Matera 2019

Radici e percorsi

Per quanto si possa studiare o approfondire un’arte o una materia, nulla sarà mai efficace quanto imparare sul campo con un maestro del mestiere. È quello che l’essere umano fa da secoli per tramandare le conoscenze da una generazione all’altra, per svelare a chi verrà dopo i segreti di un mestiere o di un territorio. Ed è quello che intende fare il progetto Suggestione e partecipazione a Lagonegro, costruendo una bottega diffusa per tramandare alle generazioni future i saperi, le tecniche e le tradizioni legate a pratiche artistiche come pittura, scultura, fotografia e artigianato.

Picerno capitale dei diritti dei piú deboli. Ogni storia di migrazione è una storia eccezionale di coraggio, forza e speranza, e la storia di ogni persona che lascia la sua vita per cercarne una migliore merita di essere raccontata e mai dimenticata. Il comune di Picerno decide perciò di portare in scena la biografia straordinaria di Vito Marcantonio, figlio di picernesi, immigrato di seconda generazione cresciuto nel ghetto di East Harlem, ai tempi popolato interamente da italiani, portoricani e afroamericani.

“Senza tecnica, il talento non è altro che un abito sporco”, diceva Georges Brassens. Era un musicista di origini lucane e a lui è intitolata una piazza del comune di Marsico Nuovo. Presto però la piazza non sarà la sola a portare il suo nome: a onorare l’unione di tecnica e talento sarà infatti il Premio Brassens, il concorso musicale bandito dal 2019 dal comune di Marsico Nuovo con cadenza annuale. Tre sono gli obiettivi: valorizzare la figura del cantautore francese, sottolineandone le origini lucane; permettere ad artisti di tutta Europa di esibirsi in un’importante vetrina al livello musicale; infine, diventare punto di riferimento nel territorio attirando turisti nazionali e internazionali.

Lo stemma ideale del folklore montese dovrebbe avere tre simboli: un’immagine della Madonna, il pennacchio di un bersagliere e un cavallo. Incredibilmente, gli abitanti di Montescaglioso sono riusciti a organizzare una manifestazione che unisce tutti e tre questi elementi.

Facciamo un passo indietro: in paese giunge la notizia che Matera ospiterà, il 19 maggio 2019, il 67° raduno nazionale dei Bersaglieri, insieme all’invito di ospitare proprio a Montescaglioso una fanfara.

Fare rete tra comuni diversi, cittadini, artisti, esperienze creative complementari. Questo il fine del festival Culti: Cultura Territoriale Innovativa, tre giorni che avranno al centro la creatività contemporanea in tutte le sue emanazioni. Un modo per dare nuova vita agli spazi urbani, per riprendere culture e tradizioni e declinarle in modo innovativo. Per unire una comunità in nome dell’arte.

Irsina è una città che cambia attraverso i suoi abitanti. Da una parte colpita da una forte emigrazione, dall’altra ha visto crescere negli ultimi anni la presenza di cittadini stranieri che, comprando casa e promuovendo iniziative culturali, hanno fatto di Irsina un luogo dal profilo internazionale ma che ben ricorda e protegge le proprie tradizioni. Una delle più radicate, per esempio, è il culto di Sant’Eufemia, protettrice della città rappresentata da una magnifica statua attribuita ad Andrea Mantegna e custodita nella Cattedrale insieme alle opere della Collezione De Mabilia. È proprio per unire questi due elementi – l’identità internazionale e le radicate tradizioni – che il progetto Traditions and contaminations from the world vuole indire alcune residenze per artisti stranieri e italiani che avranno il compito di reinterpretare le opere della Collezione e la ritualità sacra legata al culto popolare di Sant’Eufemia.

Che suono fa un sentiero? E una montagna? Qual è la musica che si può sentire stando vicini a albero secolare? Se non sappiamo rispondere a queste domande è perché abbiamo vite rumorose e distratte, e stiamo perdendo un po’ l’abitudine alla bellezza e alla meraviglia che certi scenari naturali continuano a regalarci. Forse abbiamo perso anche l’abitudine a stare insieme, incontrare persone, condividere pensieri e scambiare idee oltre la tastiera di uno smartphone.

San Costantino Albanese si trasforma in un museo a cielo aperto per celebrare la vita e le opere del suo abitante più famoso, il pittore Enzo Schillizzi.

Da una produzione fortemente legata alla terra natale dell’artista e radicata nella comunità, si dipanano percorsi tematici tra la tradizione arbëreshe e il mondo rurale, che saranno presentati al pubblico nel decennale della morte, grazie ai tre giorni di eventi con cui la città declina la sua visione di capitale per un giorno.

Le radici ci ancorano al territorio, ci danno sicurezza e stabilità, un punto fermo sulle quali possiamo crescere. A loro è dedicato il Festival delle radici lucane, un evento che animerà dal 29 al 31 marzo il comune di Brienza. Una rassegna nel ricordo del suo cittadino più illustre, quel Francesco Mario Pagano che ha un posto di rilievo nell’illuminismo italiano e nella politica partenopea, al punto da essere definito “Platone di Napoli”. Figura storica e poliedrica, legislatore e uomo di lettere, insieme esempio di cultura e di martire per la libertà.

Negli anni Trenta, durante l’esilio forzato in Basilicata, lo scrittore Carlo Levi strinse un forte legame con Grassano e la sua comunità. La luce, i paesaggi, le stradine e le case ispirarono fotografie, dipinti e scritti dell’autore del romanzo capolavoro Cristo si è fermato a Eboli. Un’esperienza artistica e umana di cui turisti e visitatori possono seguire le tracce, attraverso un percorso guidato che tocca i luoghi di ispirazione di Levi e allo stesso tempo svela le meraviglie di Grassano: Palazzo Materi, con gli arredi originali fine Settecento e il Presepe Monumentale del maestro Franco Artese, la Chiesa Madre “San Giovanni Battista”, l’antico Chiostro settecentesco, e lo storico “Capo le Grotte”.

Percorso tra Mitologia, Archeologia ed Attività Venatorie. Immaginate di tornare in Magna Grecia, di cancellare dal panorama tutto quello che è venuto dopo, i suoni – soprattutto – ed ecco che potrete sentire di nuovo il fischio degli uccelli, il fruscio dei cespugli mossi dagli animali del bosco, lo scroscio dell’acqua. Per prima cosa mettetevi in ascolto.

A Garaguso si ritorna indietro nel tempo per un giorno, riscoprendo gesti, strumenti e sapori antichi nella cornice del Tempietto di Marmo della dea Persefone e di Palazzo Revertera, bella dimora di caccia. Da questi luoghi prende spunto una grande rievocazione su due piani temporali.

Sembra incredibile, ma a Castronuovo di Sant’Andrea ci sono davvero 250 presepi di tutto il mondo. Sono dovunque: nelle chiese, nelle grotte e cantine, in case abbandonate. La maggior parte è raccolta nel Museo Internazionale del Presepio Vanni Scheiwiller, nel rione medievale Manca. Quattrocento anni di storia e capolavori d’arte e artigianato concentrati in una sola città.

La storia non è fatta soltanto di date ma di momenti, eventi, frammenti di quotidianità. E quale miglior modo per rappresentarla se non attraverso le immagini?

Questa l’idea che hanno avuto a Calvera, con il supporto dell’amministrazione locale e della Pro Loco: raccontare la storia della città e della sua comunità attraverso la concretezza dell’arte figurativa.

Napoli e la Basilicata sono soltanto una parte di quello che era il Regno delle due sicilie, che per 50 anni ha riunito il meridione, appena prima dell’unità d’Italia. Li dividono le aspirazioni, il tipo di territorio, l’importanza geografica e strategica: sono tanti, tantissimi i migranti che dalla Basilicata hanno risalito lo stivale per arrivare nel capoluogo campano e immaginare una nuova vita.

Un cortometraggio dal titolo Cultura fa rima con impresa per consegnare al futuro alcune gloriose storie di famiglia e un esempio da seguire. ll punto di partenza è semplice: spesso si pensa che imprenditoria e cultura siano due ambiti ben distinti, una bassa e l’altra alta, una interessata e l’altra disinteressata, una materialista e l’altra idealista. Non è così. Soprattutto in un momento storico di grande trasformazione, dove nei piccoli centri si intrecciano crisi economica ed emigrazione giovanile, è importante pensare che imprenditoria e cultura siano una cosa sola.

San Nicola Superstar! Venerato e amato, altruista e tenace, San Nicola da Myra è l’antesignano del moderno Santa Claus, che lo riprende persino nel nome, Nikolaus. Il suo culto è condiviso da cattolici e ortodossi, e la sua fama è riconosciuta in tutto il mondo, ma mai nessuno ha pensato di metterla in musica. Almeno finora.

Isabella e Maria Giuseppa Tortorelli sono due sorelle di Armento, unite dalla speranza. Siamo all’inizio del ‘900, molti italiani decidono di mettersi in viaggio verso New York per lavoro, per riscattarsi. Le sorelle trovano lavoro insieme, alla Triangle Waist Company. Preparano camicette alla moda, quelle che forse non metteranno mai.

Può una torta cambiare il destino di una persona? Sì, se si tratta di una leccornia senza tempo come il pastizzotto novasirese, prodotto alimentare tipico della tradizione a cui si ispira la Joe’s pie dello spettacolo teatrale che chiuderà in bellezza la giornata da capitale del comune di Nova Siri.

La torta di Joe, commedia brillante dal gusto retrò scritta da Elisabetta Tulli per la regia di Serena Mastrosimone e Gino Matrunola, presenterà al pubblico una storia di sorrisi e dolcezza, raccontando le vicende di un piccolo caffè di periferia in attesa della visita di una rinomata critica culinaria, interessata proprio all'ingrediente segreto che rende la Torta di Joe così speciale.

Grottole è un Borgo Autentico in provincia di Matera. Ha una storia antica, e prende il nome da piccole grotte naturali, abitazioni preistoriche oggi riconvertite in laboratori di ceramica. Grottole è piena di tesori, nascosti nelle chiese, nei ruderi del castello longobardo e nelle bellezze naturali di cui è circondata. Eppure si sta spopolando, come accade a tanti piccoli borghi italiani, perdendo i suoi cittadini in un movimento di allontanamento dalle origini che ne potrebbe segnare il destino. È qui che entra in scena Tony.

San Vitale La Strada che porta al cielo. La notte del 21 settembre 2019 otto fasci di luce si staglieranno in cielo. Sotto ogni fascio, come un tesoro alla fine dell’arcobaleno, ci saranno otto chiese rupestri. I curiosi non avranno che da mettersi in cammino, in un percorso guidato dalla luce.

Le otto chiese tappa di questo itinerario sacro sono Santa Margherita, Santa Lucia dei Giaconelli, Spirito Santo e Madonna delle Spinelle a Melfi, e Crocifisso, Santa Barbara, Sant’Elia e Santa Maria della Stella a Rapolla. Le chiese, costruite in un periodo che va dal X al XIII secolo, uniscono idealmente i due comuni, già accomunati da diverse pagine di storia.

A San Severino, presso il Santuario della Madonna del Pollino, è in uso una tradizione: girare tre volte intorno al tempio, sulla cima della rupe, prima di entrare in chiesa in ginocchio. In passato i fedeli erano anche soliti battersi il petto, attraversare il vicino fiume a piedi scalzi in segno di purificazione, toccare un’immagine sacra con fiori raccolti nel bosco, oppure organizzare veglie notturne.