Matera 2019, la Casa Circondariale di Matera luogo di produzione culturale a partire dal progetto “La poetica della vergogna”
È stato presentato questa mattina, presso la Sala Conferenze della Casa Circondariale di Matera, il progetto Shame Lab, ideato e condotto da Antonella Iallorenzi, esperta in teatro sociale nella Casa Circondariale di Matera e inserito nel più ampio progetto teatrale di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 “La poetica della vergogna”, co-prodotto da #reteteatro41, network di quattro compagnie teatrali lucane, e Fondazione Matera Basilicata 2019 in partnership con Accademia Mediterranea dell’Attore di Lecce, Artopia (Fyrom), Qendra Multimedia (Kosovo). Una riflessione intensa, condivisa e raccontata attraverso gli scatti fotografici del Web Team di Matera 2019 che documenta gli incontri di Antonella Iallorenzi con i detenuti.
Alla presentazione sono intervenuti Giuseppe Palo, Funzionario di staff del Provveditore per la Puglia e la Basilicata, Michele Ferrandina, Direttore della Casa Circondariale di Matera, Walter Gentile, Responsabile dell’Area pedagogica, il Comandante Capo Ballisario Semeraro, Carmelo Cantone, Provveditore dell’Amministrazione Penitenziaria Puglia-Basilicata, Agostino Riitano, project manager supervisor della Fondazione Matera Basilicata 2019, Antonella Iallorenzi (Compagnia teatrale Petra), Vania Cauzillo (Compagnia teatrale L’Albero), Franco Ungaro (Associazione Mediterranea dell’Attore).
Il progetto – partito a metà settembre - si concluderà il 23 novembre con un esito finale aperto al pubblico, dopo un percorso con i detenuti sul tema della “vergogna” e sarà dunque un’ulteriore tappa della ricerca sulle declinazioni della “vergogna”, tema del dossier di Matera Capitale Europea della Cultura 2019.
Matera 2019, è stato sottolineato, è un processo da cui nessuno può né deve sentirsi escluso. La cultura è infatti uno strumento che consente di avviare una crescita collettiva e tout court dell’individuo, in modo speciale all’interno degli istituti penitenziari, dove i detenuti hanno la possibilità, attraverso percorsi di formazione professionale e progetti teatrali come quello realizzato da #reteatro41, di lavorare sul proprio reinserimento, acquisire delle competenze, esprimere ciò che si ha di più profondo, migliorare la qualità della vita, propria e di chi lavora con loro, riacquisire dignità e autostima, scegliere una cultura differente rispetto a quella criminosa di provenienza, diventare persone diverse. Tali progetti inoltre consentono al sistema del carcere di parlare con il proprio territorio e di rendersi utile come luogo di elaborazione di cultura.
Su questa linea si colloca l’azione di collaborazione tra la Fondazione Matera Basilicata 2019 e l’Istituto penitenziario materano, a partire dai valori del dossier di candidatura, come il coraggio e l’accessibilità, e del concetto di “cittadinanza culturale” che vede nell’abitante permanente o temporaneo di Matera 2019, e quindi anche nel detenuto, non un semplice fruitore bensì un co-produttore dei contenuti culturali. La Casa Circondariale di Matera, a partire dal progetto Shame Lab di #reteteatro41, diventa quindi uno dei luoghi della produzione culturale di Matera 2019, anche attraverso altre due linee di intervento che saranno messe in campo nelle prossime settimane dalla Fondazione Matera Basilicata 2019: il riutilizzo dei vecchi alloggi della direzione carceraria come residenze d’artista e la possibilità per alcuni detenuti, in base all’articolo 21 dell’ordinamento penitenziario sul lavoro all’esterno, di unirsi al team di Matera 2019 e dare il proprio contributo al di fuori delle mura di detenzione e a beneficio della comunità.
Nell’ambito del progetto “La poetica della vergogna”, il carcere di Matera diventerà inoltre un luogo di fruizione della programmazione culturale di Matera 2019, con la possibilità per i cittadini permanenti e temporanei di entrare in contatto con tale realtà e poterla guardare in modo diverso. Il teatro della Casa Circondariale ospiterà infatti la fase di produzione e il debutto del progetto previsto a marzo 2019 con la creazione di una performance di teatro e danza, “Humana vergogna”, con la regia di Silvia Gribaudi ed un cast selezionato tra i partecipanti nazionali ed internazionali al Workshop diretto da Radosław Rychcik (Campi Salentina 3-7 novembre 2018) e alla residenza artistica di Skopje (26 novembre-15 dicembre 2018) diretta da Sharon Fridman, Silvia Gribaudi e Jeton Neziraj.