Petrolio. Uomo e natura nell’era dell’Antropocene avvia anche la sezione “Pensiero geo-logico”
Antropocene: il filosofo Marcello Di Paola a Matera 2019
Petrolio. Uomo e natura nell’era dell’Antropocene avvia anche la sezione “Pensiero geo-logico” dedicata alla filosofia e all’architettura che riflette sulla crisi ecologica e sociale
«Non è tanto questione di dare alle piante uno statuto giuridico e una posizione morale, ma di ridefinire un’etica e una politica in continuità con l’insieme del vivente del quale siamo parte».
Petrolio. Uomo e natura nell’era dell’Antropocene, dopo i debutti nelle arti performative di Alessandro Sciarroni, Maria Hassabi e Silvia Rampelli per Matera 2019 (sezione “Giacimenta”), avvia i laboratori e gli incontri della sezione “Pensiero geo-logico” con filosofi, architetti e paesaggisti per ragionare insieme della rimodulazione della posizione dell’uomo negli ecosistemi di fronte alle grandi crisi ambientali, sociali e culturali dei nostri tempi. Il primo appuntamento della sezione è con il filosofo Marcello Di Paola in dialogo con il co-curatore Francesco Scaringi, domenica 16 giugno 2019, alle 17.30, nel Parco del castello Tramontano di Matera, “quartier generale” delle azioni performative di Petrolio.
Di Paola, esperto di filosofia ambientale e docente dell’Università Luiss Guido Carli, conduce un'attenta ricerca sulle questioni ambientali che lo porta dentro la discussione sull’Antropocene, quella nuova era geologica in cui il comportamento umano è direttamente responsabile degli equilibri della natura, e alle cui urgenze è dedicato il progetto nel suo complesso. In particolare, insieme a Gianfranco Pellegrino (anche lui presente a Matera il 26 settembre), scrive il libro Nell’Antropocene. Etica e Politica alla fine di un mondo, testo diventato importante per comprendere le contraddizioni insolute nei nostri sistemi economici e sociali.
Per Di Paola è fondamentale ripensare la questione alla radice: smettere di riservare all’uomo una condizione egemone, impositiva, gerarchicamente elevata. L’essere umano deve ritornare piuttosto entro l’alveo di una sfera naturale totale che includa come pari il mondo vegetale e quello animale. Anzi: il mondo vegetale, essendo alla base della sopravvivenza e dell’esistenza della vita umana e animale, rende urgente un capovolgimento del nostro modo di pensare e vivere il rapporto con gli esseri viventi, e perfino della nostra nozione di “futuro”, che potrebbe essere proiettato in avanti, o già collocato alle nostre spalle in modo irreversibile. Tale è la prospettiva di scardinamento dei parametri d’interpretazione fin qui adoperati.
Cambiare ottica significa ridefinire comportamenti e decisioni, etica e politica, inglobando nel nostro orizzonte ciò che è stato radicalmente escluso. L’attuale indagine scientifica, per esempio, evidenzia come i vegetali mostrino forme di attività, intelligenza, percezione e comunicazione: essendo alla base della creazione della condizione della vita stessa, quali mutazioni di prospettiva comporterebbe la necessaria presa di coscienza di questi fattori?
La sezione Pensiero geo-logico è curata da Francesco Scaringi e Giuseppe Biscaglia. Dedicata al pensiero e all’architettura, è tesa a ripensare la posizione dell’uomo all’interno degli ecosistemi a partire dalla necessità di un rinnovato rapporto con le tassonomie naturali, in cui l’uomo non deve essere più parte dominante e predatoria, ma necessariamente interlacciata e interdipendente con i regni animale e vegetale.
Dopo l’incontro con il filosofo Marcello Di Paola, il 19 giugno comincia il workshop Un giardino mediterraneo tra Oriente e Occidente dello studio Volumezero architecture and landscape, condotto insieme a Bartolomeo Dichio e Alba Mininni dell’Università degli studi della Basilicata (partner del progetto), che individua negli ecosistemi vegetali mediterranei un modello di sostenibilità fondato sull’integrazione di erbe migranti. A settembre Pensiero geo-logico porterà invece a Matera i filosofi Emanuele Coccia e Giovanni Pellegrino. Infine, un ulteriore laboratorio di Luca Catalano e Annalisa Metta dello studio Osa architettura e paesaggio, con il coordinamento di Piergiuseppe Pontrandolfi, propone l’integrazione delle varie componenti di un habitat: edifici e fenomeni urbani, spazi interni ed esterni, caratteri e vocazioni del luogo e comportamenti degli abitanti.
Pensiero geo-logico mira a favorire prassi basate sulla conoscenza e il rispetto della complessità della natura, la realizzazione di luoghi-giardino in cui gli esseri umani entrano in empatia con il mondo vegetale senza la pretesa di un “giardiniere dispotico” e la creazione di performance che relazionino la sensibilità umana con gli altri esseri della natura. A parte l’incontro con Di Paola, tutti gli eventi di Pensiero geo-logico troveranno la loro realizzazione nel Campus dell’Università degli Studi della Basilicata.
Petrolio. Uomo e natura nell’era dell’Antropocene è un progetto di Matera Capitale europea della cultura 2019 co-prodotto con Fondazione Matera-Basilicata 2019 e Associazione Basilicata 1799, ed è realizzato con il fondo etico di BCC Basilicata in collaborazione con Università degli Studi della Basilicata. È curato da Francesco Scaringi e Giuseppe Biscaglia. Il titolo del progetto prende spunto da Petrolio, il romanzo incompiuto di P.P. Pasolini che registra, sullo sfondo del petrolio quale motore oscuro delle vicende umane, le mutazioni in atto nei paesaggi sociali, urbani e naturali. Mutazioni tali da indurre scienziati e pensatori contemporanei a coniare il nome di una nuova era, l’Antropocene: un’era geologica in cui il fattore determinante negli equilibri dell’ecosistema è il comportamento dell’essere umano, capace di stravolgere millenari sistemi di interdipendenza tra uomo e natura.