Gardentopia, residenze artistiche per riflettere sui beni comuni
Sono 32 le residenze artistiche che hanno interessato e continuano a interessare la Basilicata, nel quadro, più ampio, del progetto Gardentopia. Artisti singoli e collettivi stanno attraversando i giardini, gli orti e, più in generale, lo spazio pubblico della regione per riflettere, insieme ai cittadini, sulla loro funzione, cercando di tradurre in pratica virtuosa il concetto di bene non più pubblico, ma comune.
Esistono diversi format nei quali le residenze artistiche si sono declinate, da quello laboratoriale, più breve, a quello che ha indagato il patrimonio anche immateriale del territorio, sino a quello, necessariamente di più largo respiro, che ha trasformato lo spazio pubblico nei luoghi esplorati dagli artisti.
Nel modello laboratoriale di residenza, sono stati realizzati workshop con target specifici che non hanno investito l’aspetto dello spazio fisico. Una conoscenza è stata trasferita o messa in rete dall’artista ai cittadini, i quali, a loro volta, ne hanno trasferite altre all’artista stesso. È il caso, solo per citare un esempio, della residenza di Otobong Nkanga a Casino Padula, a Matera, e a Pietragalla.
Diverso, invece, il format utilizzato nelle residenze di Martina Muzi e Nomedas and Gediminas Urbonas, rispettivamente a Sasso di Castalda e Vaglio Basilicata, più lunghi dei precedenti, nei quali si è attivata una ricerca sul campo attraverso i cittadini, con al centro non soltanto l’orto o il giardino comunale, ma l’intero territorio del paese. Lo studio e la rielaborazione del patrimonio materiale e immateriale sono stati un mezzo per ridare centralità al territorio, lasciando in eredità ai cittadini un spazio comune in continua evoluzione e mai compiuto.
Il terzo e ultimo modello delle residenze di Gardentopia ha, infine, ragionato sulla trasformazione dello spazio pubblico. Artisti e architetti del paesaggio hanno immaginato nuove forme di gestione dei beni comuni, riflettendo anche sulla sostenibilità degli spazi. Due esempi di questo approccio sono state le residenze di Volumezero a Montemilone e Lavello e di Luigi Coppola a Casino Padula a Matera.
Il ciclo delle residenze di Gardentopia sta per avviarsi a conclusione. La riflessione sui nuovi modi di pensare lo spazio comune certamente continuerà.