Tanko Karsarov, “patron” del festival, ed Evgeni Dimitrov, manager di BulFoto, internet-agenza fotografica e giornalistica basata a Sofia, abbiamo preso contatti con alcuni artisti locali, per verificarne il fattivo inserimento nell’ambito del progetto “Suoni del Futuro Remoto”, di cui l’Onyx Jazz Club è project leader.
Una significativa disponibilità ci è stata fornita anche dalla stessa Fondazione Plovdiv 2019, nella persona di Reneta Georgieva, cui abbiamo rappresentato a grandi linee il nostro progetto e la nostra “idea” di collaborazione/integrazione con artisti del luogo.

Onyx Jazz Club

Raccontare il paesaggio attraverso i suoni.

Tell the landascape through the sounds.

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L’8 e 9 Novembre 2017 l’Onyx Jazz Club Matera ha ospitato in città i partners relativi alla prima fase embrionale del progetto “Suoni del Futuro Remoto, Gezziamoci Festival”.
L’obiettivo era quello di incontrarci tutti, una prima volta, per capire insieme come continuare la progettazione delle fasi che avrebbero portato alla nascita del progetto stesso.

L’incontro ha visto la partecipazione di:
- Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo (CN);
- Comune di Saluzzo (CN);
- Rappresentanti della piattaforma artistica belga Overtoon, con sede a Bruxelles;
- Associazione culturale Art.ur con sede a Cuneo,
- Fondazione Matera-Basilicata 2019.

Naturalmente l’invito è stato esteso a tutta la cittadinanza, compresi ad alcune docenti dell’Università di Basilicata, con le quali abbiamo avviato una collaborazione nelle settimane seguenti all’incontro.
L’evento è stato ospitato da Casa Cava, luogo emblematico della rinascita della città di Matera e del nuovo filone culturale che sta prendendo forma in città.

Durante l’incontro l’Onyx Jazz Club ha avuto modo di far conoscere alla comunità il lavoro che la Fondazione sta svolgendo in collaborazione con la scena creativa locale e, allo stesso tempo, quello che l’Associazione si prefigge di realizzare con “Suoni del Futuro Remoto”.
La risposta del pubblico è stata ottima, coinvolto dalle tematiche affrontate ed affascinato da questo nuovo modo di raccontare il territorio attraverso i suoni che l’Onyx cerca di introdurre anche alle nostre latitudini.
Ancora l’Onyx ha avuto modo di confrontarsi con i partners, grazie ad una serie di tavoli tecnici organizzati durante le ore di permanenza a Matera degli ospiti, capendo insieme i punti di forza e quelli critici del progetto, scambiandoci idee e soluzioni.

Gli ospiti, naturalmente, sono rimasti affascinati dalla città e dallo spirito con cui Fondazione ed Associazioni si stanno avvicinando all’anno 2019.

Relazione programma Go&See - Vienna 12-16 dicembre 2017

Dal 12 al 16 dicembre 2017, una delegazione dell’Onyx Jazz Club di Matera, Project Leader per il progetto di Co-Progettazione “I suoni del futuro remoto”, formata dal Presidente dell’associazione materana il Dott. Luigi Esposito e del consigliere del sodalizio musicale il Sig. Raffaele Lamacchia, per il programma Go&See, finanziato dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019, si sono recati a Vienna, per incontrare e discutere con i partner austriaci per progetto che candideremo alla Fondazione e delle varie fasi di lavoro che seguiranno il programma nelle fasi di accompagnamento al 2019.

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Sono stati tre giorni intensi, ricchi di incontri, visite e scambi di idee con i l mondo culturale e creativo viennese, che ha arricchito molto le nostre conoscenze ed è stato fondamentale per definire meglio i vari ruoli e arricchirla con altre partnership e conoscere il giovane panorama artistico delle Università di Linz e di Vienna.

Arrivati a Vienna, in treno, la sera di martedì 12 dicembre 2017, dal giorno mercoledì 13 dicembre abbiamo iniziato la nostra attività di stringere relazioni e ponti tra la capitale austriaca e la Capitale europea della Cultura, Matera, del 2019.

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Da subito ci è sembrata la città ideali e piena di assonanze con la città dei Sassi. Elegante, città UNESCO, con tanta musica sia fuori, tra le piazze e le strade che all’interno dei famosi teatri della Musica.

Il nostro contatto a Vienna è stato il Prof. Architetto Angelo Stagno, che, nella mattinata di mercoledì 13 dicembre, ci ha illustrato l’architettura e le varie stratificazioni della città, l’assetto sociale e l’aspetto naturalistico del territorio. Nel pomeriggio nel quartiere Messe Prater, polo fieristico ed universitario di Vienna, presso il WU-Campus (Wirtschaftsuniversität Campus), una piccola cittadina, progettata a Vienna dalla celebre designer anglo-irachena Zaha Hadid che può ospitare tra i 23mila e 25mila studenti, dove le piazzette e vialetti diventano importanti punti di ritrovo e di raccordo e ogni slargo ha un suo tema e una sua personale conformazione e anche le piante che adornano le aiuole sono state scelte in base alla loro diversa stagionalità e fioritura, abbiamo lavorato sul progetto e sulle proposte da fare ai nostri partner di progetto, le strategie e sulle fasi e tempi.

Il pomeriggio è stata anche l’occasione per visitare uno dei numerosi Musei della capitale, l’Albertina, Museo di arte grafica (uno dei più ricchi al mondo), per ammirare e prendere spunto sulle numerosi istallazioni artistiche e la loro presentazione.

In serata eravamo attesi al Musikverein, che detiene il titolo di auditorio con la maggiore acustica di tutta l’Austria, per assistere all’esibizione dei celeberrimi Wiener Philharmoniker. L’esperienza ci ha aperto un mondo sull’acustica e sulla gestione di spazi destinati alla musica e alla preparazione di grandi eventi.

Il giovedì 14 dicembre si è tenuto il meeting di lavoro con i nostri partner di progetto.

Al Tavolo di lavoro erano presenti, oltre ai due rappresentanti Onyx, il Prof. Arch. Angelo Stagno, anche la Prof.ssa Andrea van der Straeten del Dipartimento di Arte Sperimentale (Experimentelle Gestaltung) della Kunst Universitat Linz, il Dr. Johann Groiss, musicologo e docente della Musik Universitat Wien e giornalista-conduttore radiofonico dell’emittente della prima radio nazionale ORF, studenti dell’Università di Vienna, Isabella Forciniti e Philip Rabelsberger. Il lavoro è stato subito intenso e propositivo, che ci ha portato a rivedere in parte le fasi e si sono gettate le basi per una possibile calendarizzazione delle attività con le delegazioni universitarie a Matera per la fase di campionamento e di installazioni/performance artistiche nei luoghi. La ORF si è resa disponibile a partecipare al progetto come partner attivo nella produzione e promozione dell’evento.

Gli incontri sono continuati anche in serata con un gruppo internazionale di architetti nella studio dell’Arch. Ruffo Wolf, dove abbiamo parlato di cultura, Matera 2019, del nostro progetto e della possibilità di organizzare un ciclo d’incontri sull’architettura e gli spazi a Matera, portando grandi nomi dell’architettura contemporanea.

Venerdì 15 dicembre è stato il nostro ultimo giorno a Vienna, dove ne abbiamo approfittato per la visita ad uno dei Jazz Club più importanti della capitale austriaca, Jazzland, prendendo contatti con vari gruppi che si esibivano dal vivo.
Il rientro è stato sempre in treno la sera, facendo Vienna-Venezia, Venezia-Bologna e Bologna-Bari, arrivando il 16 dicembre.

 

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BR1, Welcome Big Babol, Torino 2012

Per il 2019, noi del Sicomoro stiamo lavorando affinché abbia luogo una “scuola” che valorizzi le competenze dei migranti, che metta in luce i talenti e le abilità di ognuno. È un percorso lungo e bellissimo che vede all’orizzonte una meta ben precisa: l’inclusione sociale.

La nostra scuola, ispirata dall’esperienza internazionale della Silent University, prenderà una forma esclusiva nel genere, evolvendosi in un’operazione che combinerà le competenze personali dei migranti con le esigenze del nostro territorio, della Basilicata. Ma perché una vera inclusione avvenga, abbiamo pensato, questa ha bisogno di qualcosa di più, di una sorta di “collante” che faciliti il processo attraverso momenti di aggregazione, riflessione, di condivisione di valori. Abbiamo così guardato all’arte come il luogo di incremento del benessere personale, e all’arte pubblica come luogo del benessere collettivo.

Dopo aver individuato la tipologia creativa della nostra “Silent University”, mancava solo scegliere chi nell’ambito nazionale e internazionale dell’arte pubblica si fosse distinto per operazioni di natura sociale e con una particolare attenzione verso la questione dell’immigrazione. A seguito di un’attenta analisi abbiamo deciso che l’artista guida della nostra esperienza dovesse essere il torinese BR1.

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BR1, Il Garibaldi di Matera, Matera 2016

BR1, laureato in giurisprudenza con una tesi in diritto islamico, svolge una ricerca artistica che indaga le contraddizioni generate dalla collisione del modello capitalista con la cultura e la tradizione dei popoli mediterranei. Lo scenario in cui la sua pratica artistica prende forma è lo spazio pubblico, operando in tutto il mondo: dagli Stati Uniti alla Germania, dalla Tunisia all’Italia. Attraverso poster incollati su cartelloni pubblicitari, performance e interventi urbani, BR1 riflette sulle ambiguità di una società globalizzata, che invece di attenuare i limiti e le frontiere, crea nuovi livelli di esclusione sociale. Negli ultimi anni ha realizzato una serie di opere che indagano con passione le migrazioni, fenomeno sociale in cui la vita e l’identità degli stranieri è spesso contrapposta ad un'opinione pubblica ostile e ad un potere politico che non riesce a gestire le conseguenti problematiche.

Tramite il programma Come&See della Fondazione Matera-Basilicata 2019, abbiamo ospitato l’artista dal 26 al 30 novembre 2017. Insieme abbiamo lavorato assiduamente per dare alla luce ad un progetto interno della “Silent University” lucana che rispondesse agli obiettivi prefissati.

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BR1 accompagnerà la nascita e l’evoluzione della nostra “scuola” dal 2018 al 2019, e magari oltre. Insieme, con un lavoro sincrono tra comunità locale e comunità ospitata, produrremo tre azioni che rappresentano allo stesso tempo tre step fondamentali di crescita: la sensibilizzazione; la contaminazione e l’inclusione.

Adesso non ci resta che iniziare e augurare a tutti noi un buon lavoro!

Il Sicomoro

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E’ stata una fantastica avventura quella del nostro Go&See che ci ha visti lasciare la Murgia, aspra e sassosa, per approdare in terra catalana. Cinque giorni molto interessanti e abbastanza proficui che ci hanno permesso di confrontarci con realtà altamente innovative ed importanti nel panorama internazionale e crescere nel nostro cammino di evoluzione professionale ed umana. Ma, andiamo per ordine.

13 giugno 2017. Una mail, mittente la Fondazione “Matera-Basilicata 2019”: siamo stati selezionati, con l’idea progettuale “Breadaway – Le vie del Pane”, come Project Leader insieme ad altre organizzazioni di creativi lucani per sviluppare i contenuti del dossier di candidatura.

L’avventura è iniziata!

Dimensione europea, dimensione artistica, management, produzione di output per un pubblico e sostenibilità delle produzioni. Sono stati questi gli argomenti affrontati durante la fase di co-creazione che ci ha visti impegnati a fianco della Fondazione “Matera-Basilicata” 2019; un percorso che ci ha dato la possibilità di confrontarci con la scena creativa lucana e, allo stesso tempo, arricchire e migliorare le nostre idee progettuali. È stato proprio in questo contesto che è maturata in noi la voglia di connotare il nostro progetto con aspetti più vicini alle nuove modalità di fruizione della cultura, dando così alla tradizione un taglio innovativo ed internazionale. Quindi è stato necessario studiare il vasto panorama europeo e selezionare le realtà che avrebbero avrebbero potuto accompagnarci in questa nuova avventura. La scelta è caduta sul distretto artistico e creativo catalano. È qui che doveva approdare la creatività del lievito madre lucano.

Day 1

Bari – Roma – Barcellona. Ci siamo, l’Europa ci aspetta. Il Go&See ha finalemente inizio.

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Day 2

“Te ganarás el pan con el sudor de tu frente”

Il primo volto a darci il benvenuto in quel di Barcellona è quello della solare Andrea Paz Cortés, attrice ed artista italo cilena, ideatrice e regista dello spettacolo “Harinera”. Come il pane è il risultato del mescolarsi di elementi quali acqua, farina, sale e lievito così “Harinera” è la somma della precarietà mista al profitto e alla relazione dell’essere umano con lo spazio.

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Con lei ci siamo confrontati sull’aspetto sociale che si cela dietro l’elemento pane, sullo sfida, sulla creatività e sullo sforzo che ha da sempre contraddistinto l’umanità nella sua lotta per la sopravvivenza. Ed è con altrettanta caparbietà che è possibile relazionarsi con i vari livelli di audience per veicolare messaggi importanti, in un contesto che trasporta lo spettacolo teatrale tradizionale in uno spazio pubblico. È questo lo spirito di “Harinera”, perfetto esempio di coinvolgimento ed inclusione sociale.

“Nos unen las ideas”

La giornata prosegue con destinazione il quartier generale del FAD (Fostering  Arts and Design), primo centro di riferimento in Catalogna e in Spagna per la progettazione e l’architettura, nonché promotore da sempre della cultura creativa attraverso molteplici forme.

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È nel suo core pulsante che il nostro Go&See si  è tinto di creatività e innovazione; è qui che arte, design, culture e tradizioni diverse si sono mescolate;  è qui che la città di Matera si è presentata all’Europa e l’Europa a Matera. Una tavola rotonda di alto livello alla quale hanno preso parte le più importanti personalità artistiche catalane: Jordi Torrents per il FAD, Valerie Bergeron per Materfad, Arianna Mazzeo per Elisava,  Raffaella Perrone per ADI FAD e IED, Mathilde Marengo e Marco Ingrassia per lo Iacc, Curro Claret, disegnatore industriale, gli artisti Eva Serrat e Jordi Enirch Jorba.

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“Breadaway” si è svelato e con esso tutta la città di Matera e la sua cultura legata al pane. Il grande pane di Matera 2019 ha iniziato a prendere forma, arricchendosi di spunti, riflessioni. Le papille gustative culturali hanno iniziato ad assaporare il sapore di innovazione, la fragranza della creatività, elementi imprescindibili per dare nuovo slancio alla tradizione.

Day 3

È arrivato il momento per la creatività catalane di svelarsi ai nostri occhi e alle nostre menti, sempre più avide di nuova linfa culturale.

“Por qué estoy aquí? Por qué todo está aquì?”

La prima tappa della giornata ci vede far visita al Materfad, centro di ricerca e sviluppo di nuovi materiali.

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È qui che la creatività umana da ampio sfoggio delle sue potenzialità per cercare nuove risposte alla sfida con la contemporaneità.

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Le più inimmaginabili sostanze assumono un nuovo significato nel grande cerchio della vita.

“Dal món al museu”

L’arte, quella misteriosa! Ci lasciamo affascinare dal Museo del Design di Barcellona, in un viaggio nel tempo tra la storia del disegno grafico, del costume, del design e delle arti decorative.

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“Design attitudes”

Bienvenidos en Elisava, la prima scuola di design ad essere inaugurata in Spagna.

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Dal 1962, Elisava promuove la formazione, la conoscenza, la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione nel campo della progettazione, dell’ingegneria e della comunicazione.

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“Shaping the future”

Il nostro cammino nelle strade di Barcellona ci porta a far visita allo Iacc, (Institute for Advanced Architecture of Catalonia), centro per la ricerca, formazione e produzione nel presente dei futuri modelli di vivere i luoghi.

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Tra realtà aumentata e stampa 3D, si respira un profumo di radicale innovazione.

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Qui la rivoluzione digitale è analizzata e seguita in ogni sua forma e dimensione, per poter allargare gli orizzonti dell’architettura e del design e affrontare con un nuovo spirito le sfide del domani.

Day 4

“Un món d’emocions úniques”

È arrivato il momento di lasciarsi alle spalle la travolgente ventata di innovazione e creatività made in Barça. Si riparte verso l’entroterra, destinazione Món Sant Benet, un progetto culturale e turistico di una bellezza singolare.

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Tra innovazione tecnologica e tradizione, ci lasciamo catturare dai mille anni di storia del monastero benedettino, dalla sua fondazione, nel X secolo, fino all’inizio del XX secolo, quando il pittore Ramon Casas ne ha fatto la sua abitazione.

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Oggi il monastero è un centro culturale e quartier generale della Fundació Alícia, punto di riferimento nell’ambito del food research.

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Centro di ricerca dedicato all’innovazione tecnologica nella cucina, al miglioramento delle abitudini alimentari e alla valutazione del patrimonio alimentare e gastronomico, Alícia ci ha accompagnati in un viaggio nel mondo dell’alimentazione, dove abbiamo acquisito maggiore consapevolezza su quello che è e su ciò che mangia.

Day 5

“Un globo no es un muro. Es algo que construye lazos entre las personas.”

Il nostro Go&See sta per volgere al termine. Decidiamo di ritornare lì dove la nostra avventura catalana è iniziata, tre anni fa. Sarà stato un segno del destino?

Next stop Igualada. Ad aspettarci c’è il nostro amico di sempre, Mr. Jordi Enrich Jorba, che da tre anni accompagna la nostra evoluzione professionale e che, anche in questa occasione ha deciso di affiancarci in questa nuova “fragrante” avventura.

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Centro di ricerca dedicato all’innovazione tecnologica nella cucina, al miglioramento delle abitudini alimentari e alla valutazione del patrimonio alimentare e gastronomico, Alícia ci ha accompagnati in un viaggio nel mondo dell’alimentazione, dove abbiamo acquisito maggiore consapevolezza su quello che è e su ciò che mangia.

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“Un globo no es un muro. Es algo que construye lazos entre las personas.”

Il nostro Go&See sta per volgere al termine. Decidiamo di ritornare lì dove la nostra avventura catalana è iniziata, tre anni fa. Sarà stato un segno del destino?

Next stop Igualada. Ad aspettarci c’è il nostro amico di sempre, Mr. Jordi Enrich Jorba, che da tre anni accompagna la nostra evoluzione professionale e che, anche in questa occasione ha deciso di affiancarci in questa nuova “fragrante” avventura.

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Dal 9 al 12 novembre 2017, noi della cooperativa “Il Sicomoro” siamo andati in Germania a conoscere la “Silent University” di Ruhr grazie al programma Go&See della Fondazione Matera-Basilicata 2019.

Come Sicomoro siamo project leader per Matera-Basilicata 2019 di un programma che mette insieme migranti, rifugiati e comunità locale, università e formazione tecnica, creatività e arte pubblica, all’insegna di valori come la dignità umana, l’identità della persona e l’inclusione sociale.

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Nel parco del Ringlokschuppen Ruhr, ente dalla cui iniziativa nasce la Silent University di Mülheim

 

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Nel museo della Camera Oscura di Mulheim, una delle più grandi al mondo. Qui ritratto uno degli esempi di sovrapposizione di piani che amplifica la visione prospettica.

Qualcosa su cui The Silent University lavora già da diversi anni. Nello specifico la prima Silent University nacque a Londra nel 2012 su iniziativa dell’artista kurdo Ahmet Ögüt, nella cooperazione fra la Tate Gallery e la Delfina Foundation. Da allora si sono aperte nuove sedi in tutto il mondo, da Stoccolma e Amburgo ad Amman e Atene, fino all’inaugurazione nel 2015 della Silent University di Ruhr a Mülheim.

Siamo dunque andati a scoprire più da vicino di cosa si trattasse.


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L’ingresso della Dezentrale, il luogo a Mülheim in cui ha sede la Silent University di Ruhr

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Logo della Silent University di Ruhr

La Silent University nasce come una piattaforma indipendente online basata sullo scambio di conoscenze da e per i rifugiati, i richiedenti asilo e gli immigrati. L’obiettivo è riattivare le conoscenze e le competenze dei partecipanti che non sono in grado di utilizzare il proprio background accademico a causa dello stato di residenza in un paese diverso da quello d’origine. La piattaforma offre dunque un programma accademico con conferenze, discussioni, ecc. Per la Silent University il silenzio e la lentezza sono i valori costituenti, gli stessi che la accomunano con la visione Open Future di Matera 2019, gli stessi con cui noi del Sicomoro ogni giorno fondiamo il nostro lavoro.

A Mülheim abbiamo avuto il piacere di incontrare la coordinatrice e il consulente della Silent University di Ruhr, Kirsten Ben Haddou e Justin Fonkeu, e abbiamo partecipato ad uno dei loro eventi, il vernissage della mostra “C’era una volta in Siria”.


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Locandina della mostra “Es war einmal in Syrien”


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Conferenza di presentazione alla mostra

Stefania Dubla e Marta Schiavone, le nostre portavoce a Mülheim, hanno discusso a lungo con loro, confrontandosi sui punti di forza e di debolezza dell’iniziativa nella prospettiva di replicarla a Matera e in Basilicata per il 2019.

“The Silent University Ruhr – dicono Kirsten e Justin – is located in the center of Mülheim on the edge of the pedestrian zone. Known as the Dezentrale, and already established as the site for a variety of artistic and social projects in the past, it has an open door policy. It’s place where people in the city can meet. A place where knowledge which has been silenced can be heard once again”.

La cosa più bella è stato conoscere e vedere con i nostri occhi lo spirto di quest’iniziativa, il senso di appartenenza nell’incontro fra mondi lontani che diventano una sola cultura.

Ringraziamo allora Kirsten e Justin, per il fruttuoso incontro. Torneremo presto a Mülheim. Intanto, avanti tutta verso la co-creazione della più bella delle capitali!



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Vista di Mulheim



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29 agosto: Matera
Si raggiunge Napoli perché domani si parte da Capodichino per raggiungere Stefano Faravelli a Torino.

30 agosto: Torino.
Incontriamo Faravelli. La sua casa ci ispira soluzioni per la 'camera secretissima de lo core'. Stefano ascolta con molta attenzione, poi ci mostra qualcuna delle sue mappe emozionali. Concordiamo tutto, prendiamo nota anche delle criticità. Ci salutiamo con tre delle sue mappe tra le mani come a dire che abbiamo già iniziato a lavorare insieme.

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31 agosto: Berlino
Partiamo da Bergamo e in un’ora e mezza siamo a Berlino. Andrea, la nostra anima buona, viene a prenderci all'aeroporto e ci porta a casa sua. Il pomeriggio stesso ci rechiamo al Radialsystem V, sede della Compagnia di Sasha Walz, per incontrare il suo direttore artistico nonché marito Jochen Sandig. Per prima cosa ci ha tenuto a mostrarci il loro spazio di lavoro: semplicemente fantastico. Al termine della lunga e interessante visita nel loro spazio, Jochen ci ha condotto all'aperto dove, intorno ad un tavolino abbiamo iniziato a raccontare il nostro progetto. Appena nominata Matera, Jochen ha preteso con garbo una lunga divagazione sulla citta, sui sassi, collegandosi via cell ad internet, come a sincerarsi se davvero ciò che stavamo descrivendo corrispondesse a verità. ... Un gran divagatore Jochen, ma molto interessato al progetto, ha mostrato subito di averlo compreso. Ha preso appunti su tutto ed ha chiesto di conoscere al più presto le date possibili di impegno. Ci informa di voler subito comunicare a Sasha Walz i contenuti del nostro incontro e si impegna ad inviarci entro il 15 settembre una loro adesione con allegata proposta economica di massima, una ipotesi di co-finanziamento ed anche un periodo per loro ideale di partecipazione. Gli abbiamo proposto una partecipazione che preveda: 1 - un paio di workshop nel 2018 condotti da Sasha Walz rivolto non a danzatori professionisti ma a semplici persone, portandosi però con sé almeno 4 danzatori/trici della sua compagnia; 2 - di realizzare nel 2018 con suoi danzatori e con i partecipanti ai suoi workshop un numero minimo di cinque racconti da narrare con la danza in altrettanti luoghi della città di Matera; 3 - di essere presente al crash test previsto nel 2018; 4 - di rappresentare le 5 storie con 5 mini coreografie per due settimane consecutive nell'anno 2019.                                                       
Ci lasciamo non prima di ricordarci che ci saremmo rivisti la sera stessa per assistere allo spettacolo 'Women' di Sasha waltz all'interno del festival Tanz Im August, e la mattina successiva per incontrare di persona Sasha Walz dopo essere stati testimoni di un esperimento di realtà virtuale proprio sullo spettacolo Women.

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1 settembre: Berlino
Ore 13.30, appuntamento con Alessio Trevisani davanti al ristorante Oxymoron, Rosenthaler Str. 40-41, strada bellissima pieni di palazzi ristrutturati dopo la caduta del muro. Noi siamo puntualissimi ma lui è già lì. Ci accomodiamo dentro ed iniziamo un pranzo di lavoro. Alessio si presenta subito come una persona gentile, a proposito di idee per il nostro Atlante ci parla di angeli e del suo desiderio di far danzare gli autori delle storie. Anche lui intorno al 15 settembre ci invierà proposta progettuale e finanziaria. Chiederà al suo teatro a Lipsia di cofinanziare in qualche modo.

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1 settembre, Berlino: Incontro con Heike Hennig, coreografa di Lipsia.
Nel pomeriggio dell'1 settembre abbiamo appuntamento con Heike Hennig in un bar. Lei viene da Lipsia ed è in ritardo di una mezz'ora: in un messaggio ci descrive un gran traffico inatteso. Quando arriva ci fa un gran sorriso e si scusa tanto. E' accompagnata da suo marito, un omone che si rivela essere timido e simpatico. Entriamo subito nel vivo e le raccontiamo il progetto, Andrea Villanis, la nostra anima buona di Berlino, traduce ogni sua frase tedesca. Lei annuisce spesso, e ci mostra mentre parliamo alcune foto e brochure che ha portato con sé, come a voler ribadire che il nostro progetto racconta di persone, modalità e idee che le appartengono. In effetti sembra essere proprio così e ci sembra di aver trovato una possibile grande compagna di lavoro. Alla fine, prima di salutarci, tira fuori una scatola di cioccolatini e ce la regala. Ci salutiamo ricordandole gli impegni reciproci, ma con grandi abbracci e sorrisi.

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1 settembre, Berlino: "Women" di Sasha Walz
21:00 St. Elisabeth-Kirche, una chiesa sconsacrata, assistiamo allo spettacolo 'Women' di Sasha Walz. Al termine la coreografa si intrattiene con noi per salutarci e chiederci alcuni chiarimenti sul nostro progetto.

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2 settembre, Berlino: Virtual Women.
Come promesso, la mattina del 2 settembre raggiungiamo nuovamente la chiesa dove la sera prima abbiamo assistito allo spettacolo Women di Sasha Walz per partecipare alla visione di una mezz'ora dello stesso spettacolo in versione virtuale. Alle 12 in punto insieme ad una ventina di persone, il personale dello staff tecnico ci invita ad indossare degli occhiali che al posto delle lenti hanno un cellulare. La scena che vediamo è quella delle donne che sono sedute intorno a quattro tavoli disposti a quadrato. La prospettiva di visione è quella centrale: noi nel mezzo e le danzatrici sedute intorno a noi che compiono azioni e danze. Ci invitano anche ad alzarci e a muoverci nello spazio. La visione è a 365 gradi per cui spostando la testa o voltandoci vediamo esattamente cosa accade alle nostre spalle. Al termine riflettiamo sulle sensazioni ricevute e concordiamo che la realtà aumentata che immaginiamo per il nostro progetto non corrisponde esattamente a ciò che abbiamo visto e provato stamattina.

2 settembre, Berlino: incontriamo i Grapeshade
L'ultimo incontro prima di lasciare a malincuore Berlino lo abbiamo con un esponente dei Grapeshade, gruppo di danzatori 'tosti' della nuova scena berlinese. Ci erano piaciuti su youtube durante una lunga escursione telematica alla ricerca di nuove tendenze di danza europee. Il rappresentante del gruppo ascolta la traduzione di una ormai distrutta Andrea-anima buona e prende continuamente appunti. Quando parliamo di co-finanziamento ci racconta che da qualche tempo anche a Berlino il Ministero della cultura chiede agli artisti un cofinanziamento del 20% su ogni progetto proposto. Realtà come la loro -ci spiega - non riescono così più a lavorare con gli enti locali, proprio perché non riescono a sostenere quel 20%. In ogni caso ci sembra interessato al nostro progetto, ma, dice, deve parlarne con gli altri del gruppo. In ogni caso ci scriveranno entro il termine stabilito. Con loro si chiudono per noi gli incontri con gli artisti tedeschi. Domani si parte per Verona alla volta di Padova e poi BIENNALE ARTE a Venezia!

3 settembre: Rovereto, al Festival Oriente Occidente
Salutiamo Berlino ed Andrea per raggiungere Verona in volo e poi Rovereto in treno. Nel primo pomeriggio incontriamo Paolo Manfrini, uno dei due direttori artistici del festival. Sono interessati a partecipare al nostro progetto e ci propongono di andare a vedere al Mart la mostra di Salvo Lombardi, performer e coreografo, che per l'occasione ha utilizzato la realtà aumentata. Qualora il suo lavoro dovesse interessarci, ci dice Manfrini, il festival potrebbe considerare la sua presenza a Matera come una forma di co-finanziamento. Chiedono anche eventualmente di realizzare una 'tappa' successiva al 2019 a Rovereto. Andiamo dunque a visionare la mostra allestita da Lombardi che ci sembra interessante ma non riusciamo ad immaginarne una versione per il nostro progetto. Alle 18.00 vediamo sulle terrazze del Mart lo spettacolo: OSCYL VARIATION, della compagnia francese di Héla Fattoumi e Éric Lamoureux. La sera andiamo a teatro a vedere Lutz Forster e rimaniamo incantati e commossi.

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4 settembre: Padova, verso la BIENNALE ARTE
Raggiungiamo a Padova Marco che ci ospita a casa sua durante i due giorni di visita programmati a Venezia per la BIENNALE ARTE. La nostra anima buona padovana ci mostra la città e cura la nostra stanchezza.

5 settembre: Venezia, Biennale Arsenale
Dedichiamo due giorni alla Biennale Arte a Venezia, iniziando dall'Arsenale: troviamo molti spunti per il nostro progetto. Ringraziamo Ariane per averci consigliato questa visita. Quanti libri, quante mappe!

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6 settembre: Venezia, Biennale Giardini
Anche questa sezione ci è sembrata in larga parte molto interessante. I padiglioni di Russia e Giappone ci hanno particolarmente colpiti, ma molti altri meritano davvero di essere visitati.

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7 settembre, Torino: incontro con Alessandro Baricco alla scuola Holden
Raggiungiamo nuovamente Torino, questa volta per incontrare Alessandro Baricco e i responsabili della Scuola Holden. Rimaniamo impressionati dalla bellezza dell'edificio. Alessandro ci viene incontro nel lungo corridoio del primo piano insieme a Marta, la sua assistente. La sua cordialità ci rilassa subito. Intorno ad un tavolo Luciana spiega bene il nostro progetto che piace davvero tanto sia ad Alessandro che al direttore della scuola Holden. Alessandro si propone di supervisionare il lavoro di tre-quattro diplomati molto bravi della scuola tra cui alcuni provenienti dal mezzogiorno che verrebbero a Matera per due tre settimane per analizzare storie conoscere autori delle mappe e magari aiutarci addirittura a raccogliere storie insieme a noi per entrare meglio nelle persone e nella città. Alessandro ci comunica di dover chiudere il suo ultimo libro entro maggio per cui potrebbe essere operativo da giugno, ma promette che sarà con noi a Matera una settimana nel mese di marzo, una volta ultimata la raccolta delle mappe. Gli chiediamo di elaborare anche un idea complessiva di drammaturgia narrativa. Entro il 15 settembre la scuola formulerà una proposta come da noi richiesto specificando se è quale cofinanziamento intendono adottare. Si conclude così il nostro go&see. Siamo stanchissimi ma molto soddisfatti.

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Teatro dei Sassi

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Il nostro go and see ci ha portato a Copenaghen per incontrare due esperti internazionali di l.a.r.p. (giochi di ruolo dal vivo) per conoscere il loro modo di lavorare e avviare un confronto sul nostro progetto. È stata una 5 giorni molto intensa e proficua, che ci ha visto convolare nella capitale danese da Matera ma anche da Pavia, dalla Polonia, dalla Svezia e dalla Finlandia.

Tempo uggioso e temperatura per nulla estiva per le nostre abitudini, ma tanto c’era da lavorare. Dopo una tappa a Napoli per un confronto col presidente, nel primo giorno europeo discussione fra noi su vari temi legati al progetto. Poi, con l’arrivo dei due esperti di larp si è entrati nel vivo della discussione e del confronto.

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Sergio ha spiegato gli obiettivi del progetto e gli step previsti dalla fondazione, oltre alle ipotesi sugli output. Poi ampio spazio ai due producer: Bjarke Pedersen ci ha raccontato di vari larp da lui realizzati e ci ha spiegato le differenze tecniche fra gli uni e gli altri, i diversi target, le caratteristiche organizzative. Con lui abbiamo affrontato il tema delle locations e delle varie possibilità pratiche, fra set chiusi o transennati e larp che si giocano fra la gente. Ci ha poi presentato la sua ultima creatura, l’amleto.

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A seguire abbiamo ascoltato Mike Pohjola, produttore di larp e di altre esperienze transmediali. E per capire i funzionamenti del larp ci ha fatto fare una esercitazione di 3 ore.

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Le ultime sessioni del nostro tour hanno previsto una discussione sulle possibilità di collaborare e dettagli sui costi di produzione di un larp e sulle figure tecniche necessarie.

Finalmente l’ultimo giorno è uscito il sole e per sprigionare la nostra creatività siamo andati a fare un giro in bici.

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Il vagabondo



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Obiettivo: conoscere uno dei partner fondamentali  della proposta lunare per Matera 2019, ovvero la spedizione Mediterranea che arriva a Favara il giorno 26 agosto, in Provincia di Agrigento, per sostenere il Farm Cultural Park, un progetto di rigenerazione urbana che sta attraversando un momento critico con la pubblica amministrazione.

È l’occasione giusta per  esplorare un territorio dove l’arte contemporanea è diventata il motore per la riqualifica di interi centri abitati, vessati dall’abusivismo, aggravato da eventi catastrofici. Esempio da manuale: Gibellina Nuova. Dopo il terremoto del Belìce, la cittadina è diventata nota per la ricostruzione comeun parco artistico a cielo aperto, con opere che gravitano intorno al Museo delle Trame Mediterranee.

25 agosto: Potenza-Favara on the road

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La Salerno-Reggio Calabria si lascia finalmente attraversare comoda e bella, accompagnando il viaggio serale verso la Sicilia con un tramonto sul mare rosso e caldo al punto giusto. All’imbarco per Messina in tarda serata quasi nessuno, aria mite e dopo mezz’ora di traversata inizia la sfida: arrivare a Favara in tempo per il check-in di mezzanotte presso la Community, il B&B all’interno del Farm Cultural Park.
Ma Gaetano, il proprietario della struttura, lo sa già che la strada, al buio, non soddisferà le aspettative.
Arrivati a Favara di notte, stanchi, non si coglie subito la portata dell’operazione, ma già nelle strutture ricettive si può abitare design ovunque, che evidenzia le architetture popolari  in u piacevole contrasto cosmopolita .

26 agosto: Mediterranea al Farm Cultural Park

Il parco culturale realizzato da Andrea Bartoli e Florinda Saieva è un’operazione nata nel 2010 per rigenerare un territorio, affetto da un alto tasso di criminalità e abusivismo edilizio, attraverso l’arte. Il progetto ha permesso di importare buone pratiche da tutto il mondo, lasciandosi ispirare da contenitori d’arte contemporanea internazionale, piuttosto che da quartieri sorti nelle grandi capitali mondiali, dove poter trovare manufatti, cibo dal mondo e scambiare esperienze innovative.

Rinasce così un abitato che si sviluppa all’interno di sette cortili, declinati per diverse funzioni:  un giardino d’ispirazione marocchina, una cucina sociale, un co-working, una galleria per le mostre temporanee, la scuola d’architettura per bambini, diversi spazi dove poter  bere e mangiare e le strutture ricettive gestite dai proprietari degli immobili, che hanno avviato le loro attività all’interno del progetto di riqualificazione.

L’impressione è di essere in un quartiere-galleria, dove ogni anno vengono invitati artisti, architetti e creativi a rinnovare le installazioni e le opere della collezione in continua evoluzione.
L’impresa appare una grande macchina da manovrare e gestire con impegno immane, che coinvolge direttamente o indirettamente molta parte della comunità.

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La ricaduta positiva si registra subito andando in giro per la cittadina, a partire dal Castello che ospita mostre temporanee in continuità con la programmazione del Farm. La contaminazione estetica è evidente nello stile degli arredi urbani di giardini, panchine, insegne ecc…probabilmente altre attività sembrano essere state contagiate da questo vento innovativo, come il Museo della Mandorla (purtroppo chiuso ma curato e invitante dalla spiata oltre i vetri), ristorantini con tavoli nei cortili e street art sui muri, angoli insoliti che risaltano in mezzo a vicoli degradati e palazzi affetti da un non compiuto dilagante!

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In serata c’è l’evento fuori programma che la spedizione Mediterranea ha organizzato al Farm Cultural Park per dare risonanza al progetto attraverso il confronto fra due realtà che operano per il cambiamento di situazioni difficili.

Mediterranea è una spedizione nata nel 2014 da un gruppo di persone con la passione per la vela e il desiderio di convogliare l’energia di una barca in una missione per far conoscere meglio i paesi del Mediterraneo, creare ponti di pace e offrire uno strumento per portare avanti ricerche scientifiche, come quella sui residui plastici nelle acque. Un progetto aperto alle collaborazioni tanto che la tappa di Porto Empedocle, per raggiungere Favara, è stato un fuori programma e per La luna al guinzaglio l’occasione per conoscere il partner con cui è stata immaginata la proposta per Matera 2019 nell’ambito “Coast to Coast”.
Il dialogo fra Simone Perotti, scrittore, velista , ideatore e cuore pulsante di Mediterranea, e Andrea Bartoli, fondatore e direttore artistico di Farm, apre un dibattito pubblico sull’importanza di progettualità come queste  e sulla necessità di persone visionarie che aprano lo sguardo a nuove prospettive di sviluppo e di comunità.

Dopo l’evento incontriamo Francesca Piro, velista e Presidente di Mediterranea insieme a Simone Perotti, per discutere del prossimo anno insieme e organizzare un sopralluogo alla barca. Le spedizione del 2018 sarà tutta da organizzare, a partire dal capitano e dall’equipaggio che ogni anno alterna i fondatori con gli amici del progetto. I paesi da toccare sono invece già stabiliti: Tunisia, Marocco, stretto di Gibilterra, Portogallo. “Bisogna attendere ottobre prima di poter programmare altro” conclude però Perotti, rinviando un incontro più operativo all’indomani con Francesca.

La serata scorre veloce fino a notte fonda, mentre fra un’arancina e una birra artigianale visitiamo tutti gli spazi e gli angoli della galleria accompagnati dal dj-set elettro soft. Incredibile la quantità di persone che passeggiano fra i vicoli del Farm e la trasversalità assoluta, nonostante nella piazza centrale ci sia la festa più sentita del paese! Cricche di ragazzini, famiglie e coppie di adulti a passeggio si mescolano a ragazzi e persone in cerca di una serata alternativa, mentre si proietta il film sulla sul fenomeno street art a Grottaglie con dibattito per un pubblico interessato all’ideatore, provocatore, ora gallerista e artista  di fama internazionale: Angelo Milano, tag Momo.

 

27 agosto: Il Museo delle Trame Mediterranee a Gibellina e Mediterranea a Sciacca

A colazione la Presidente di Mediterranea ci spiega bene il programma 2018 della spedizione, i possibili imprevisti e chi sono gli interlocutori locali, come gli Istituti di Cultura, le ambasciate e le capitanerie portuali, che di solito intercettano per iniziare a progettare incontri, ricerche ed eventi.

Fissate le prossime date di aggiornamento non resta che fare un sopralluogo sulla barca, che in serata ormeggia al porto di Sciacca.

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Nel frattempo, virando verso ovest, La luna al guinzaglio si allunga fino a Gibellina, alla scoperta di una città simbolo della rinascita post-terremoto, che ospita il Museo delle trame mediterranee.
Da Favara a Gibellina ci sono 120 kilometri di strada, due ore di viaggio e paesaggi  contrastanti.
Il degrado dell’abusivismo edilizio si disperde nello splendore della valle dei templi e della costa.
Risalendo verso nord tutto è inaridito e assopito nella domenica pomeriggio, e Gibellina Nuova appare surreale, fra monumenti imponenti compiuti e non, di un valore che sembra non riconosciuto dai più!
Tutto tace, mentre le grandi opere raccontano ai pochi forestieri di un passato prossimo che ha scalfito la storia solo nei manuali di arte, senza cedere il passo ad un futuro migliore per la comunità

Questo posto è un vero e proprio museo a cielo aperto, dove Ludovico Quaroni ha edificato la Chiesa Madre con le forme di un planetario di periferia, Consagra ha costruito un grande portale all’ingresso della cittadina e un teatro non finito, Mendini la Torre Civica-Carillon, Accardi ha decorato intere pareti con ceramica locale dipinta a mano.
Giriamo in macchina per ammirare l’arte a portata di strada. Il tempo non è abbastanza per arrivare a Gibellina vecchia dove Burri ha congelato le rovine del paese distrutto dal Terremoto del Belìce sotto il suo cretto gigante, una delle opere di land art più grandi al mondo. Dal disastro del 1968 Gibellina nuova è stata ricostruita vicino alla nascente autostrada, sui terreni di un famiglia mafiosa. Il sindaco di allora aprì la ricostruzione ai più grandi artisti dell’epoca, così Gibellina entra nei manuali di storia dell’arte contemporanea, e forse lì si ferma la sua fama.
Operazione interessante quella della Fondazione Orestiadi. Oltre alla rassegna di teatro e musica internazionale organizzata dall’ente, che può vantare grandi scenografie come il grande cretto del maestro di Città di Castello, sorge qui il Museo delle Trame Mediterranee, che celebra la Sicilia come avamposto negli scambi fra Grecia, Medio Oriente e Africa.
Il nostro interesse è per le operazione di arte e artigianato, che mescolano e trasmettono il saper fare di posti lontani . Gli artisti rinomati in collezione fanno salire le aspettative. E la grande opera degli Stalker in primis, “Tappeto volante” non le delude: stalattiti di corde intrecciate con finali in rame creano un cielo sospeso e architettano un luogo viaggiante, dove la sosta si contamina col movimento. L’installazione è frutto di un laboratorio multiculturale per rielaborare il soffitto ligneo della Cappella Palatina di Palermo, un fare manuale capace di mettere in gioco tutti per condurre uno studio di ricerca sulle origini iraniche della struttura. Un’operazione realizzata all’interno della mostra itinerante “L’Islam in Sicilia”.
La collezione di installazioni maestose e inconfondibili documenta la permanenza degli artisti a Gibellina, come Boetti, Pomodoro, Isgrò, Accardi. Non si può non citare la visione imponente della Montagna di sale di Paladino, che scaglia la potenza dei cavalli neri risucchiati dal bianco del sale verso il paesaggio arido, sotto un cielo impassibile.
Il resto delle opere e dei manufatti in mostra disperde purtroppo questa grande energia. L’allestimento confonde quadri, sculture, artigianato, tessuti e costumi tradizionali tracciando rotte spazio-temporali per nulla chiare, offuscate da ambientazioni poco curate o ai limiti del kitch!
Il tentativo di contenere tutto  non è riuscito bene. Il bisogno di dare nuovo lustro a questo grande tesoro è evidente, e lo dimostra anche la chiusura della sede gemella della Fondazione a Tunisi ormai da qualche anno.

 

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Ce ne andiamo cariche di visioni, alla volta di Sciacca.
Ci aspetta la visita dell’unica barca a vela attesa al porto quella sera. La 17 metri blu e bianca arriva insieme a noi, fa manovra, ormeggia e Simone Perotti  ci aiuta a salire per presentarci l’equipaggio e mostrarci gli spazi dove 14 persone da 3 anni condividono questa spedizione nel Mediterraneo.
Un capolavoro di incastri e dettagli di legno dove c’è tutto il necessario per vivere insieme, leggere, discutere, studiare, riposare. Cabine e quadri di comando convivono con dispense, una piccola biblioteca, un tavolo per tutti e il plotter per materializzare le rotte sulle mappe.
Siamo finalmente sul mezzo che porterà la nostra immaginazione lontano, dalla Basilicata al Mediterraneo.

 La luna al guinzaglio è pronta!
Bisogna solo attendere che ad ottobre Mediterranea trovi un nuovo capitano!
Dopo una sosta rigenerante a Catania, da vecchi e nuovi amici che ci ospitano, indietro tutta verso la Basilicata.

La Luna al Guinzaglio

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Il Dossier di candidatura per Matera Capitale Europea della Cultura 2019 prevede dei progetti realizzati dalla Fondazione Matera – Basilicata 2019 in co-creazione con la scena creativa lucana.
Casa Netural è una delle 31 realtà creative lucane scelte come Project Leader per declinare parte dei progetti del Dossier insieme alla Fondazione, e in particolare sta lavorando alla co-creazione di un progetto dedicato al cibo inserito nel tema “Radici e Percorsi” del Dossier.

Tra i diversi strumenti previsti nel percorso di co-creazione (incontri, workshop, attività di mentoring) troviamo il “go&see”: un voucher per andare in Europa, in cerca di incontri e di luoghi fonti d’ispirazione; per stringere nuove relazioni e partnership.

Noi di Casa Netural abbiamo fatto il nostro primo “go&see” a Ganges, nel sud della Francia, per incontrare John Thackara, il nostro partner europeo di progetto. Era con noi anche una parte del team di IdLab, partner di progetto per la parte comunicativa e digitale. E’ stato un incontro di scoperta e di conoscenza.

Scoperta di un territorio che ha tante affinità con quello materano e, in generale, con quello lucano; conoscenza dei tanti progetti che, a livello europeo, disegnano nuovi modelli di comunità e di sviluppo locale attivando forme di economia circolare.
Progetti in sintonia con l’obiettivo che Casa Netural si è prefissata per il 2019: usare il cibo, catalizzatore di identità culturali, per costruire relazioni di prossimità tra territori periferici che cercano nuove forme di sviluppo sostenibile.

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Ganges è la “porta sud” del territorio Causses e Cévennes, iscritto dal 2011 nel Patrimonio Mondiale Unesco come esempio di paesaggio culturale legato all’agropastorizia mediterranea.

Tante le affinità con la Basilicata: dalla diversità geologica dei paesaggi, all’essere ancora testimonianza di un mondo “antico” legato alle tradizioni agricole e pastorali.
In questo vasto territorio si trovano gli ultimi luoghi in cui si pratica ancora la transumanza estiva in maniera tradizionale, attraversando i tratturi.
Un territorio che, come Matera, ma, in generale, la Basilicata, può contare su un enorme patrimonio paesaggistico, naturale e culturale da valorizzare e, al contempo, da preservare.
Luoghi belli, ricchi di storia e di tradizioni, che investono sul loro patrimonio per non essere più “ periferie economiche”, ma “provincie economiche europee”: luoghi dove si riesce a vivere, produrre e fare economia, senza traumi, preservando la qualità della vita.

 

Se Ganges è stata la porta per conoscere un territorio così affine alla Basilicata, John Thackara è stato il nostro ponte per incontrare chi, in quei luoghi, si organizza, dal basso, per portare avanti progetti di comunità in grado di disegnare un sviluppo economico sostenibile della regione.

John Thackara, filosofo e giornalista inglese, vive da diversi anni a Ganges.
E’ stato il fondatore di “Doors of Perception”, un programma di conferenze in cui, per la prima volta, si è creata una connessione internazionale tra il mondo del design e il movimento ambientale. John Thackara continua a portare avanti il suo lavoro di ricerca e di scrittura con  l’obiettivo di approfondire questa relazione, per trovare nuove soluzioni di sviluppo sostenibile. Lavora per dare visibilità e mettere in rete tutte quelle realtà che stanno sperimentando soluzioni di questo tipo.
John ci ha così introdotto in questo mondo, facendoci conoscere diverse storie e realtà.
Abbiamo incontrato e conosciuto Kristi van Riet, Co-Director di Doors of Perception, che con John condivide, oltre alla vita, il lavoro di ricerca su questi temi.
Uno dei pomeriggi del nostro soggiorno è stato dedicato all’incontro con Elise Boissiere.
Elise vive in una bella casa in pietra, nel Parco Nazionale delle Cévennes, che da generazioni appartiene alla sua famiglia.
Web designer di formazione, ha scelto di vivere nella sua regione di origine e di mettere la sua esperienze ed il suo lavoro a servizio di un nuovo sviluppo di questo territorio, che, come la Basilicata, registra un forte rischio di desertificazione. Lavora alla messa in rete di tutte le realtà e competenze locali per disegnare ed implementare una forma di turismo leggero ed ecologico, fonte di sostenibilità economica per tutte le zone interessate, che al contempo ne preserva quella ambientale ed ecologica.
In particolare, Elise lavora all’interno dell’amministrazione comunale di Vallerauge e cura due progetti in particolare: il Meteosite du Mont Aigoual, e Les Ecovoisins per Cévennes Ecotourisme.
Il Meteosite, museo e centro di interpretazione dedicato alla meteorologia, è l’ultimo osservatorio di montagna in Francia e uno degli ultimi al mondo.
Les écovoisins è un progetto di costruzione di mini-réseaux di attori turistici, culturali ed economici che lavorano insieme per sviluppare pratiche di accoglienza turistica improntate sui valori della condivisione e del rispetto dell’ambiente e per attivare una riflessione sulle possibili forme di sviluppo economico di un territorio rurale.

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Infine, abbiamo raccolto le testimonianze di altri “non-francesi” che, come John e Kristi, vivono in uno dei piccoli centri di questo territorio, portando contenuti e un respiro europeo in piccole realtà quasi rurali, scelte per la qualità della vita che offrono:

Walter Tjantele – fotografo ed esperto di cicloturismo
Valerie Katz – chef, hotel manager, ed esperta in turismo del benessere
Walter e Valerie, oltre a portare avanti le loro professioni, sono proprietari di una grande ed antica casa, nei pressi di Ganges, in cui combinano accoglienza turistica ed iniziative artistiche. In questo modo, hanno fatto della loro Maison du Pont Vieux un punto di riferimento e di costruzione di relazioni di prossimità tra locale ed europeo.

Il nostro “go&see” nel sud della Francia si è concluso in gran bellezza, con una visita ad Arles e a Luma Arles.
Luma Arles è stata lanciata nel 2013 da Maja Hoffmann – presidente e fondatrice, nel 2004, della Fondazione Luma –  per progettare, sviluppare e gestire il “Parc des Ateliers”, una vasta zona industriale riconvertita in istituzione culturale che ospita le diverse attività della Fondazione Luma.
Ciò che veramente ci ha colpito è che Luma Arles mira ad essere un ecosistema in cui  cultura ed ambiente sono legati nella ricerca e nell’attivazione di un’economia circolare che parte dall’uso delle risorse naturali locali per tornare al territorio.
Nella sua programmazione Luma Arles ha realizzato il progetto “Cuisine des Forges”, nato dalla convinzione che la cucina è un legame universale di condivisione, di mixité e di scambio.
Lì abbiamo visitato, con grande interesse, l’Atelier Luma; la mostra dedicata all’archivio fotografico di  Annie Leibovitz: “Annie Leibovitz The Early Years: 1970 – 1983. Archive Project #1” ;  “Visible World” un’installazione realizzata da  Peter Fischli e David Weiss.

E infine, un lungo viaggio di rientro che, tra maltempo, ritardi e lunghe attese all’aeroporto, ci ho riportato a casa alle 3 di notte.
Siamo rientrati indubbiamente stanchi, ma assolutamente soddisfatti dell’esperienza fatta.
Ci siamo portati a casa, oltre alla bellezza dei luoghi visitati e all’intensità degli incontri fatti,  le vive testimonianze di territori “periferici” che, grazie a progetti e comunità costruite intorno alla valorizzazione del patrimonio naturale e culturale, stanno rivendicando una nuova cittadinanza europea.

Casa Netural

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Alla fine di questo viaggio nelle città della Valle della Loira francese tra Nantes e Angers ritorneremo in Basilicata portando in dote un bene prezioso:
l’arte nello spazio pubblico, il ruolo dell’artista in un mondo di cittadini attivi e senzienti, des rêve sauvage (dei sogni sfrenati), il vero e proprio “paesaggio culturale” di persone e luoghi, una città dall’aspetto diffusamente grigio (Nantes) dall’economia d’attività industriali dalla metallurgica ai cantieri navali, riscoperta capitale verde d’Europa, simbolo del bien vivre, del brutto diventato bello perché finalmente reso visibile, compreso, valorizzato, politicamente immaginato, amato … e soprattutto “riconosciuto” come bene comune.

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Nantes la città di Jules Verne il cui museo occhieggia dall’alto sulla Loira che penetra la città, e disegna “l’Ilê de Nantes” l’isola fluviale -nel passato terra di nessuno- ex area ferroviaria costellata di capannoni per i cantieri navali, rinata grazie dalla ristrutturazione urbana e diventata: patrimonio industriale, paesaggio di sperimentazione dell’architettura contemporanea, spazio inusuale che ospita la fabbrica di macchine fantastiche (elefanti meccanici alti venti metri, grossi ragni e giostre alla Da Vinci), paesaggi lunari su cui saltare, Gru ridipinte e illuminate come navicelle spaziali, piccole spiagge attrezzate per i barbecue sul fiume, orti urbani immensi, gallerie d’arte, locali stravaganti, scuole, asili nido, spazi verdi, centri socio-culturali, e persone, molte, di ogni età.

Una città che tra il XV e XIX secolo era la prima porta degli schiavi destinati alla Francia insieme a molte altre città europee di quel periodo, e che racconta del suo passato attraverso il “Memorial de l’abolition de l’esclavage”, una camminata sottoterra in un corridoio di cemento e vetro: scopriamo che i nomi delle navi che trasportavano centinaia e centinaia di schiavi sono ispirati all’amicizia, alla bellezza e ai santi: L’Amitié, la Belle Marie, le Saint Paul.

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Ovunque, letteralmente, è pensata la presenza dei bambini e tutti gli spazi di gioco sono occasione magnifica per esprimere arte, curiosità e bellezza. Vicino nella Place Mercoeur c’è un grosso mostro marino di legno, liberato dalla sabbie profonde racconta l’autore artista e architetto Kinya Maruyama che sbuffa vapore, offre gimkane attraverso la sua pancia, scivoli lungo la sua lingua e si “innaffia”la schiena decorata di piante pendenti. Oltre alle fontane/piscine, Paysage Glissé (paesaggi scivolati) intorno al Castello dei Duchi di Bretagna e innumerevoli interventi artistici di grandi dimensioni che provocano la città e i suoi abitanti residenti e transitori.

Nella città è sufficiente seguire l’ormai famosa “Ligne Vert” la linea verde disegnata sull’asfalto attraverso i marciapiedi, i ponti pedonali , i parapetti in ferro per seguire le 52 tappe di quest’anno. Di anno in anno dal 2012 la città in estate si arricchisce di nuove visioni e tiene in vita le altre, include tutto fino al delizioso mercato di Talensac ovvero l’arte di presentare il cibo.

Non è possibile in nessun modo riassumere questo viaggio, citeremo solo tre opere per cogliere il senso e che ci hanno maggiormente colpito.

Mon nom est persone (il mio nome è nessuno su per giù) l’esposizione di Alexande Perigot un artista totale nell’utilizzo dei linguaggi che si infiltra nella rete satura delle immagini dello spettacolo e dell’arte scuotendo questo meccanismo in stallo proponendoci Les anonymes. Tutti i musei, infatti, hanno una parte di opere anonime tra le loro collezioni. Queste opere che non hanno una firma ci autorizzano a raccontare più scenari. Un’occasione per guardare un’opera prodotta tra il XVII e XX secolo, senza la presenza dell’autore, liberi da pannelli, firme, fama e spiegazioni. L’uomo e la sua visione sull’opera un esercizio semplice e scioccante attraverso cui si avverte il “peso” di uno sguardo viziato.

Entrez Libre di Pick Up production.

Una prigione storica di Nantes che verrà abbattuta a breve. Su i suoi muri esterni ed interni l’arte murale di un collettivo di artisti che hanno dato voce alle sofferenze lancinanti dei suoi abitanti negli anni. “Per provocare il viaggiatore interiore, un invito ad attraversare le sbarre, la follia, vivere la saturazione”. Un’opera effimera di evasione onirica e di fuga magnifica.

BLKNTRNTL di Nicolas Darrot.

Teatro dell’Opera Graslin di Nantes sul palco un immenso drappo nero meccanizzato che sventola lentamente. Un’opera pensata per connettere il fuori al dentro. Quando l’abbiamo scoperta era infatti nel foyer del teatro tra le statue di Graslin e Moliére. Il codice è quello del Black International il primo gruppo di anarchici londinesi alla fine del 19°secolo. Visto così questo pennone di circa 10 metri agitato ritmicamente da un meccanismo, sembra minaccioso e vendicativo. Nella visione dell’artista è il prolungamento della bacchetta del direttore d’orchestra, e il drappo inclinato di 45° si agita simulando il suono del tempo e riflettendo sulla superficie lucida la forme della città. Iponotico, per noi manifesto del fantasma teatro morto e sepolto.

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Impossibile non citare Le Lieu Unique ex fabbrica di biscotti le LU quelli piccoli al burro per intenderci, attuale punto di riferimento per la scena contemporanea di molti linguaggi performativi, con brasserie, libreria e al piano di sotto un hammam.

Tutto questo e molto altro ancora (il Museo D’arte, Le Jardin des Plantes, La Tour de Bretagne e l'immensa cicogna di Le Nid di Jean Jullien, La Cigale la brasserie Art Noveau immutata dal 1845 ) è Le Voyage a Nantes la società pubblica che ha cucito tra di loro le istituzioni e i luoghi artistici rappresentativi della Ville de Nantes e Nantes Métropole, un agglomerato di 24 comuni per un totale di 600.000 persone che raccoglie tutto il bacino di abitanti, aree agricole e urbanizzate della Loira, e che in vent’anni ha aumentato il numero dei residenti fino a 100.000 e prevede la stessa crescita fino al 2030.

L’Estuario del fiume è un grande appuntamento lungo 70 km di scoperte paesaggistiche e collezione d’opere d’arte contemporanee perfettamente integrate con le risorse naturali del percorso. Voyage a Nantes è uno degli ultimi progetti, forse il culmine, di una visione politica socialista che ha usato l’arte e la cultura come un’arma politica contro i propri avversari, ideata e progettata dall’attuale direttore artistico Jean Blaise, e dall’attuale Ministro degli Esteri Jean-Marc Ayrault, primo ministro dal 2012 a 2014 e ancora prima presidente di Nantes Métropole.

Nantes è anche la città dove risiede, in due immensi hangar sul porto ceduti dalla città, in Quai Cordon Bleu 1, la compagnia di teatro di strada Royal-de-Luxe.

Il direttore artistico si chiama Jean Luc Colcourt nel 1996 riceve il Grand Prix National du Théâtre lo stesso di Ionesco, Beckett, Barroult, Mnouchkine, Anouilh per citarne alcuni. Penetrare nella fortezza significa attraversare un cantiere, scoprire la testa di una razzo a grandezza naturale appena uscita da un romanzo di Verne, risalire molte scale le cui pareti parlano dei decenni di lavoro e del giro del mondo delle loro produzioni.

Prima di incontrare la direttrice esecutiva Gweanelle Raux sentita fino al quel momento tramite mail e telefono, mi portano nel “museo” così lo chiamano in compagnia. Noi generalmente li chiamiamo depositi in cui si trovano gli attrezzi di scena, ma i loro sono davvero speciali. In effetti Messieur Colcourt nel 1993 ha un’intuizione poetica, fa cadere un gigante dal cielo. Un gigante sì, un essere di legno, macchine e stoffa che indossa uno scafandro. È alto 15 metri e nella costumeria mi trovo dinanzi al suo cappotto vero e proprio, è appeso ad una gruccia e parte dalla sommità del capannone.

Nella penombra scorgo i piedi della piccola gigante sua nipote, e all’improvviso incrocio i suoi occhi, la testa è imballata e mi guarda.

C’è lì dentro una vita di visioni nate nel principio da Jean Luc Colcourt e Didier Gallot-Lavallée (già protagonista del nostro primo go&see, quello a Roma).

 

Nei giorni trascorsi a Nantes dopo aver visto due volte il nuovo spettacolo “Les miniatures” e aver incontrato Gwenaelle Raux il desiderio di far crescere il progetto  per cui siamo stati selezionati dalla Fondazione Matera 2019 è cresciuto sempre di più. Avere la possibilità di confrontarci con personaggi straordinari significa portare a Potenza e Matera e in tutta la Basilicata giganti che cadono dal cielo e raccontano storie straordinarie di semplicità e poesia per tutte le persone.

Una delle esibizioni memorabili a Liverpool riuscì ad attrarre 3.500.000 spettatori.

Colcourt fin dagli inizi sceglie il teatro di strada perché crede che sia il modo migliore per avvicinare le persone, sovvertire la realtà e iniettare di ironia e poesia i luoghi spesso trascurati o distrattamente vissuti del nostro quotidiano, le strade appunto. Segue due regole d’oro: gli spettacoli devono svolgersi all’aperto, ed essere gratuiti.

Degli sviluppi di questo dialogo speriamo di parlarvi, intanto ci prepariamo al go&see di settembre-ottobre in cui vedremo i giganti cadere dal cielo di Ginevra.

Questo viaggio ci ha consentito di vivere luoghi capovolti dall’operazione culturale, una dimensione artistica non invadente nella promozione degli eventi, file leggere e scorrevoli, una soluzione capace di far fruire la città anche in poco tempo, sentirla rigenerata dagli sguardi e presenze dei turisti che diventano questa volta davvero “abitanti culturali”, spirito europeo al di là delle caratteristiche e delle “nazionalità”.

Concludiamo dicendo che senza una visone politica reale nessuna città della Basilicata potrà godere realmente dell’arrivo di soldi, relazioni, e grandi artisti che la Matera2019 riuscirà ad attrarre.

È necessario che politicamente si provi ad amare questo territorio e quando diciamo politicamente ci rivolgiamo agli amministratori e ai cittadini.

A quelli che aprono attività imprenditoriali, a quelli che fanno volontariato, agli artisti, ai sindaci e gli assessori.

La Basilicata possiede un patrimonio inesauribile del passato e del presente, esprime un’anima contemporanea pur restando profondamente ancorata alle sue caratteristiche originarie, è bene che finalmente si diventi politicamente coscienti di questo. E se pur dovesse essere l’unico pungolo l’elettorato e le poltrone, bisogna sapere che l’ARTE ha un potere straordinario, molto più dei favoritismi e della relazione corta. L’ARTE intesa in tutti i suoi linguaggi espressivi connette le persone tra di loro, migliora la vita, dà speranza di futuro ai ragazzi di questa terra. Investite nell’arte non solo nel petrolio, nell’eolico, e in tutto il resto che sembra avere la priorità, prima o poi tutto si esaurirà, l’immaginazione dell’uomo no.

Gommalacca Teatro

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Il primo passo è fatto. Un velocissimo go&see romano per temere d'impazzire di caldo a 42°, e impazzire letteralmente, con Emmanuel e Didier Gallot-Lavallée (i fratelli Lumière del teatro), ma andiamo con ordine.

Verso la fine di aprile la Fondazione Matera Basilicata 2019, al fine di realizzare il programma culturale che ne ha determinato la vittoria, ha pubblicato una call selezionando i "project leaders" adatti a sviluppare i contenuti del dossier di candidatura.

La nostra compagnia è stata selezionata insieme a 31 organizzazioni che si occupano in vari modi di diffusione e produzione culturale.

Tra ottobre e novembre ci attende un ulteriore selezione basata sulla qualità e tenitura del progetto esecutivo, frutto della co-progettazione di luglio e settembre realizzata con il team della fondazione tra cui Ariane Bieou manager culturale, Agostino Riitano e Ida Leone.

Una delle prime azioni proposte dalla fondazione è stata proprio quella del go&see: un voucher adatto a sostenere viaggi ed esplorazioni per incontrare i partner di progetto, nutrirsi di esperienze, visioni, festival; tutto ciò che può aiutare il progetto candidato a trovare il massimo delle sua forza espressiva in termini artistici e organizzativi. 

La nostra compagnia ha risposto al progetto Circulating Entities inserito nel cluster Radici e Percorsi.

Sentiamo di voler impiegare al massimo le nostre forze nei prossimi anni perché ciò che abbiamo imparato a conoscere della Basilicata possa diventare racconto poetico spettacolare, lasciare un segno nei luoghi da cui parte e in cui arriva.

Per iniziare a realizzare questo percorso e individuare una "grande e potente narrazione" siamo ritornati alle nostre radici d'attore con Emmanuel Gallot-Lavallée nostra fonte d'arte e maestro di vita. Un "non maestro" più esattamente che nel 2005 ha determinato il sodalizio artistico tra me e Mimmo Conte, di fatto Gommalacca Teatro.

E nella vitalità di questo processo abbiamo cercato la visione mirabile di suo fratello Didier co-fondatore della della compagnia nantese Royal-de-Luxe.

Due fratelli inventori di narrazioni epiche, di giganti insabbiati, di giardini pensili, bandiere per le città del vento, di costumi meccanici, copricapi e maschere del sottosuolo con cui, ieri in un baretto ad Happio, tra le lumache colorate che risalgono le pareti grigie del centro commerciale sull'Appia abbiamo "rivoltato la terra", per far emergere i suoni del sottosuolo di una Basilicata di uomini cenere che hanno smarrito la memoria, angeli e palazzi che piangono lacrime di colore.

Benvenuti nei nostri sogni Emmanuel e Didier sarà un 2019 da paradiso.

Gommalacca Teatro

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Matera 2019 è per le aziende un’opportunità per cogliere nuovi scenari di comunicazione e per incrementare la propria visibilità su un palcoscenico internazionale.

 

 

Main Partner

TIM

Gold Partner

intesa san paolo

Silver Partner

enel

School Partner

dileo

Essential Partner

amaro lucano

Bronze Partner

bawer

Project Partner

leonardo
asi
telespazio

 

fondazione carical

 

airbnb

Comfort Supplier

calia

Coffee Supplier

saicaf3

Shopping Supplier

puglia outlet village

Sustainability Partner

Conai

Volunteer Partner

k-way
kappa

Official Carrier

Trenitalia
FCA

Media Partner

euronews

Partner Istituzionali Matera 2019

mibac

 

 

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Gioielli, capi di abbigliamento, profumatori di ambienti, sono le produzioni targate Matera 2019 realizzate dai merchant-partner che partecipano all’anno di Capitale Europea della Cultura attraverso l’offerta di prodotti personalizzati con il logo Matera2019 Open Future.

I merchant partner ufficiali che hanno acquisito la licenza per l’utilizzo del logo di Matera 2019 per fini commerciali sono:

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Una rete di imprenditori con le collezioni Matera City Jewel e Yezael di Angelo Cruciani, produce merchandising etico per denunciare il fenomeno della violenza sulle donne. Parte del ricavato delle vendite di collane, bracciali, t-shirt e profumatori d’ambiente in ceramica verrà devoluto alla Casa delle donne, associazione che si occupa delle vittime di femminicidio e delle rispettive famiglie.

 

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Il laboratorio artigianale Elisa e Janna (elisajanna.com) a Matera, è specializzato nella lavorazione di gioielli. Della collezione MT2019 fanno parte collane e bracciali, orecchini e portachiavi in bronzo, argento, caucciù e cuoio, realizzati interamente a mano con grande maestria artigianale.
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Un amico vorrebbe prendere il passaporto per Matera 2019. Posso prenderlo io per lei? Servono documenti?
Se conosci nome, cognome e data di nascita del tuo amico, puoi acquistarlo a suo nome e poi mandarglielo via email oppure stamparglielo.
Se non conosci nome, cognome e data di nascita del destinatario, acquista il Matera 2019 Passport Voucher. Poi gira la mail di conferma acquisto al destinatario per il ritiro presso uno degli Info Point di Matera 2019. Ricorda di segnalare il numero di Passaporti regalati (1 oppure 2). Al momento del ritiro verranno richiesti, nome, cognome e data di nascita per ogni Passaporto.
Al momento della partecipazione agli eventi può essere richiesto un documento d’identità per la verifica dei dati anagrafici.

Sono nato o domiciliato a Matera ma non ho la residenza in Basilicata, quanto pago il passaporto?
Il passaporto è acquistabile al costo di 19 euro, tariffa intera.

Che succede se mio figlio compie 6 anni durante il 2019?
Fino a quando non compie 6 anni può utilizzare il suo Passaporto gratuito, al compimento del 6° anno di età per continuare a partecipare agli eventi del calendario ufficiale si dovrà acquistare il Passaporto alla tariffa ridotta di 5 euro, riservata ai ragazzi dai 6 ai 18 anni.
Ricorda che ti potrà essere richiesto di esibire il titolo che dà il diritto alla riduzione, quindi un documento di identità che riporta la data di nascita.

Che succede se compio 19 anni durante il 2019?
Fino a quando non compi 19 anni puoi utilizzare il tuo Passaporto a tariffa ridotta 5 euro, riservata ai ragazzi dai 6 ai 18 anni.
Al compimento del 19° anno di età per continuare a partecipare agli eventi del calendario ufficiale dovrai acquistare il Passaporto alla tariffa intera di 19 euro. Se pensi di voler utilizzare il tuo Passaporto anche dopo la data del tuo compleanno, ti consigliamo di acquistare subito un Passaporto alla normale tariffa intera di 19 euro.
Ricorda che ti potrà essere richiesto di esibire il titolo che dà il diritto alla riduzione, quindi un documento di identità che riporta la data di nascita.

Volendo acquistare il passaporto per i Residenti in Basilicata, di persona e non su TicketOne, dove bisogna andare fisicamente?
Ci si potrà recare presso l’Info Point di Matera 2019 in via Lucana 125-127 a Matera, al momento unico Info Point disponibile in Basilicata. A breve ci saranno nuove aperture. 

Se il passaporto viene acquistato mediante un gruppo, la singola persona può riutilizzare lo stesso durante l'anno?
Per i componenti dei gruppi organizzati (per cui si intende un min di 15 ed un max di 29 persone), il passaporto è valido per tutto l'anno 2019. L'accompagnatore, che può essere solo uno per gruppo, ha diritto ad un Passaporto gratuito, intestato al gruppo di riferimento, valido solo per la visita con il proprio gruppo. 

Il prezzo ridotto a 12 euro riservato è valido anche per i residenti all’estero? 
No, la tariffa ridotta vale solo per coloro che hanno la residenza in un comune della Basilicata.

Ho acquistato il mio passaporto online ma adesso non lo trovo tra “I miei ordini”. Cosa posso fare?
Se non hai scaricato il tuo passaporto subito dopo l’acquisto, è molto probabile che tu non riesca a trovarlo nella sezione “I miei ordini” di TicketOne, né che tu abbia ricevuto un’email per scaricarlo nuovamente. Per recuperare il tuo passaporto in formato digitale devi quindi inviare un’email con nome, cognome e data di acquisto all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Se non riesci ad ottenere il passaporto con questa modalità, recati presso il nostro Infopoint a Matera (via Lucana n.125) per richiedere la stampa del passaporto in formato cartaceo.

Come funziona la conversione del passaporto digitale in passaporto cartaceo?
Il Passaporto digitale è già utilizzabile e non c’è bisogno di convertirlo.
Anche il Passaporto stampato presso un info point di Matera 2019 o presso un punto vendita TicketOne abilitato è già valido a tutti gli effetti.
Se invece hai ricevuto una mail di conferma acquisto in cui è espressamente indicato il ritiro del tuo Passaporto presso un info point di Matera 2019, allora puoi recarti in uno degli info point a ritirarlo.
In tutti i casi, tutti i possessori del Passaporto possono ritirare il proprio welcome kit presso un degli info point di Matera 2019.

Sto per comprare il passaporto. Cosa significa "ritiro sul luogo dell’evento"?
Con "ritiro sul luogo dell'evento" si intende l’Info point di Matera 2019 in via Lucana 125-127 a Matera.

Dove consegno il libro che ho il dovere di portare in qualità di cittadino temporaneo?
Presso l’Info point di Matera 2019 in via Lucana 125-127 a Matera.

Quando posso prenotare gli eventi a cui intendo partecipare?
Alcuni eventi potrebbero essere già prenotabili nel momento in cui acquisti il Passaporto, mentre per altri eventi le prenotazioni verranno aperte gradualmente nel corso dell’anno.
Le regole e le tempistiche di prenotazione possono variare per ciascun appuntamento e sono indicate nella scheda di ogni evento sul sito www.materavents.it
Inoltre, all’indirizzo mail fornito in fase di registrazione riceverai una newsletter con tutte le informazioni sulle prenotazioni in apertura.

Non ho fornito il mio indirizzo mail in fase di registrazione. Cosa devo fare per ricevere la newsletter sulla prenotazione degli eventi?
Se non hai fornito il tuo indirizzo e-mail al momento dell’acquisto del Passaporto, ti suggeriamo di iscriverti alla newsletter a questo link per restare sempre aggiornato sul programma e sull’apertura delle prenotazioni.

Come posso prenotare ad un evento a cui intendo partecipare?
Puoi prenotare online sul sito www.materavents.it, entrare nella scheda descrittiva dell'evento che ti interessa, cliccare su Prenota e seguire le indicazioni. 
In alternativa puoi recarti presso l’Info point di Matera 2019 in via Lucana 125-127 a Matera. 
Ricorda di portare con te la prenotazione per accedere all'evento insieme al Passaporto, il documento d'identità ed eventuale titolo che dà diritto alla riduzione.

Ho prenotato un evento online. Dove trovo la conferma da mostrare al momento dell’accesso all’evento?
Hai tre possibilità: 

  • Al termine della procedura di prenotazione quando completata con successo.
  • Collegati al sito www.ticketone.it, esegui l'accesso con le tue credenziali, vai nell'area "My TicketOne" e cliccarsu "Visualizza la storia ordini".
  • Dopo aver completato la procedura di prenotazione hai ricevuto vuna mail di conferma prenotazione in cui troverai il pulsante “Stampa biglietti”. Basterà scaricarli e mostrarli dal cellulare (senza necessariamente stamparli). 

Non posso più partecipare ad un evento al quale ho prenotato. Cosa devo fare?
Per consentire a tutti di prendere parte alle attività culturali e per non incorrere in spiacevoli dinieghi nelle occasioni future, disdici la tua prenotazione entro 3 ore dall’inizio dell’evento come indicato nel regolamento.

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(valido fino al 31 gennaio 2020)

Con l’acquisto del Passaporto per Matera 2019 hai il diritto a partecipare a tutti gli eventi del programma ufficiale di Matera Capitale Europea della Cultura 2019

Per alcuni eventi è necessaria la prenotazione, scegli a quali vuoi partecipare e riserva il tuo posto.

Il Passaporto per Matera 2019 è personale e non può essere ceduto a terzi. Al momento della partecipazione agli eventi ti può essere richiesto un documento d’identità per la verifica dei dati anagrafici.

Il Passaporto per Matera 2019 inoltre permette di usufruire gratuitamente del trasporto pubblico urbano nella città di Matera.

Vuoi regalare a qualcuno un anno di eventi a Matera capitale europea della cultura 2019? Acquista il Matera 2019 Passaport VOUCHER: ti arriverà via e-mail una ricevuta di acquisto valida per il ritiro presso uno degli infopoint di Matera 2019 (via Lucana 125-127). Nome, cognome e data di nascita degli utilizzatori di ogni Passaporto ti saranno richiesti solo al momento del ritiro presso l’infopoint e non al momento dell’acquisto.

Soggiorni a Matera per un breve periodo? Acquistando il Daily Passport a 10 euro avrai accesso alle mostre e potrai partecipare agli eventi per un giorno intero. Il Daily Passport ha validità dal primo utilizzo fino alla mezzanotte dello stesso giorno.*

Il Passaporto per Matera 2019 e il Daily Passport sono acquistabili online** e negli Info Point di Matera 2019 (visita la sezione Contatti per info e orari di apertura). 

TARIFFA INTERA

19 euro Passaporto per Matera 2019 (valido fino al 31.01.2020)
10 euro Daily Passport (valido dal primo utilizzo fino alla mezzanotte dello stesso giorno)

TARIFFE RIDOTTE PASSAPORTO PER MATERA 2019

15 euro per i clienti di Intesa Sanpaolo***
15 euro GRUPPI (min 15 persone)
12 euro RESIDENTI IN BASILICATA
5 euro RAGAZZI DAI 6 AI 18 ANNI
5 euro SCUOLE
5 euro STUDENTI UNIBAS
GRATUITO PER BAMBINI FINO A 5 ANNI

TARIFFE RIDOTTE DAILY PASSPORT

5 euro Daily Passport RAGAZZI DAI 6 AI 18 ANNI
GRATUITO PER BAMBINI FINO A 5 ANNI

Tutte le tariffe prevedono un costo aggiuntivo di 1 euro di prevendita (+commissioni/spese) applicato per gli acquisti online e sul circuito TicketOne. Nessun costo aggiuntivo è previsto per gli acquisti presso gli infopoint di Matera 2019 (via Lucana 125-127).

Il Passaporto, una volta acquistato, non può essere annullato né rimborsato.

L’Organizzazione si riserva il diritto di modificare il programma. Le informazioni, i cambiamenti dell’ultima ora, gli spostamenti, gli eventi soppressi o sospesi sono aggiornati sul sito www.matera-basilicata2019.it

*Il Daily Passport non vale come titolo di viaggio per gli autobus urbani della città di Matera.

**Online è possibile acquistare la tariffa intera del Passaporto per Matera 2019 e del Daily Passport. È possibile acquistare inoltre alcune tariffe ridotte.

*** Il Passaporto ed il Passport Voucher a tariffa ridotta sono acquistabili solo da e per possessori di carta di credito/debito emessa da Intesa Sanpaolo. Al momento della partecipazione agli eventi, ai titolari di Passaporto acquistato a tariffa ridotta può essere richiesto un documento d’identità per la verifica dei dati anagrafici unitamente alla carta di credito/debito emessa da Intesa Sanpaolo intestata al medesimo nominativo del Passaporto.

Con l’acquisto del Passaporto riceverai un codice da utilizzare per prenotare gli appuntamenti in cui è necessario riservare il tuo posto. Puoi trovare il codice di prenotazione (composto dalla lettera M seguita da 7 cifre) sulla mail di conferma acquisto oppure direttamente sul biglietto, sia in formato pdf “stampa@casa” sia in formato cartaceo.
Le regole e le tempistiche di prenotazione possono variare per ciascun appuntamento e sono indicate nella scheda di ogni evento. Queste informazioni ti verranno inviate anche via email all’indirizzo che hai inserito in fase di registrazione e acquisto. Se non ricevi la mail sugli appuntamenti di Matera 2019 iscriviti alla newsletter.

È possibile prenotare ogni spettacolo sul calendario ufficiale di Matera 2019 oppure in Info Point (via Lucana 125-127). In Info Point sarà possibile prenotare il 30% dei posti, il resto online. Resta inteso che l'Info Point, una volta terminati i posti a disposizione, potrà attingere alla quota online in caso ci siano ancora posti disponibili.

Le prenotazioni sono nominali (è necessario indicare nome, cognome e data di nascita per ogni posto prenotato). Tali informazioni non sono modificabili. È possibile soltanto annullare e, in caso di disponibilità, effettuare una nuova prenotazione. 

Le prenotazioni sono aperte fino ad esaurimento posti disponibili. Hai tempo fino a mezz'ora prima dell'evento per riservare il tuo posto.

L’elenco degli appuntamenti che hai prenotato è consultabile nell’area utente Ticketone. Con ogni account è possibile prenotare per un massimo di 2 persone a spettacolo (è compresa soltanto una replica). 

Ti informiamo che in caso di prenotazioni disdette i posti tornano disponibili on line pertanto ti consigliamo di controllare sempre.

Per i bambini dai 4 ai 5 anni è necessaria la prenotazione che deve essere abbinata al passaporto omaggio (da ritirare presso l'Info Point). Per i bambini da 0 a 3 anni non è necessaria la prenotazione. 

La prenotazione resta valida fino a 15 minuti prima dell’orario indicato quale inizio dell’evento; se ti presenterai in ritardo, la tua prenotazione verrà annullata.

Per evitare overbooking e consentire a tutti di prendere parte alle attività culturali, ti chiediamo di riservare il tuo posto solo alle iniziative a cui intendi partecipare.

Per tutti gli eventi su prenotazione, esclusi quelli con capienza minima, vengono riservati dei biglietti last minute, che verranno messi a disposizione due giorni prima dell'evento a partire dalle ore 15.

I biglietti last minute sono prenotabili soltanto presso l'Info Point e sono pari circa al 5% dei posti disponibili.

Per alcuni eventi all'ingresso viene allestita una lista d'attesa che non garantisce la partecipazione ma permette l'accesso ai primi iscritti in caso di no show (persone che prenotano e non si presentano non utilizzando la funzione della disdetta).

Ti ricordiamo che al momento della partecipazione all’evento sarà sempre necessario esibire:

  • la conferma di prenotazione (in formato cartaceo se prenotato in Info Point oppure PDF stampa@casa se prenotato online)
  • il proprio Passaporto per Matera 2019 (ticket)
  • (se hai usufruito della tariffa ridotta) il titolo che dà il diritto alla riduzione
  • un documento d’identità

Senza il tuo Passaporto non ti sarà consentito l’accesso all’evento, anche se prenotato.

La prenotazione resta valida fino a 15 minuti prima dell’orario indicato quale inizio dell’evento; se ti presenterai in ritardo, la tua prenotazione verrà annullata.

Per evitare overbooking e consentire a tutti di prendere parte alle attività culturali, ti chiediamo di riservare il tuo posto solo alle iniziative a cui intendi partecipare.

Se la prenotazione è stata effettuata in Info Point è possibile richiederne la disdetta sia online inviando un'email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. che recandosi in Info Point entro 3 ore dall’inizio dell’evento. Se la prenotazione è stata effettuata online è possibile disdire soltanto online inviando un'email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro 3 ore dall’inizio dell’evento.

Per disdire la tua prenotazione occorre indicare:

  • nome e cognome con i quali ti sei registrato/loggato quando hai effettuato la prenotazione
  • titolo, data e ora dell’evento per il quale vuoi cancellare la prenotazione
  • numero di ingressi che vuoi cancellare

Ti consigliamo di disdire sempre la tua prenotazione nei limiti sopra indicati per non incorrere in spiacevoli dinieghi nelle occasioni future: in caso di due no show, non ti sarà consentito effettuare ulteriori prenotazioni per altri appuntamenti in calendario.

La prenotazione resta valida fino a 15 minuti prima dell’orario indicato quale inizio dell’evento; se ti presenterai in ritardo, la tua prenotazione verrà annullata.

Il Passaporto per Matera 2019 è personale e non può essere ceduto a terzi. Al momento della partecipazione agli eventi ti può essere richiesto un documento d’identità per la verifica dei dati anagrafici.

Se hai usufruito della tariffa ridotta, ti potrà essere richiesto di esibire il titolo che dà il diritto alla riduzione. In caso non fossi in possesso di questo titolo, ti verrà impedito l’accesso all’evento e la violazione verrà segnalata agli Uffici che potranno valutare di inserire il Passaporto in blacklist, impedendo l’accesso a tutti gli eventi successivi.

Se sei residente in Basilicata e usufruisci della tariffa ridotta, ti potrà essere richiesto di esibire il documento di identità.

È vietata la plastificazione del Passaporto e del Daily Passport: trattandosi di una carta termica reagisce al calore e il Passaporto non sarà più utilizzabile.

È consigliato scattare una fotografia nitida del Passaporto in tuo possesso (dati e codice a barre ben leggibili). Sarà utile in caso di smarrimento o danneggiamento.

Passaporto per Matera 2019:

Se sei un diversamente abile non deambulante, hai diritto a un Passaporto per Matera 2019 omaggio; il tuo accompagnatore ha diritto alla tariffa ridotta di 12 euro.

Se sei un diversamente abile (disabilità 100%) e puoi deambulare, hai diritto alla tariffa ridotta di 5 euro; se ne hai necessità, il tuo accompagnatore ha diritto alla tariffa ridotta di 12 euro.

Se hai una disabilità inferiore al 100%, hai diritto alla tariffa ridotta di 15 euro.

Daily Passport:

Se sei un diversamente abile non deambulante, hai diritto a un Daily passport omaggio.

Se sei un diversamente abile (disabilità 100%) e puoi deambulare o se hai una disabilità inferiore al 100% hai diritto alla tariffa ridotta di 5 euro.

Se ne hai necessità, il tuo accompagnatore ha diritto alla tariffa ridotta di 5 euro.

Oltre al Passaporto per Matera 2019 oppure al Daily Passport, al momento della partecipazione agli eventi ti può essere richiesta apposita documentazione per attestare la titolarità ad avere lo sconto o la gratuità.

Se sei un disabile non deambulante, segnalaci anche i singoli eventi ai quali desideri partecipare per valutare le condizioni di accessibilità di ogni sede ed eventualmente prenotare i posti nel settore dedicato.

Per qualsiasi ulteriore informazione scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Se hai bambini fino a 5 anni puoi ritirare il loro Passaporto gratuito per Matera 2019 presso gli infopoint di Matera 2019 (via Lucana 125-127).

Puoi acquistare il Passaporto per Matera 2019 anche al telefono, chiamando l’ufficio TicketOne Sistemi Culturali al numero 0835 1833002 dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.00 e il sabato dalle 9.00 alle 13.00 (domenica e festivi chiuso).

Se sei il referente di una scuola o di un gruppo di minimo 15 persone, oppure se vuoi acquistare più di 150 Passaporti, puoi contattare l’ufficio TicketOne Sistemi Culturali:

  • Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
  • Telefono: 0835 1833002 
    dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.00 e il sabato dalle 9.00 alle 13.00 (domenica e festivi chiuso)

TARIFFE E INFO SCUOLE

La tariffa riservata agli studenti per l’acquisto del Passaporto è di 5 euro.

Le scuole materne della Basilicata hanno diritto al Passaporto gratuito.
Le scuole sono invitate a inoltrare la lista con i nomi degli studenti partecipanti.

Il Passaporto è nominale e, solo per gli studenti, è valido per tutto l’anno 2019. 
Gli insegnanti accompagnatori (2 per classe) hanno diritto al Passaporto gratuito, intestato all’Istituto di appartenenza, valido solo per l’uscita scolastica con la classe.

TARIFFE E INFO GRUPPI

La tariffa per il Passaporto per Matera 2019 riservata ai gruppi è di 15 euro a persona.
I gruppi sono formati da minimo 15, massimo 29 persone. I responsabili dei gruppi sono invitati a inoltrare la lista con i nomi dei partecipanti.

Il Passaporto è personale, nominale e, per i componenti dei gruppi organizzati, è valido per tutto l’anno 2019. Per poter usufruire della tariffa agevolata tutti i componenti devono effettuare in gruppo il primo accesso agli eventi e alle mostre.

L’accompagnatore (1 per gruppo) ha diritto ad un Passaporto gratuito, intestato al gruppo di riferimento, valido solo per la visita con il proprio gruppo.

TARIFFE E INFO GRANDI ACQUIRENTI

Per l’acquisto di un numero di Passaporti superiore a 150, sono previste le seguenti tariffe ridotte:

14 euro da 150 a 499 Passaporti

13 euro da 500 a 999 Passaporti

12 euro oltre 1000 Passaporti

I Passaporti sono nominali e non cedibili, pertanto se l’acquirente non conosce i singoli nominativi al momento dell’acquisto, potrà consegnare ai destinatari finali del Passaporto una ricevuta di acquisto valida per il ritiro presso gli infopoint di Matera 2019 (via Lucana 125-127). Al momento del ritiro presso l’infopoint verrà richiesto un nominativo per ogni Passaporto.

L’acquisto del Passaporto non può essere annullato né rimborsato.

PASSPORT PER MATERA 2019

Cambio nominativo

Il cambio del nominativo può essere effettuato solo nel caso in cui il Passaporto non sia mai stato utilizzato.

Dopo il primo utilizzo non sarà in alcun caso consentita questa procedura. In caso sia necessario il cambio del nominativo di un Passaporto, negli Info Point di Matera 2019 verrà rilasciata una “Ricevuta di cambio nominativo” da esibire insieme al Passaporto agli eventi.

Cambio tipologia Passaporto

La procedura di restituzione di una tipologia di Passaporto e di acquisto di un altro Passaporto ad una tariffa differente (es. Ricezione in regalo di un Passaporto a tariffa Residenti a chi non è residente in Basilicata) è consentita eccezionalmente fino alla Cerimonia di Apertura di Matera 2019 (19 gennaio 2019) ma non è possibile, anche per ragioni normative, dopo tale data. Si ricorda infatti che il Passaporto, una volta acquistato, non può essere annullato né rimborsato.

Furto o smarrimento del Passaporto

Si consiglia di fotografare il proprio Passaporto per conservare tutti i dati identificativi (foto nitida in cui si leggano chiaramente i dati e il codice a barre).

In caso di furto o smarrimento, è necessario recarsi presso uno degli Info Point di Matera 2019. Il titolare del Passaporto potrà compilare un modulo di autocertificazione di furto/smarrimento da firmare in duplice copia (una per gli Uffici e una per il titolare del Passaporto).

Il Passaporto smarrito/rubato dovrà essere identificato, sarà inserito in un’apposita blacklist e sarà disabilitato per l’accesso agli eventi con controllo elettronico.

Successivamente sarà possibile acquistare un nuovo Passaporto speciale (il “Passaporto sostitutivo”) al costo di 1,00 euro.

Al momento della partecipazione agli eventi, ai possessori del “Passaporto sostitutivo” potrà essere richiesta la copia del modulo di autocertificazione di furto/smarrimento debitamente compilata e firmata.

Per il Daily Passport non è previsto in alcun caso l’annullo, il rimborso o la sostituzione, nemmeno per furto o smarrimento.

Con l’acquisto del passaporto per gli eventi di Matera 2019, all'interno o nelle immediate vicinanze di ciascuna venue, gli Spettatori potrebbero essere ripresi, fotografati e/o filmati e dette immagini e audio-riprese potrebbero essere trasmesse in diretta o differita televisiva e/o sui maxi-schermi presenti all'interno della struttura e/o utilizzate per produrre materiale promozionale e/o commerciale relativo all'evento e/o ai relativi artisti.

Pertanto, con l’acquisto del passaporto (anche passaporto ricevuto in omaggio) e comunque con l'ingresso alla venue lo Spettatore presta, in favore della Fondazione Matera Basilicata 2019, il consenso a titolo gratuito e senza limiti di tempo, alla ripresa della immagine propria o dei suoi figli o dei minori su cui esercita la responsabilità genitoriale, durante gli eventi di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 e alla realizzazione, l’uso integrale o parziale, la riproduzione, la modifica, la pubblicazione con ogni mezzo tecnico, la diffusione in qualsiasi forma o tramite qualsiasi mezzo tecnico (a titolo esemplificativo ma non esaustivo: telematica, giornalistica, televisiva per mostre, concorsi, proiezioni, internet, pubblicità, edizioni, stampa etc.) delle immagini, in qualsiasi forma impresse (foto, video, disegni, riprese etc.) nonché la conservazione delle stesse negli archivi informatici della Fondazione per usi successivi.

In occasione di dette riprese, con la sottoscrizione della presente (ai sensi dell’art. 98 legge n° 633/41), viene ceduta la proprietà delle immagini in originale, in qualsiasi forma creata (file digitali sorgenti e/o negativi su pellicola, disegni, video etc.).

Durante gli eventi e, soprattutto, in caso di riprese televisive, lo Spettatore é tenuto a mantenere una condotta conforme alle regole di buona educazione ed in linea con le esigenze delle riprese audio-visive o fotografiche. La Fondazione si riserva iI diritto, a sua discrezione, di allontanare dalla sala lo Spettatore che tenga un comportamento in contrasto con le esigenze di riprese televisive (es. utilizzo del cellulare in sala).

Nel caso in cui Lei non voglia essere ripreso non potrà partecipare agli eventi. La revoca del consenso inizialmente prestato non comporterà l’illegittimità dell’operato della Fondazione, come da informativa che segue. Potrà acquisire ulteriori informazioni sulla privacy policy della Fondazione Matera Basilicata 2019.

I suoi dati, costituiti dalla sua immagine e dal ritratto, come sopra indicato, saranno trattati con modalità cartacee e telematiche e saranno oggetto di diffusione, con finalità pubblicitaria e promozionale delle attività e degli eventi cui lei avrà partecipato o di altri eventi o iniziative del titolare del trattamento, nonchè per attività di marketing diretto legate alle iniziative di Matera 2019.

Il trattamento si basa sul suo consenso, questo è facoltativo e revocabile in qualsiasi momento, la revoca del consenso non pregiudica il trattamento effettuato prima della revoca stessa. I dati saranno trattati da soggetti interni autorizzati e da soggetti esterni appositamente autorizzati per eventuali attività di sviluppo, montaggio, rielaborazione grafica o audiovisiva del materiale. I suoi dati non saranno trasferiti in paesi stranieri. I dati saranno conservati per il tempo necessario alle finalità indicate e poi cancellati. In qualsiasi momento è possibile esercitare i diritti previsti dall’art. 15 e seguenti del Reg. EU 679/2016. Tali diritti potranno essere esercitati inviando una raccomandata a Fondazione Matera Basilicata 2019 via Madonna delle virtù CAP 75100 Città di Matera, quale titolare del trattamento, oppure una email/PEC all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

In caso di violazione dei suddetti diritti può rivolgersi ad una Autorità competente per proporre reclamo (per maggiori informazioni: www.garanteprivacy.it).

Come cittadino temporaneo hai il “dovere” di portare con te un libro da lasciare in eredità ai futuri cittadini che animeranno la città e che andrà ad arricchire la biblioteca di comunità in occasione dell’ “Open Culture Festival”.

 

 

Sottocategorie

I progetti culturali contenuti nella sezione "Futuro Remoto" consentono una accurata riflessione sul rapporto millenario dell'umanità con lo spazio e le stelle. Un rapporto che, ripercorrendo i passi di uno dei residenti più illustri della regione, Pitagora, esplora l'antica bellezza universale della matematica; al tempo stesso, verranno analizzate le infinite possibilità del dialogo fra uomo e natura, ambientando concerti e percorsi di visita in luoghi di suggestione spirituale (come le chiese rupestri) o cosmologica (come il Centro di Geodesia Spaziale). Pratiche antichissime e nuovi modelli di vita saranno offerti in prova, ipotizzando nuovi modelli di sviluppo per i prossimi decenni.

Come in molte altre città europee, il rapporto di Matera con la modernità è conflittuale: venticinque anni dopo l'iscrizione dei Sassi — un tempo "vergogna nazionale" — nella lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO, la città sta ancora cercando di venire a patti con la sua identità fisica. La sezione del programma denominata "Continuità e rotture" rappresenta un'opportunità per elaborare una terapia collettiva, la possibilità di affrontare non solo la vergogna della città in sé, quanto le sue molteplici forme a livello europeo, che spaziano dalle crescenti diseguaglianze sociali, al risorgere del razzismo, all'incapacità di molti paesi europei di offrire futuro e speranza ai loro giovani e al dramma dell'esodo di disperati in fuga dalle guerre in corso in Africa e in Asia. Matera 2019 sarà un'occasione per vedere la bellezza non solo nei teatri e nei musei, ma anche negli spazi che abitiamo quotidianamente.

Il tema "Riflessioni e Connessioni" prende le mosse dal classico motto latino, in seguito  adottato da Lorenzo de' Medici, "Festina lente" (affrettati lentamente): dobbiamo riscoprire il valore del tempo e della lentezza, prendere le distanze dall'egemonia del presente immediato e fare un passo indietro rispetto al ritmo accelerato che scandisce la vita del XXI secolo. Il programma culturale intende inoltre provare che l'arte, la scienza e la pratica diffusa della cittadinanza culturale possono rappresentare in tutta Europa gli elementi catalizzatori di un nuovo, rivoluzionario modello di comunità, radicato nella "pratica della vita quotidiana". L'ambiente fisico di Matera ci incoraggia a ripensare le cose ab initio e a considerare questioni essenziali e valori fondamentali.

Partendo dalla insopprimibile tensione utopica della storia di Matera, il tema "Utopie e Distopie" intende testare nuovi schemi innovativi che rappresentino una sfida ai preconcetti: che per le città del Sud il turismo sia l'unica strada percorribile per raggiungere la stabilità economica, la tecnologia il solo modello di mediazione possibile nelle relazioni, la monocultura industriale l'unica opportunità di sviluppo e l'enogastronomia il principale fattore identitario di un territorio. C'è bisogno di un cambiamento di mentalità profondo, che vada oltre gli atteggiamenti fatalistici, il familismo amorale e l'opacità di informazione e gestione della cosa pubblica, che troppo spesso hanno bloccato il rinnovamento del Sud Italia.  Attraverso una serie di giochi e sport urbani e rurali, Matera verrà trasformata in un terreno su cui immaginare alternative possibili a realtà che diamo per scontate.

La sezione "Radici e Percorsi" esplora precisamente le straordinarie possibilità della cultura della mobilità che accomuna l'Europa. L'istinto al movimento è radicato nella vita quotidiana di Matera, sin dalla tradizione della "transumanza", che ogni anno vede le mandrie di bestiame attraversare la Murgia. La mobilità è la linfa vitale della regione: dalla Magna Grecia a Roma, o all'epoca dei Bizantini e dei Longobardi, Arabi, Svevi o Angioini, la Basilicata ha sempre rappresentato uno spazio di incontro e convergenza. Di recente, al pari di molte altre regioni rurali d'Europa, Matera ha dovuto affrontare devastanti diaspore migratorie, per poi vedere l'inizio di un ritorno, in tempi molto vicini a noi, di una generazione di giovanissimi, attratti dai valori espressi dalla cultura meridionale.