ODS, nel Sasso Barisano il laboratorio di “Wooden (open) structures”
I partecipanti lavoreranno a nuove soluzioni in legno, per realizzare un’installazione che funga da spazio espositivo e di relazione.
Sarà il design to make sul legno il focus del prossimo laboratorio organizzato nell’ambito della mostra “Attraverso la città – La via del Sole” dell’Open Design School in corso a Matera fino al 12 febbraio.
Sabato 28 gennaio, dalle ore 10:00 alle 18:00, presso il Complesso del Casale, sede dell’Open Design School, nel Sasso Barisano, Marilena Laddaga e Tommaso Schiuma dirigeranno il laboratorio di “Wooden (open) structure”, focalizzato sulla progettazione di pannelli da inserire in una struttura modulare formata da montanti in legno.
A partire dal sistema modulare sviluppato durante il workshop Open Design School e dai prototipi realizzati durante il laboratorio di autocostruzione nel mercato di Piccianello, si elaboreranno nuove soluzioni di paneling , che si articoleranno in elementi espositivi, sedute e tavoli.
Ispirandosi ai principi dell’open structures, nel corso del laboratorio verranno studiati elementi orizzontali flessibili ed ergonomici, progettati per essere realizzati con macchine a controllo numerico. Ai partecipanti verranno inoltre fornite nozioni di base sulla progettazione cad/cam e sui principi dell’auto-costruzione di strutture in legno.
Le soluzioni prototipate saranno poi integrate in un progetto di installazione auto-costruito in scala 1 a 1 nel patio del liceo artistico statale “C.Levi” di Matera. Tale installazione, frutto di un lavoro collettivo sviluppato nell’arco di 3 workshop, ha come obiettivo quello di realizzare una parete multifunzionale che assolva a spazio espositivo oltre che spazio di relazione.
Lo scorso weekend si sono invece svolti presso il Centro Le Botteghe nel rione Piccianello i laboratori di "Responsive Spaces, applicazione di sistemi Arduino ed installazioni interattive" (sabato) e di "Mental Mapping – Processi partecipativi e rigenerazione urbana” (domenica).
Il primo laboratorio, diretto da Luca Acito e Costantino Rizzuti in collaborazione con OPEN LAB MATERA, è stato seguito da 20 partecipanti fra studenti di informatica dell’Università di Basilicata e di Bari, artisti, esperti di marketing e comunicazione, informatici, studenti di Architettura dell’Ateneo lucano e studenti del Liceo classico di Matera.
L’eterogeneità del gruppo, costituito da profili umanistici e tecnici, sia con che senza esperienza nel settore, ha determinato una fruttuosa interazione fra i partecipanti, facendo lavorare insieme chi ha immaginato le possibili installazioni da creare e chi ne ha testato la realizzazione pratica attraverso i sistemi Arduino. Al termine del laboratorio infatti hanno preso vita tre prototipi di installazioni interattive: un pad simile a una pianola che trasforma in suono gli stimoli tattili, una sistema ludico che attiva una melodia quando con una torcia si riescono ad illuminare nella giusta sequenza dei punti precisi in uno spazio e un dispositivo che attiva suoni e luci immergendo le dita all’interno di contenitori d’acqua.
Al laboratorio di “Mental mapping”, diretto da Fedele Congedo, hanno invece partecipato 10 persone fra studenti e studentesse di Architettura dell’Unibas, di cui due seguite dalla professoressa Maria Valeria Mininni nella preparazione della loro tesi di laurea sul rione Piccianello, un’esperta di pianificazione territoriale, un artista, uno studente di Ingegneria e blogger, un esperto di turismo responsabile e uno studente del Liceo Classico di Matera.
Utilizzando un bot di Telegram, i partecipanti del laboratorio hanno dapprima effettuato un’analisi SWOT (strenghts/weaknesses, opportunities/threats), lavorando alla mappatura dei punti di forza e di debolezza, delle minacce e delle opportunità del rione Piccianello. Dopo essere stati guidati in una passeggiata nel quartiere per conoscerne la storia e incontrarne gli abitanti, il gruppo ha lavorato alla creazione di una mappa radiale, innestando sui risultati emersi dall’analisi SWOT le esigenze dei diversi portatori di interessi che gravitano intorno al rione Piccianello.
Il laboratorio si è focalizzato inoltre sui metodi della progettazione partecipata a partire dalla “Carta della partecipazione” promossa dall’INU, l’Istituto Nazionale di Urbanistica, AIP2 (Associazione italiana per la partecipazione pubblica) e IAF (International Association of Facilitators) Italia, illustrando anche i principi di progettazione integrata con il metodo GOPP (Goal oriented project planning) utile per la focalizzazione dei progetti di partecipazione su obiettivi e necessità reali, a vantaggio dei beneficiari.
Per iscriversi ai laboratori, gratuiti e aperti a tutti fino ad una massimo di 15 partecipanti, è possibile inviare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..