Si chiude il sipario su Materadio 2016
Più di 30 ore di programmi in diretta da Matera in due giorni per raccontare da Matera, capitale europea della cultura per il 2019, le utopie di una città del Sud, le utopie dei cittadini. Concerti, spettacoli teatrali, produzioni originali hanno riempito anche questa sesta edizione di Materadio con una straordinaria partecipazione di pubblico in ogni singolo momento della Festa di Rai Radio3 coprodotta dalla Fondazione Matera- Basilicata2019.
Il bilancio e le prospettive di questo importante appuntamento annuale sono state declinate in una conferenza stampa a chiusura della manifestazione.
“E’ stata una edizione davvero speciale – ha detto il direttore della Fondazione Matera-Basilicata2019, Paolo Verri – basata su tre aspetti fondamentali, la generosità, la partecipazione, la condivisione. Sono i contenuti fondamentali del dossier di candidatura. Questa edizione di Materadio ha dato un’ulteriore spinta al grande lavoro che la Fondazione sta facendo. Abbiamo messo in moto l’Open design School per un grande intervento alla Cava del Sole, stiamo continuando e rafforzando il percorso del Build Up per formare i produttori di cultura, e, nell’ultimo cda, si è delineata la governance insieme al Governo. E nelle prossime ore pubblicheremo i bandi per la selezione di un manager culturale e di un manager amministrativo. Il cda ha anche approvato il report che consegneremo alla commissione il prossimo 12 ottobre. Devo ringraziare il Comune di Matera per la proficua collaborazione, e la Regione Basilicata, a partire dal suo presidente, Marcello Pittella, che da sempre sostiene Matera2019. Da sottolineare l’impegno della presidente della Fondazione, Aurelia Sole, che ha partecipato attivamente al programma di Materadio. E devo ringraziare il Governo nazionale che, attraverso il suo delegato, Simone Tani, sta seguendo con grande attenzione e impegno questo nostro cammino”.
Il direttore di Rai Radio3, Marino Sinibaldi, si è soffermato sul tema di Materadio2016: “Era un’utopia pensare di stare qui oggi con tutto questo pubblico. Eppure ci siamo riusciti. E il progetto di ieri sera che ha visto il pubblico diventare parte attiva dell’esecuzione di un programma di musica contemporanea è stato molto significativo. E’ su questa impostazione che vogliamo continuare a ragionare, capovolgendo i paradigmi e continuando a produrre progetti originali. Certo, ormai gli spazi sono diventati piccoli a causa delle presenze sempre più numerose. E credo che intorno ai luoghi e ai loro usi dobbiamo impostare il tema della prossima edizione di Materadio”.
Alla conferenza stampa ha partecipato Emilio Dalmonte, vicedirettore della rappresentanza della Commissione europea in Italia. “La commissione europea ha ritenuto di collaborare anche a questa edizione di Materadio portando i giornalisti del Copeam in tandem con giornalisti lucani a ragionare su un tema di grande attualità come quello delle migrazioni. Lo abbiamo fatto sapendo che a Matera troviamo un terreno fertile e attivo su questi argomenti grazie anche alla unicità del suo posto è alla generosità della sua gente”.
Infine il sindaco di Matera, Raffaello de Ruggieri: “Mi è stato chiesto, qualche istante fa, il perché del successo di Materadio e io ho risposto che questo è accaduto perché si tratta di una rassegna che è un catalizzatore che riesce ad aggregare le energie vitali della città, di creare corto circuiti sociali. Quest’anno a Materadio si è parlato di utopia e di nutrimento territoriale; la prima è legata alla vicenda di questa città perché è una delle forze trascinatrici della storia dell’uomo; senza utopia saremmo ancora all’età della pietra perché essa è preveggenza, il sogno ad occhi aperti ma soprattutto la capacità di anticipare il futuro. Chi è in anticipo sul suo tempo, dal suo tempo sarà raggiunto.
Matera, nella sua storia, ha avuto protagonisti che hanno anticipato i tempi, due dei quali sono stati Adriano Olivetti e Leonardo Sinisgalli, che hanno visto cosa sarebbe potuto avvenire in questa città. Ecco perché Matera è in crescita., perché è unica e universale. Sono questi gli elementi distintivi della forza energetica della città ma noi dobbiamo trasformare la curiosità din testimonianza, in metodo e lavoro esemplare”.
Matera, inoltre, è una città comunitaria anche nella sua costruzione, perché non è un luogo di demiurghi e architetti, ma è stata costruita dai suoi capomastri. Ma Matera è anche solidale perché porta al proprio interno interno il valore forte del vicinato.
Adesso, però, è necessario che questi elementi non vengano spenti dalla globalizzazione, dobbiamo avere un turismo di esplorazione e mozione, non di residenze e destinazioni, dobbiamo essere costruttori della preveggenza perché, come diceva Mahler “La cultura rende inevitabile ciò che altamente improbabile”.