Il treno dell'oblio
Balvano, 3 marzo 1944. La popolazione è allo sbando, stremata dalla guerra e da un’Italia divisa in due. Centinaia di persone, provenienti dalla Campania, partono clandestini nella notte, su un treno merci che li porterà nelle campagne lucane, a trovare cibo e serenità. Come il treno 8017, che dovrebbe passare da Balvano. Su quel treno moriranno circa 600 persone, la più grande tragedia ferroviaria italiana.
Una tragedia spesso dimenticata, quella di Balvano. Così il Teatro Minimo di Basilicata ha deciso nel 2010 di ricordarla, di rievocare le speranze e il terrore di quei disperati che hanno affrontato, senza saperlo, il loro ultimo viaggio. Uno spettacolo suggestivo, intenso, che ha ricevuto una medaglia di rappresentanza dall’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. E che Balvano ha deciso di replicare, su quelle gole del fiume Platano su cui è stata consumata la tragedia. Una rievocazione itinerante, con gli attori che faranno rivivere in cinque luoghi distinti 600 voci, 600 vittime di una Storia che appare lontanissima, affinché non accada di nuovo.
Realizzato in coproduzione da
Comune di Balvano
per Capitale per un Giorno
Teatro minimo di Basilicata