I suoni, i colori e i profumi di Edible Orchestra portatori di un messaggio profondo
Un rassegna di concerti, performance live e presentazioni di libri dedicati al cibo inteso non solo come alimento ma come strumento di socialità e di creatività, come valore essenziale per il benessere e l’economia di una comunità che può determinare equilibri ambientali e stimolare la responsabilità di una società. Edible Orchestra ha offerto un programma di attività innovative protese alla divulgazione di questi principi che, con il coinvolgimento di artisti italiani ed europei, ha visto la partecipazione attiva dei cittadini.
La scelta iniziale del luogo destinato agli appuntamenti della rassegna era il mercato ortofrutticolo, un luogo di incontro simbolo dell’aggregazione spontanea nel quale è possibile scegliere ed esprimere posizioni e che ben si prestava al messaggio da trasferire. Il clima non troppo favorevole non ha fermato le attività ma purtroppo ha fatto sì che venissero trasferite tra il vicino Community Center di Matera 2019 e l’auditorium Gervasio.
Il 9 e 10 aprile il food designer Nick Difino ha condotto con decine di abitanti culturali e cittadini temporanei i workshop preparatori alla performance del giovedì Les Tableaux Mangeants, installazione costituita da elementi commestibili dove il cibo trascende il piatto e diventa tavolozza di colori con cui sperimentare e sedurre. Tre giorni in cui si è passati dal racconto dei cibi del ricordo e della tradizione a una selezione condivisa dei piatti da cucinare, da una lezione di storia dell’arte per condividere le nozioni essenziali alla scelta delle pietanze che rispondessero al tempo stesso al sentimento e all’estetica dell’opera.
A precedere la perfomance dell’artista, la presentazione del libro di Federico Valicenti Dalla tavola lucana al paradiso, una lettura da far decantare come un buon vino. Lo chef lucano ci ha parlato del cibo come metafora della vita e della condivisione perché a tavola per comprendere l’essenza dei piatti bisogna avere buoni compagni.
Il 12 aprile si ripete il format presentazione/performance con il giornalista Stefano Liberti che nel pomeriggio ci ha trascinato nel mondo della grande distribuzione organizzata con il libro scritto insieme al collega Fabio Ciconte “Il grande carrello. Chi decide cosa mangiamo”. Alle 20 Daniele De Michele in arte Don Pasta ha presentato UNITED FOOD OF MATERA, una performance multimediale originale basata sulle testimonianze di otto cittadini materani e sulla loro relazione autentica con il cibo e la cucina seguita da un “Cooking dj set”: vinili e pentole, mixer e minipimer per un dj set speziato di sonorità del mondo intero, tra il funk, il reggae, il Sud America e la Londra meticcia. Una performance in cui ci si lascia andare all’emozione del cibo, ai suoi profumi, colori, le sue forme, i suoi aromi.
Nella serata conclusiva di sabato 13 spazio all’evento di punta del programma, il concerto della Vegetable Orchestra, un esperimento unico al mondo nel suo genere. La peculiarità dell’orchestra viennese è di esibirsi unicamente con strumenti musicali fabbricati con frutta e verdura fresche che per Matera 2019 sono stati realizzati insieme ai cittadini temporanei.
Aiutati da trapani, coltelli e giravite, i musicisti e i cittadini hanno trasformato le carote in flauti o in xilofoni, i porri in violini, i ravanelli in sassofoni. Per il concerto materano è stato utilizzato un ortaggio d’eccezione, il peperone crusco, servito per introdurre una originale versione de “Le sacre du printemps” di Stravinskij rinominata dall’orchestra “Le Massacre du printemps”.
I suoni prodotti dagli strumenti vegetali sono eterogenei e insoliti e creano un universo estremamente ricco di sonorità (per non parlare dei profumi che invadono l’ambiente) che non potrebbero essere raggiunti con strumenti tradizionali. E l’effetto è sorprendente fin dalle prime note.
Ecco un po’ di numer sulle verdure utilizzatei: 30 melanzane, 5 cetrioli, 3 kg di fagioli secchi, 170 carote di diverse dimensioni, 2 cavoli, 10 verze, 3 grandi zucche, 20 porri, 5 mazzetti di prezzemolo, 5 mazzi di cipollotti, 25 ravanelli bianchi, e ancora 3 mazzi di insalate, 8 sedani rapa, peperoni grandi gialli rossi e verdi, cipolle e patate e zucchine.
Al termine del concerto durato circa un’ora, pubblico in piedi e lunghi applausi non solo diretti alla Vegetable orchestra che da 20 anni si esibisce in tutto il mondo, ma anche e soprattutto al loro messaggio: i prodotti della natura sono indispensabili per la comunità e vanno difesi ad ogni costo.
Gli ortaggi sono stati offerti per l’occasione da Coldiretti Basilicata e, dopo la performance, sono stati donati a Don Angelo, parroco della Chiesa di San Rocco, per produrre un grande minestrone per i più poveri.