Un Coderdojo da guinness
Cosa ci fanno 800 bambini e 75 adulti tutti insieme a scuola sabato 4 Ottobre?
Facile: un Coderdojo. Ma non uno qualunque: il più grande Coderdojo che si sia mai fatto in Italia e forse nel mondo.
E cosa è un Coderdojo? la parola deriva da coder = colui che scrive codici per i computer, e dojo = luogo dove si svolgono gli allenamento alle arti marziali. In pratica, è un evento nel corso del quale bambini fra gli 8 ed i 12 anni imparano a scrivere programmi per computer, usando un apposito software che si chiama Scratch, ed è stato ideato dal MIT di Boston. Significa far passare i bambini da utenti passivi del digitale ad utenti attivi, dando loro le basi e gli strumenti per crearsi da soli i loro videogiochi, le loro app, i lor programmi. Poi, domani, se vorranno, proseguiranno sulla stessa strada, o ne prenderanno un'altra, ma nel frattempo la scuola avrà dato loro le basi per capire "cosa c'è dentro". Lo ha detto perfino Barack Obama, in un suo celebre discorso agli alunni delle scuole americane: "Don't buy a new videogame, make it!" Sulla stessa linea sembra si stia muovendo la riforma della scuola italiana, che impone un'ora di coding alla settimana (e che quindi possiamo dire, con orgoglio, di aver anticipato).
Organizzare un Coderdojo così grande ha richiesto mesi di lavoro: 12 sessioni preparatorie per formare 5 relatori e 70 mentori (fra questi, il mentore più giovane d'Italia, T-Rexus, alias Manuel Venezia, di soli 10 anni); un intero plesso scolastico (l'Istituto Comprensivo Giovanni Pascoli) mobilitato da settimane per risolvere i problemi logistici; un dirigente scolastico visionario ed illuminato (Michele Ventrelli) che ha consentito che tutto questo fosse possibile, e a costo zero. I mentori sono venuti a formarsi da tutta la Basilicata e dalla Puglia, stanno organizzando altri Coderdojo in altre città, e quindi Matera può a ragione fregiarsi del titolo di Scuola di Coderdojo per il resto del Sud Italia. E poi la rete, e i protagonisti: la community Matera 2019, nella quale per la prima volta l'idea è stata lanciata; Piero "Piersoft" Paolicelli, instancabile motore di tutto; Marc Schneider dalla Francia, ospite di unMonastery, che si è appassionato al progetto, tanto da prolungare la sua permanenza a Matera pur di partecipare; e poi i gruppi LUG di tutta la Basilicata, e poi docenti, genitori, personale ATA.
I bambini sono la speranza di tutti noi, fino al 2019 ed oltre.
Sabato 4 ottobre, con inizio alle ore 8:45, Matera inizia a scrivere, su un pc, materialmente, il loro futuro.