Le Istituzioni incontrano ODS
Un'altra giornata importante sulla strada di Matera 2019. Appena di ritorno da Bruxelles, nel corso di un incontro dedicato alle istituzioni locali e nazionali è stato presentato oggi a Matera l’avanzamento dei lavori del primo workshop dell’Open Design School (ODS), la prima scuola di design in Europa fondata sui principi dell’open culture nonché uno dei progetti portanti del dossier di Matera 2019.
Il Direttore della Fondazione Matera-Basilicata 2019, Paolo Verri, e l’ideatore del progetto dell’Open Design School, Joseph Grima, insieme al coordinatore del workshop, Paolo Cascone e ai 15 partecipanti, hanno accolto presso la sede “beta” della scuola, nel Sasso Barisano, una delegazione composta dal Sindaco di Matera, Raffaello De Ruggeri, dal Presidente della Provincia, Francesco De Giacomo, dal direttore della programmazione della Regione Basilicata, Elio Manti, dal direttore generale dell’Agenzia del Demanio, Roberto Reggi, dal consigliere economico del Governo Renzi, Simone Tani, dal direttore investimenti turistici della Cassa Depositi e Prestiti, Alessandro Belli, insieme alle assessore Cangelli e Prete del Comune di Matera.
Il workshop, in corso di svolgimento dal 1 settembre al 21 ottobre, vede coinvolti diversi profili professionali (architetti, designer, grafici, artisti, artigiani, ingegneri) provenienti dalla Basilicata, dal resto d’Italia e dall’estero, con una duplice finalità: sviluppare il concept altamente innovativo per una rifunzionalizzazione permanente della settecentesca Cava del Sole, dove saranno ospitate gran parte delle attività di Matera 2019; contribuire a ideare un programma di lavoro a lungo termine di ODS e progettarne la futura sede nei Sassi di Matera.
Nell’incontro odierno i partecipanti del workshop hanno dapprima illustrato ai presenti il lavoro di ricerca svolto sulle cave materane da cui veniva estratta la pietra per poter costruire la città, realizzato sia attraverso uno studio del passato di questo luogo, sia delle aspettative che i cittadini hanno sul suo futuro utilizzo. Per quanto riguarda il lavoro di progettazione, si è proceduto da un lato alla realizzazione di un laboratorio di prototipi, in cui sono stati sperimentati attraverso l’autoproduzione, modelli che coniugano materiali locali con le nuove tecnologie, dall’altro alla creazione di un plastico sulla nuova destinazione d’uso della Cava del Sole, studiata come punto di ingresso alla città, sia fisicamente che idealmente. Il progetto proposto mira a rendere tale spazio fruibile tutto l’anno, versatile, accessibile, sostenibile, nonché a restituirgli quella dimensione produttiva originaria, attraverso le performance culturali che in esso si svolgeranno.
Alla base dell’opera progettuale – è stato spiegato – c’è uno studio sulla modularità, funzionale all’adattamento dell’area alle esigenze più disparate. All’interno della grande cava che potrà contenere fino 5-6 mila persone durante i grandi eventi all’aperto, è previsto l’inserimento di un sistema di blocchi mobili che possano circoscrivere l’area per iniziative di minori dimensioni. In un’altra parte della cava si prevede invece di costruire un edificio polifunzionale che possa ospitare manifestazione al chiuso. Per rendere l’esperienza del visitatore altamente immersiva e interattiva, sono stati ideati dei prototipi che consentano, per esempio, di produrre luci, suoni e immagini toccando il tufo della cava, trasformandola in uno spazio corale di grande interazione e altamente attrattivo. Fondamentale, infine, è poi il percorso che connette la cava al centro della città, per il quale si prevede una modalità di fruizione più lenta. Un parco così concepito, il primo al Sud di questo tipo, potrà servire un bacino di utenza di circa 7 milioni e mezzo di spettatori nell'isocrona di due ore e mezza di viaggio con l’obiettivo di catalizzare investimenti e attività grazie alla sua unicità.
La progettualità legata alla sede dell’Open Design School è stata invece caratterizzata, nell’ambito di questo primo workshop, dall’autoproduzione dell’arredamento interno, dalla definizione di un’identità grafica con l’ideazione di un logo, di una rivista e del materiale pubblicitario, attraverso un “progetto nel progetto” svolto insieme al grafico lucano Mauro Bubbico e agli allievi dell’Istituto d’arte di Matera.
I risultati complessivi di questo primo workshop saranno illustrati il prossimo 21 ottobre nel corso di una manifestazione aperta a tutta la cittadinanza.