Matera 2019, cala il sipario sulla nona edizione di Materadio
Si è chiusa da una gremita Piazza San Francesco con i ritmi travolgenti dei Modena City Ramblers, mescolati insieme a quelli dei musicisti irlandesi provenienti dal festival Traidphicnic di Galway, che sarà Capitale europea della cultura nel 2020, la nona edizione di Materadio, la festa di Radio 3 coprodotta dalla Fondazione Matera Basilicata 2019. Un’edizione speciale, come è stato sottolineato nel corso della conferenza stampa di chiusura presso il Materadio Village, quella dell’anno in cui Matera è Capitale Europea della Cultura, con numeri che via via sono andati sempre crescendo, tale da rendere necessaria l’individuazione di nuovi spazi per ospitare il grande pubblico. Circa 8000 le persone che hanno assistito ai due concerti serali alla Cava del Sole, quello del jazzista Jan Garbarek, accompagnato dal percussionista indiano Trilok Gurtu, e quello dell’Orchestra popolare La Notte della Taranta, che ha fatto ballare il pubblico già dal mattino con i laboratori di pizzica nelle piazze del centro città. 140 i volontari coinvolti nei servizi di accoglienza e informazione al pubblico, tre dei quali arrivati da altre capitali europee della cultura: Plovdiv 2019, Galway e Rijeka 2020. Oltre 100 gli appuntamenti in programma nel corso del weekend , fra le trasmissioni live di Radio 3 e le mostre, performance e altre iniziative del cartellone ufficiale di Matera 2019. “Una edizione bellissima ma al contempo difficile, non scontata data la sua complessità - ha spiegato Paolo Verri, Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019 - in un anno che ci ha visti tutti concentrati nell’ organizzazione generale del calendario di Matera 2019”. Eppure un’altra edizione riuscita benissimo.
“Materadio, grazie al lavoro fatto congiuntamente dalla Fondazionee da Radio 3, nella persona del suo direttore, Marino Sinibaldi, che ne è l’artefice e pioniere, è stata un seme genetico – ha detto il sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri - un elemento distintivo ed “eretico” che ha dato stimoli alla città, riuscendo ad essere un collante sociale e al contempo a esprimere il gusto non banale e conformista di Matera. Questa squadra, superando scogli e divisioni, è riuscita a sintetizzare i valori di una vera Capitale Europea della Cultura”.
“Materadio è la radice del percorso di Matera 2019 – ha spiegato ancora Paolo Verri - e già nel nome (Matera+radio) racchiude in sé uno dei suoi valori, ovvero la collaborazione. Matera è diventata infatti il luogo delle co-creazioni e delle co-produzioni. Un altro tema che è emerso in questa edizione di Materadio, è quello dell’allargamento della città. Dalle prime edizioni in cui Materadio si svolgeva fra Casa Cava e Piazza San Pietro Barisano, ci siamo dovuti spostare a mano mano in piazze più larghe, fino ad arrivare alla Cava del Sole. E ci siamo resi conto che questo luogo è una scommessa vinta: la Cava del Sole non deve essere solo un posto per concerti, ma come abbiamo visto sia con Materadio che con l’Open Sound Festival, è un luogo che può ospitare interi festival, un luogo che può rimanere sempre animato con mostre, laboratori, performance live ecc. Terzo elemento che la partnership con Radio3 ci ha insegnato è quello del network, dell’apertura alle relazioni. A questo si lega anche il tema dell’inclusione. Questa edizione di Materadio dedicata ai Sud, ci ha consentito infatti di riflettere sul tema dell’immigrazione, e di quanto questa debba essere considerata un punto di forza, un fattore di sviluppo per l’Europa”.
“L’edizione 2019 di Materadio è l’occasione per fare un bilancio – ha sottolineato Marino Sinibaldi, direttore di Radio3 -. Nei primi anni era una scommessa, un’eccezione, un’eresia. Poi è diventa un lievito per qualcosa di più grande. Questa edizione chiude un ciclo, avendo raggiunto il suo obiettivo. Quello che però ci sta a cuore è che tutto questo straordinario percorso non venga disperso, che questo Sud non debba vivere nuovamente il dramma della delusione. Per questo occorre lavorare per fronteggiare il fenomeno che porta le menti migliori e più giovani di questa terra, che si sono impegnate su diversi fronti in questi anni, ad andare via. Nei prossimi anni vogliamo continuare a raccontare cosa avviene a Matera, e perciò continueremo a sorvegliarla. Su questa linea si sono mosse e continueranno a muoversi fino a dicembre, le Lezioni materane, appuntamenti mensili che con cui abbiamo portato in città esperti di diversi settori, per guardare al mondo da Sud. In uno dei prossimi appuntamenti porteremo dei detenuti che hanno seguito dei laboratori su Matera come modello di riscatto. E’ così infatti che Matera viene vista da tutti”.
Salvatore Adduce, presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, ha ricordato il primo incontro con Sinibaldi, nel 2010, quando gli è stato chiesto di portare a Matera una festa simile a quella che si faceva a Cervia. “In quel momento, anche se non sapevamo cosa sarebbe successo – ha detto Adduce – stavamo pensando al futuro. Radio 3 è stata capace, pur nella sua neutralità rispetto alla competizione fra le città candidate al titolo di Capitale Europea della Cultura – di interpretare negli anni i temi del dossier di Matera 2019, aiutandoci a costruire le cose, prima di tutto pensandole. Matera 2019 rappresenta in questo senso, un esempio di piattaforma, un luogo in cui ci si scambia competenze e professionalità. Ciò che abbiamo innescato tutti insieme, mettendo da parte le divergenze, è un’onda che non potrà fermarsi”.