Seconda giornata di Materadio, la festa di Rai radio3 fra locale e globale
Il pensiero e la visione di Levi Strauss, Hannah Arendt e Robinson Crusoe a confronto su globale e locale. Sono stati questi i personaggi “storici” che hanno dato vita alla trasmissione “Tutta l’umanità ne parla” di Rai Radio 3, condotta dal duo Eduardo Camurri e Pietro Dal Soldà, trasmessa in diretta da Matera per Materadio, la manifestazione coprodotta dalla Fondazione Matera - Basilicata2019. A rappresentare il pensiero di Levi Strauss c’era l’architetto materano Pietro Laureano; Hannah Arendt è stata personificata da Laura Boella e infine a far parlare Robinson Crusoe è stato lo scrittore premio Strega, Nicola Lagioia. Incalzati dai due conduttori, i tre personaggi incontratisi nello spazio senza tempo di piazza San Francesco hanno discusso con leggerezza ed ironia di globalizzazione ed identità locale, immedesimandosi nel pensiero del personaggio interpretato. Ne è venuto fuori un confronto interessante che ha toccato temi di stretta attualità come “l’invasione” turistica in una città come Matera, ma anche il valore del viaggio come momento di conoscenza, crescita ed arricchimento personale. Nel finale, ognuno degli ospiti ha esposto al pubblico di Materadio una visione, ora poetica ora concreta, di un modello di globalizzazione sostenibile per il futuro.
Il grande archeologo e storico dell’arte del Vicino Oriente Antico, Paolo Matthiae è stato il protagonista, insieme a Pietro Laureano, della trasmissione “A3, il formato dell’arte” trasmessa in diretta da piazza San Francesco e condotta da Elena del Drago. Matthiae ha raccontato la sua esperienza come direttore della spedizione italiana ad Ebla della quale è considerato lo scopritore. I resti di Ebla si trovano nei pressi della moderna Tell Mardikh, circa 60 km a sud-ovest di Aleppo, nella Siria settentrionale. L’archeologo è stato il protagonista di questa lunga campagna di scavi, durata ben 47 anni, dal 1963 al 2010, quando ha dovuto interrompere il suo lavoro a causa della guerra civile siriana. Pietro Laureano ha raccontato alla piazza il percorso e gli studi che hanno portato Matera all’iscrizione nel Patrimonio Unesco nel 1993. “I miei viaggi nel Sahara -ha spiegato l’architetto Laureano- mi hanno aperto la strada allo studio dell’acqua e dei modi per conservarla in un ambiente ostile come quello africano. E’ stata quella mia esperienza, fatta insieme ai touareg, il fondamento per rileggere la storia di Matera con un punto di vista differente. Sentivo l’esigenza di presentare al mondo l’eccezionalità di questa città e di lì è iniziato il mio impegno per iscrivere i Sassi nel registro dei monumenti tutelati dall’Unesco. Oggi quei concetti millenari che sono alla base del recupero dell’acqua piovana, del riciclo e dell’uso dei materiali autoctoni, prefigurano la città del futuro che è un concetto globale, partito dalla realtà locale di Matera”.
Nel finale della trasmissione Marta Ragozzino, direttore del Polo museale della Basilicata, ha illustrato i principali eventi programmati nel 2019.
La mattinata di Materadio sì è conclusa all’auditorium Gervasio dove il pianista Roberto Cominati ha incantato il pubblico con una sua esibizione in solitaria caratterizzata dallo stile “impeccabile e mimetico” di cui è capace.