A Expo 2020 Dubai le Capitali Europee della Cultura si presentano come piattaforma sperimentale per i principi del New European Bauhaus
“La rete delle Capitali europee della cultura può essere il laboratorio di sperimentazione dei progetti ispirati al New European Bauhaus e la piattaforma di pratiche per la condivisione delle conoscenze”. È questo il messaggio lanciato questa mattina da Rossella Tarantino, manager sviluppo e relazioni internazionali della Fondazione Matera Basilicata 2019, al Padiglione Italiano ad Expo 2020 Dubai nel corso del Forum Internazionale che ha aperto la Giornata delle Capitali Europee della Cultura, organizzata dalla Fondazione in partnership con il Commissario Generale d'Italia e con il patrocinio della Commissione Europea.
Ad aprire l’incontro, moderato dalla giornalista Rai Barbara Carfagna, sono stati i volontari del Padiglione Italia, giovani provenienti da diverse università italiane, che hanno illustrato sia l’esperienza che stanno svolgendo, sia i temi della giornata. Subito dopo l’intervento del Commissario generale del Padiglione Italia, Paolo Glisenti, che ha parlato di “giornata storica in cui la Capitali Europee della Cultura si riuniscono per la prima volta fuori dall’Europa, in un luogo come il Padiglione Italia, che è la sintesi di tutti i valori di cui queste città si fanno portatrici”, dando poi lettura del messaggio giunto dal Ministro della Cultura Dario Franceschini. “L’Italia – ha scritto il Ministro - crede profondamente nel ruolo della cultura quale motore di uno sviluppo sostenibile e inclusivo, un concetto ampiamente ribadito in occasione della Ministeriale G20 Cultura in cui abbiamo reso centrale l’idea che la cultura è fattore di crescita economica ed umana, che la cultura unisce il mondo e che questo suo ruolo è ancora più cruciale nella fase post pandemia. L’esperienza di Matera Città europea della cultura 2019 è particolarmente significativa nell’evidenziare come la Città europea della cultura sia stata in grado di anticipare e sviluppare approcci innovativi in linea con le finalità della Nuova Bauhaus Europea”, evidenziando inoltre che “l’Open Design School di Matera 2019, presentato qui oggi, è un progetto visionario e lungimirante”.
Da remoto il contributo di Barbara Gessler, Capo dell'Unità “Creative Europe e programma ECoC”- Commissione Europea, che ha ricordato come siano stati difficili questi due anni di pandemia per il mondo della cultura e quindi per le Capitali Europee della Cultura 2020, Rijeka in Croazia e Galway in Irlanda, che hanno dovuto riconvertire le loro programmazioni, riuscendo comunque a trovare delle soluzioni per coinvolgere, con modalità alternative, i cittadini. “In questo modo – ha detto la Gessler - esse hanno confermato la loro resilienza, creatività e lungimiranza, dimostrando ancora una volta il ruolo della cultura per connettere le persone, rigenerare i luoghi, creare inclusione sociale”.
Nel suo video messaggio, Benedetto Della Vedova, Sottosegretario di Stato agli Affari Esteri e alla Cooperazione internazionale, ha evidenziato che “Matera 2019, insieme alle altre Capitali Europee della Cultura, è un esempio preclaro di come la cultura possa avviare processi di trasformazione urbana e creare città e comunità sostenibili”. Un concetto espresso anche dal Console Generale Italia-Dubai, Giuseppe Finocchiaro, che ha parlato di Matera come la prova che la cultura sia un driver di sviluppo per l’economia del nostro Paese, invitando a capitalizzare i processi virtuosi attivati dalle Capitali Europee della Cultura.
La parola è poi andata a Rossella Tarantino, che ha spiegato gli obiettivi della Giornata. “Con questa iniziativa – ha detto – abbiamo voluto portare il talento, il genio delle Capitali europee della Cultura qui all’Expo di Dubai. Il percorso di costruzione delle Capitali Europee della Cultura tiene insieme tre elementi: bellezza, unione, sostenibilità. In queste città infatti si sperimenta l’utilizzo non convenzionale degli spazi, e si progettano nuove e iconiche infrastrutture culturali usando principi sostenibili, coinvolgendo le persone, allargando i confini delle città, portando vita a quelle aree più remote. La Capitale Europea della cultura è anche un simbolo di bellezza, non solo esteriore, poiché consente di riconnettere la città alla natura, aumentare il senso di appartenenza, inducendo ad aprire le comunità e a costruire i ponti, garantire a tutti il diritto di accesso alla cultura, cercando di non lasciare nessuno indietro. Queste città sono dunque una piattaforma di sperimentazione per le pratiche promosse dal New European Bauhaus”.
Spazio poi all’intervento del keynote speaker Carlo Ratti, direttore del Senseable City Lab al MIT nonchè uno dei progettisti del Padiglione Italia, totalmente ispirato ai principi di sostenibilità, circolarità, riuso, ingegno creativo e bellezza. “La relazione tra New European Bauhaus e Capitali Europee della Cultura – ha detto Ratti - sta nella sperimentazione che queste ultime possono fare sul concetto di città e sostenibilità. Sono un laboratorio vivente e costante dove poter studiare e migliorare l’integrazione tra natura e intervento umano. Qui possiamo studiare come evolvere questo rapporto e rendere il nostro ambiente sempre più parte integrante del nostro valore culturale”.
La seconda parte dell’incontro è stata dedicata ai progetti delle Capitali Europee della Cultura ispirati ai principi del New European Bauhaus. Novisad 2022, rappresentata da Sara Vuletić, Programme Director, ha diviso la città in cinque hub, creando in ciascuna di essi una “stazione culturale” dove implementare nuove politiche partecipative nei confronti dei cittadini. Esch 2022, con Thierry Kruchten, Head of Tourism, Mobility and Sustainable Development, ha recuperato aree urbane, lavorando sulla marginalità e la riconversione di spazi da restituire alla cittadinanza. Kaunas 2022, con Dovilė Butnoriūtė, Head Of International Relations, ha inserito nel programma progetti di integrazione fra città e natura, con spazi polivalenti dove l’ambiente si lega all’attività quotidiana delle persone. Nova Gorica 2025, con Kaja Širok, Head of the EPICenter programme of a joint cross-border European Capital of Culture, si pone l’obiettivo di creare una città senza confini, unendo la parte slovena a quella italiana, un tema che vuole esportare in Europa, a beneficio delle politiche di integrazione. Matera 2019, con la project manager Rita Orlando, ha raccontato delle attività dell’Open Design School, laboratorio di sperimentazione di soluzioni progettuali aperte, sostenibili, inclusive, che sposa in pieno i principi del New European Bauhaus, di cui è partner.
Il Forum è stato chiuso dall’intervento del Sindaco di Matera, Domenico Bennardi, che ha evidenziato il valore del patrimonio di Matera e di come questo possa essere messo a valore per lo sviluppo della città.