OPEN SOUND FESTIVAL, SUONI DAL PALEO-FUTURO A MATERA CAPITALE 2019
Si è conclusa con il monumentale corteo #Urla, la prima edizione dell’OPEN SOUND FESTIVAL Suoni dal paleo-futuro a Matera dal 28 agosto al 1 settembre. Nella capitale europea della Cultura, cinque giorni di contaminazione tra strumenti lucani antichi di millenni, maschere della tradizione e sonorità elettroniche contemporanee. #Urla, opera musicale geografica conclusiva, ha visto oltre 300 artisti sonori sfilare nei Sassi a rappresentare le tradizioni sonore più radicate delle Lucania (Campanacci di San Mauro Forte e di Tricarico; Cantori a zampogna e Bassa musica di Accettura; Coro Arbereshe di San Costantino Albanese; Cucibocca di Montescaglioso; Cupa Cupa e Maschere di Tricarico;Organetti; I Rumiti e Urs di Satriano; Zampogne del Pollino;……insieme a bande, bassi elettrici, chitarre elettriche, batterie e azioni sonore). Un rito d’arte che ha visto la partecipazione attiva anche del pubblico, circa 4500 persone secondo gli organizzatori, invitate a partecipare suonando i cucù (i tipici fischietti della tradizione materana). L’opera è stata diretta dal compositore e artista multimediale Yuval Avital con la guida e la curatela dell’etnomusicologo Nicola Scaldaferri. I due hanno lavorato per oltre un anno alla selezione di suoni della tradizione antica che sono stati poi usati dai producers coinvolti in OPEN SOUND FESTIVAL per realizzare tracce inedite appositamente per il festival. Accanto al filone #URLA, infatti, se n’è sviluppato parallelamente un altro, #OSA, che, sempre all’insegna della contaminazione, ha visto alcuni producers realizzare tracce nuove a partire da questi suoni antichi ed esibirsi tra Le Monacelle e La Cava del Sole di Matera. Qui, tra venerdì 30 e sabato 31 agosto, si sono esibiti importanti artisti e producers (tra cui Dardust, Clap!Clap!, Baldini, Nu Guinea, The Night Skynny, go-dratta, Joycut) alcuni dei quali hanno condiviso il palco con musicisti di strumenti antichi di millenni come la zampogna di Alberico Larato o le percussioni del lucano Agostino Cortese (Agotrance). Circa 3.800 le presenze in Cava del sole e circa 650 visitatori per la mostra di Yuval Avital, Le Stanze di #Urla, allestita alle Monacelle, che illustrava attraverso 4 stanze il percorso che ha portato il compositore alla grande opera geografica #urla. Open Sound è un’opera collettiva guidata da un ensemble curatoriale multiforme composto da Nicola Scaldaferri, docente universitario e etnomusicologo; Nico Ferri, coordinatore di tutte le sezioni del progetto; Dino Lupelli, direttore artistico di Open Sound Festival; Alioscia Bisceglia; Manuel Tataranno e Yuval Avital, compositore e artista multimediale, nonché guest artistic director del festival. OPEN SOUND è un progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 co-prodotto da MULTIETNICA e FONDAZIONE MATERA-BASILICATA 2019, in collaborazione con MUSIC INNOVATION HUB Spa (Milano, IT), EUROPAVOX, ASSOCIAZIONE KRIKKA (Bernalda, IT), UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO (Milano, IT). Realizzato con il sostegno del fondo etico di BCC BASILICATA (Banca di Credito Cooperativo della Basilicata) e con LEVI’S e Redbull come partners.