Open Design School ospita IN Residence. Il 28 luglio alle ore 19,30 presso Area 8 la lecture di Theophile Blandet e Zaven
OPEN DESIGN SCHOOL OSPITA
IN RESIDENCE DESIGN WORKSHOP #12:
"GEO-SYNCHRONICITY"
25-28 LUGLIO 2019
MATERA 2019 – CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA
Open Design School ospita IN Residence: un progetto dedicato alla cultura del design
Tema del workshop sarà Geo-Synchronicity: design, clima e questioni ambientali nell'epoca dell'Antropocene. Domenica 28 luglio 2019, alle ore 19,30 presso Area 8 Barbara Brondi e Marco Rainò presentano la lecture di Theophile Blandet e Zaven.
IN Residence Design presenta la dodicesima edizione del suo programma didattico formativo di Workshop tematici nell'ambito di Matera Capitale Europea della Cultura 2019.
"GEO-SYNCHRONICITY", questo il titolo dell'appuntamento #12, si svolgerà a Matera dal 25 al 28 luglio 2019: l'evento, strutturato come importante contributo didattico-formativo e di ricerca teorica al programma di attività promosse dalla Open Design School di Matera 2019, vede come protagonisti nel ruolo di Tutor gli Zaven e Théophile Blandet, giovani designer noti nel panorama internazionale di settore.
Durante quattro giorni di svolgimento del laboratorio creativo – distinto da un'intensa e continuativa interazione tra i partecipanti – i Tutor, i curatori e gli studenti sono chiamati ad esplorare la città dei Sassi con il proposito ultimo di elaborare alcune riflessioni progettuali che possano dare risposta ai quesiti impliciti nel tema di ricerca. Domenica 28 luglio 2019, alle ore 19,30 presso Area 8, in Via Ridola, Barbara Brondi e Marco Rainò presentano la lecture di Zaven e Théophile Blandet, dal titolo Geo-Synchronicity. La talk sarà in lingua inglese.
Il tema di ricerca: "GEO-SYNCHRONICITY"
Il confronto con l'ambiente che ci accoglie è continuativo e pervasivo; gli equilibri che definiscono l'ecosistema a cui apparteniamo sono costantemente soggetti a sollecitazioni di vario tipo, che cambiano anche in ragione dei diversi periodi storici che si considerano. L'impatto delle attività dell'Homo Sapiens sulle pratiche di autoregolamentazione dei sistemi naturali del nostro pianeta – anche definito attraverso il ricorso al termine che designa l'epoca geologica attuale come quella dell'Antropocene – ha dato origine ad una serie di conseguenze. L'Antropocene è inoltre un tema centrale per Matera 2019: sono infatti ben due i progetti che lo affrontano nel programma della Capitale Europea della Cultura, Blind Sensorium- Il paradosso dell'Antropocene, una delle grandi mostre prodotte per Matera a cura del grande fotografo Armin Linke, e Petrolio, uomo e natura nell'epoca dell'Antropocene coprodotto con Basilicata 1799, che indaga il tema attraverso il teatro, la danza, le arti performative, il pensiero.
Tra queste conseguenze, sembra profilarsi una sempre minor influenza diretta tra i tempi dettati dal cosmo naturale – la cadenza delle stagioni, il ritmo dei cicli terrestri – e quelli che scandiscono l'esistenza degli individui; la sensazione di una sempre più pronunciata frattura tra la misura dei ritmi geo-riferiti e quelli del vivere contemporaneo assume una crescente evidenza, dando luogo all'idea che la loro disconnessione – o dissociazione – sia soggetta ad un'accelerazione progressiva. Il tentativo di nuova sintonizzazione tra questi due distinti "generi di tempo" può essere perseguito attraverso la prassi del progetto? Mediante quali dispositivi o artefatti possiamo immaginare di proporre un significativo nuovo sincronismo tra l'uomo, l'ambiente e i suoi cicli?
I Designer
Théophile Blandet, nato nel 1993 a Strasburgo, si è laureato in MA contextual design, Design Academy Eindhoven Cum Laude nel 2017. La sua ricerca è incentrata sul paradosso della tecnologia utilizzando installazioni e elementi visivi. L'opera di Théophile è stata esposta in molte mostre d'arte e fiere internazionali come Design Miami, Art Basel ed è rappresentata da gallerie internazionali come Galerie Fons Welters e Functional Art Gallery.
Zaven è uno studio creativo multidisciplinare fondato a Venezia nel 2006 da Enrica Cavarzan e Marco Zavagno, che focalizza la sua ricerca sull'interazione tra comunicazione, design e arte. Zaven lavora a livello internazionale, offrendo direzione creativa, prodotto, grafica e progettazione dell'installazione.
Enrica e Marco insegnano regolarmente, tengono workshop e lezioni in varie scuole di design sia in Italia che all'estero. I prodotti disegnati da loro sono stati premiati con il Red Dot Design Award 2019, IF Design Award 2019, Wallpaper Design Award 2018, Good Design Award 2018, Archiprodut Design Award 2018, IFF New York x Design Award 2018.
IN Residence è un progetto che riguarda la cultura del design, intesa come processo che organizza risorse creative utili a generare idee di innovazione, ad esprimere soluzioni e trasmettere emozioni.
IN Residence contribuisce attraverso workshop, programmi di ricerca e pubblicazioni editoriali (coinvolgendo in 10 anni 86 designer internazionali e 350 studenti) al dibattito contemporaneo sul design, proponendo il dialogo come mezzo privilegiato di analisi, offrendo un'esperienza alternativa per l'apprendimento, lo studio e la ricerca, con la volontà e l'ambizione di connettere ambiti disciplinari generalmente ritenuti distanti.
Dal 2008 – anno della sua istituzione – IN Residence è un progetto riconosciuto nel panorama dei programmi di ricerca dedicati al design per lo sviluppo di un modello di studio aperto e in continua evoluzione, che consente di elaborare nuove riflessioni nel campo dell'educazione e della formazione dei designer di domani. IN Residence è un progetto ideato e curato da Barbara Brondi & Marco Rainò e promosso dall'Associazione Culturale IN Residence Design e sviluppato con il contributo della Compagnia di San Paolo.
Per approfondire la storia del progetto e i suoi contenuti: https://inresidence-design.com
Open Design School è un laboratorio di sperimentazione e innovazione interdisciplinare, strumento imprescindibile per l'attuazione del programma culturale di Matera 2019. Il suo obiettivo principale è quello di produrre le infrastrutture necessarie per Matera 2019. Open Design School non è una scuola. Funziona da strumento sistematico di crescita delle competenze a livello di comunità, dove l'apprendimento avviene lavorando, in un processo di scambio creativo continuo tra arte, scienza e tecnologia. È una piattaforma orizzontale, uno spazio di apprendimento e sperimentazione interdisciplinare, senza rigide gerarchie in cui ognuno impara da tutti, in un clima di reciproco arricchimento.
Partecipanti
Partecipano al workshop una ventina di persone selezionate tra professionisti del design, studenti di qualsiasi livello e appassionati nell'ambito della pratica del design. Persone che sono interessate alla ricerca pionieristica del design e ai crossover tra design e altre aree di interesse sociale, scientifico e filosofico.