Matera 2019, la grande mostra “Stratigraphy” al centro dell’Open Talk del fotografo e filmmaker Armin Linke
Mercoledì 12 dicembre alle 19:00 a Matera presso il Cinema Piccolo, si terrà l’Open Talk del fotografo e filmmaker Armin Linke dedicato a “Stratigraphy- Osservatorio dell’Antropocene”, una delle quattro grandi mostre del programma di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 di cui lui è l’ideatore.
La mostra, che sarà inaugurata nel settembre del 2019 e proseguirà fino a gennaio 2020, indagherà il ruolo delle istituzioni scientifiche, politiche e attivistiche che negoziano temi di geologia, atmosfera ed oceani, esaminando in particolare le conseguenze dei cambiamenti climatici sul territorio e nella biosfera riconducibili all’uomo. L’impatto tangibile, l'ampia portata e la rapidità di questi cambiamenti hanno infatti dato vita ad un forte dibattito incentrato sul presunto inizio di una nuova era geologica dopo l'Olocene, proposta inizialmente negli anni '80 dal premio Nobel per la chimica Paul Cruzen, conosciuta come “Antropocene”.
Su questo tema l’artista Armin Linke, ha creato un ampio archivio, noto a livello internazionale, nel quale ha documentato i rapidi cambiamenti che si manifestano sulla superficie terreste, sia attraverso fotografie che immagini in movimento. Le immagini raccolte nell’archivio costituiscono una risorsa per comprendere l’impatto dell’uomo sul pianeta terra, partendo dall’osservazione di fondali marini a foreste pluviali o territori agrari. Per Matera Capitale Europea della Cultura 2019 Armin Linke, insieme ai suoi collaboratori Giulia Bruno e Giuseppe Ielasi, il curatore Anselm Franke ed un vasto gruppo di altre figure, realizzerà un’installazione video teatrale in grado di trasmettere la struttura dell’archivio, manifestando nuovamente la relazioni complesse tra cambiamenti visibili ed i processi astratti ed invisibili che li generano.
All’Open Talk seguirà la proiezione del film di Linke “Alpi” (2011), risultato di sette anni di ricerca sulle percezioni contemporanee del paesaggio delle Alpi, giustapponendo luoghi e situazioni delle otto nazioni confinanti e abbracciando territori con quattro lingue differenti. Nel film, le Alpi sono trattate come un'isola che è connessa alle varie trasformazioni globali. Un luogo chiave, dovuto alla sua finezza e importanza ambientale, dove si può osservare e studiare la complessità delle relazioni sociali, economiche e politiche dell’Europa odierna.
Armin Linke (Milano, 1966) vive a Berlino. Come fotografo e filmmaker analizza la formazione ed il “Gestaltung" nel nostro ambiente naturale, tecnologico ed urbano. Le sue fotografie e film sono uno strumento per comprendere le interazioni continue di questi diversi spazi. Con la sua arte, Linke sfida le pratiche fotografiche convenzionali ponendo l’attenzione anche sulle strategie per mettere in mostra la fotografia, dando importanza al design dei supporti espositivi. Attraverso un approccio collaborativo insieme ad artisti, designer, architetti, storici e curatori, le narrative del suo lavoro si sviluppano su multipli livelli.
Negli ultimi cinque anni il suo lavoro si è focalizzato in particolare sul tema dell’Antropocene, cui ha dedicato le mostre presentate alla Haus der Kulturen der Welt di Berlino e allo ZKM | Center for Art and Media Karlsruhe. Il suo progetto più recente e comprensivo, “Prospecting Ocean”, commissionato e prodotto da TBA21—Academy, esplora sfide ecologiche e politiche da affrontare in tema di oceani.
Il lavoro di Linke è stato esposto presso prestigiose istituzioni d’arte tra cui: Centre Pompidou, Parigi (2008); Tate Gallery, Londra (2015); Fotomuseum, Winterthur (2015); PAC, Milano (2017); Ludwig Forum, Aachen (2017); Centre de la Photographie di Ginevra (2017).
È stato ricercatore affiliato presso il MIT Visual Arts Program Cambridge, professore allo IUAV facoltà di arte e design a Venezia e professore di fotografia all’Università d’Arte di Karlsruhe.