Matera 2019
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{interviste}

The Bulgarian Connections. Durante il percorso di candidatura, Matera ha attivato un vero e proprio flusso di cooperazione e mobilità con la Bulgaria, con una proficua e prolungata attività di scambio e di cooperazione sia a livello istituzionale con tutte le città candidate, che a livello grass-root con musicisti, designer, video-maker, organizzatori culturali, licei, imprenditori ed emittenti radio.

Il viaggio nella Basilicata Fiorita di Massimiliano Burgi attraverso il racconto delle azioni di animazione, coinvolgimento e partecipazione che animano la comunità materana e i Comuni lucani.

I progetti culturali contenuti nella sezione "Futuro Remoto" consentono una accurata riflessione sul rapporto millenario dell'umanità con lo spazio e le stelle. Un rapporto che, ripercorrendo i passi di uno dei residenti più illustri della regione, Pitagora, esplora l'antica bellezza universale della matematica; al tempo stesso, verranno analizzate le infinite possibilità del dialogo fra uomo e natura, ambientando concerti e percorsi di visita in luoghi di suggestione spirituale (come le chiese rupestri) o cosmologica (come il Centro di Geodesia Spaziale). Pratiche antichissime e nuovi modelli di vita saranno offerti in prova, ipotizzando nuovi modelli di sviluppo per i prossimi decenni.

Come in molte altre città europee, il rapporto di Matera con la modernità è conflittuale: venticinque anni dopo l'iscrizione dei Sassi — un tempo "vergogna nazionale" — nella lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO, la città sta ancora cercando di venire a patti con la sua identità fisica. La sezione del programma denominata "Continuità e rotture" rappresenta un'opportunità per elaborare una terapia collettiva, la possibilità di affrontare non solo la vergogna della città in sé, quanto le sue molteplici forme a livello europeo, che spaziano dalle crescenti diseguaglianze sociali, al risorgere del razzismo, all'incapacità di molti paesi europei di offrire futuro e speranza ai loro giovani e al dramma dell'esodo di disperati in fuga dalle guerre in corso in Africa e in Asia. Matera 2019 sarà un'occasione per vedere la bellezza non solo nei teatri e nei musei, ma anche negli spazi che abitiamo quotidianamente.

Il tema "Riflessioni e Connessioni" prende le mosse dal classico motto latino, in seguito  adottato da Lorenzo de' Medici, "Festina lente" (affrettati lentamente): dobbiamo riscoprire il valore del tempo e della lentezza, prendere le distanze dall'egemonia del presente immediato e fare un passo indietro rispetto al ritmo accelerato che scandisce la vita del XXI secolo. Il programma culturale intende inoltre provare che l'arte, la scienza e la pratica diffusa della cittadinanza culturale possono rappresentare in tutta Europa gli elementi catalizzatori di un nuovo, rivoluzionario modello di comunità, radicato nella "pratica della vita quotidiana". L'ambiente fisico di Matera ci incoraggia a ripensare le cose ab initio e a considerare questioni essenziali e valori fondamentali.

Partendo dalla insopprimibile tensione utopica della storia di Matera, il tema "Utopie e Distopie" intende testare nuovi schemi innovativi che rappresentino una sfida ai preconcetti: che per le città del Sud il turismo sia l'unica strada percorribile per raggiungere la stabilità economica, la tecnologia il solo modello di mediazione possibile nelle relazioni, la monocultura industriale l'unica opportunità di sviluppo e l'enogastronomia il principale fattore identitario di un territorio. C'è bisogno di un cambiamento di mentalità profondo, che vada oltre gli atteggiamenti fatalistici, il familismo amorale e l'opacità di informazione e gestione della cosa pubblica, che troppo spesso hanno bloccato il rinnovamento del Sud Italia.  Attraverso una serie di giochi e sport urbani e rurali, Matera verrà trasformata in un terreno su cui immaginare alternative possibili a realtà che diamo per scontate.

La sezione "Radici e Percorsi" esplora precisamente le straordinarie possibilità della cultura della mobilità che accomuna l'Europa. L'istinto al movimento è radicato nella vita quotidiana di Matera, sin dalla tradizione della "transumanza", che ogni anno vede le mandrie di bestiame attraversare la Murgia. La mobilità è la linfa vitale della regione: dalla Magna Grecia a Roma, o all'epoca dei Bizantini e dei Longobardi, Arabi, Svevi o Angioini, la Basilicata ha sempre rappresentato uno spazio di incontro e convergenza. Di recente, al pari di molte altre regioni rurali d'Europa, Matera ha dovuto affrontare devastanti diaspore migratorie, per poi vedere l'inizio di un ritorno, in tempi molto vicini a noi, di una generazione di giovanissimi, attratti dai valori espressi dalla cultura meridionale.

Stigliano, Mt

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